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DA “LA BAMBINA DEI SOGNI” A “PSICOSFERA” A “PSICOMONDO”

Ogni libro è figlio di altri libri, di altre storie.

Psicosfera”, scritto da Carlo Menzinger e Massimo Acciai, è un romanzo che nasce da un primo abbozzo di Acciai, ispirato alle teorie della terra cava e, in particolare, al romanzo di Jules Verne “Viaggio al centro della Terra”.

Non sempre però si somiglia ai genitori: “Psicosfera” ha poi preso tutta un’altra strada.

Le suggestioni letterarie che si sono così aggiunte a quella verniana sono state molteplici. Innanzitutto William Shakespeare con il suo “Sogno di una notte di mezz’estate” ma anche con il suo “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” (La Tempesta), ma poi tanta fantascienza, in primis “Solaris” di Lem, con la sua idea di un pianeta pensante in grado di creare esseri dalla mente degli astronauti, dai loro sogni, poi “2001 Odissea nello spazio” di Clarke, con il concetto di un’evoluzione eterodiretta, ma anche “Nemesis” di Asimov, con le creature microscopiche unite in una rete intelligente. C’è poi tutta la letteratura ESP su telepatia e telecinesi, ma anche la fantascienza che parla di teletrasporto.

Un paio di personaggi di “Psicosfera” vengono poi direttamente dal romanzo di Carlo MenzingerLa bambina dei sogni”. Si tratta di Yelena Adamov, che altri non è che Elena Dati di tale romanzo ma con altro nome, e del suo antagonista Oberon, qui con nome immutato, il Re delle Fate, che è stato rubato da “Sogno di una notte di mezz’estate” e trasformato in Re del Sogno.

Se questi sono gli antenati di “Psicosfera”, in Psicomondo”, troverete i suoi discendenti: un romanzo breve, scritto da Massimo Donda, nella prima parte “L’altra Psicosfera”, e tanti racconti che, alcuni di più, altri di meno, si sono collegati al romanzo, riprendendone temi, idee, ambientazioni, suggestioni, personaggi.

Alcuni autori hanno immaginato a modo loro il nuovo mondo verso cui viaggiano i protagonisti di “Psicosfera”, altri hanno realizzato trame parallele o prequel. I racconti più legati alla trama e ai personaggi di “Psicosfera” sono raccolti nella seconda parte “Psicostorie”, i secondi nella terza parte “Psicosuggestioni”.

In tantissimi hanno risposto a questo stimolo, al punto che non tutti, purtroppo, hanno potuto trovare spazio in questo volume già così assai corposo.

Psicosfera” grazie a loro ha preso nuova vita, affrontando nuove strade, nuovi percorsi, creando racconti che come dei veri figli, cresciuti, si distaccano dai genitori per trovare la propria dimensione e direzione.

Chissà se da queste letture non nasceranno magari altre storie, altre idee, altre avventure, di cui gli autori di “Psicosfera” potranno dirsi “nonni”… Un attimo! Dei “nipoti” sono già nati: sono le illustrazioni create per “Psicomondo” dalla veloce e geniale mano di Enrico Guerrini leggendo i racconti del volume.

Questi sono gli autori e le loro opere di “Psicomondo”:

Parte 1: L’altra Psicosfera: il sogno di Oberon – Romanzo breve di Massimo Donda

1. Prologo

2. Tutto l’universo in un singolo istante

3. Psicosfere

4. Sognare mondi nuovi

Parte 2: Psicostorie – Racconti ispirati al romanzo “Psicosfera”

1. Il dono della grotta – Carlo Menzinger di Preussenthal

2. Un vecchio cinese – Massimo Acciai Baggiani

3. Paesaggio notturno – Massimo Acciai Baggiani e Renato Campinoti

4. Mai sottovalutare l’adolescenza – Giovanna Checchi

5. Oltre l’ultimo lampione – Massimo Acciai Baggiani

6. Il mondo di Yelena – Raffaele Formisano

7. La capsula cosmica – Silvia Alonso

8. L‘ospite – Franco Giambalvo

9. Il sogno di Moebius – Davide Gadda

10. Mercurio senziente (verso un mondo nuovo) – Sergio Calamandrei

11. Sa-Rà un nuovo domani – Miriam Ticci

12. Singolarità – Donatella Bellucci

13. Oberon ingaggia Astrifiammante, Regina della Notte – Chiara Sardelli

14. Trappist-1 – Laura Gronchi

15. AB Rh- – Caterina Perrone

16. Exodus – Gabriele Antonacci

17. Il Pianeta degli invisibili – Mario Flammia

18. Uno strano e inutile oggetto – Milena Beltrandi

19. La degenerazione magmatica della Psicosfera, nel 2056 – il7 Marco Settembre

20. Una diagnosi severa – Bruno de Filippis – Terza generazione

21. Psicosfera per Solaris – Carlo Menzinger di Preussenthal

Parte 3: Psicosuggestioni – Racconti liberamente ispirati ai temi del romanzo Psicosfera

1. The day the Earth stood still – Pierfrancesco Prosperi

2. Il regista che cadde sotto terra – Mario Gazzola

3. Le oranti – Edoardo Rosati

4. De profundis – Gianni Marucelli

5. Bambini senza tempo – Massimo Bernardi

6. Telepatia sulle montagne del Karakorum – Brunetto Magaldi

7. La purificatrice di sogni – Angelo Marenzana

8. La Lupa – Manna Parsì

9.  Baldracca? – Alessandro Lazzeri

10. Uno spritz particolare – Paolo Dapporto

11.  Stanno arrivando – Alessandro Lazzeri

12. Ossido di azoto – Paolo Dapporto

13. Telepatia dall’abisso – Kenji Albani

14. Il portone nascosto – Fabrizio Discornia

15. I cavernicoli di Platone – Vincenzo Capodiferro

16. Noi uno – Roberto Veroni

Dal 6 aprile 2024 “Psicomondo” è in vendita sul sito dell’editore Tabula fati e su Amazon.

Copie autografe possono essere richieste agli autori.

IL NUOVO MAGAZZINO DEI MONDI

La nascita di una nuova rivista di fantascienza è un evento importante che testimonia una rinata vitalità di questo genere letterario che, pur essendo tra i più nobili, unendo in sé letteratura e speculazione scientifica e mostrando un grado di creatività che trova confronti solo nelle altre categorie del fantastico, continua assurdamente a faticare nel trovare i suoi spazi e i suoi riconoscimenti.

È passato meno di un anno e mezzo dall’uscita del primo numero (luglio 2022) della rivista World SF Italia Magazine (ora giunta al sesto numero) voluta dall’omonima associazione degli operatori del  fantastico e pubblicata da Edizioni Scudo, che già una nuova fanzine fa la sua comparsa sul difficile territorio italiano: “Il Magazzino dei mondi”.

Apre il primo numero un bell’editoriale firmato da un misterioso Il Magazziniere, in cui un po’ si fa il punto sulla fantascienza italiana, un po’ si raccontano le ragioni della nascita della rivista e la scelta del nome, connessa non tanto all’inglese magazine (voluta è la scelta di un nome italiano per parlare di letteratura nazionale), quanto a un’idea per il titolo di una rivista avuta, si dice, dallo stesso Magazziniere, e comunicata al mitico curatore di Urania e non solo, Giuseppe Lippi, che a suo tempo, nel 1998, l’aveva citata.

Viene ricordato che una rivista, curata da Delos, con lo stesso nome era già esistita, per soli 3 numeri. Ci auguriamo che questa possa avere ben più lunga vita.

Viene anche esplicitata la volontà di pubblicare opere (racconti e saggi) di qualità anche “intervenendo prima di pubblicarle con un dignitoso lavoro di revisione e aggiustamenti micro e macro quando necessario”. Avendo subito inviato dei miei testi per la pubblicazione, posso confermare che l’intento è per ora rispettato.

Il primo racconto è “Trashbuster” di Francesco Cotrona, che mi fa subito pensare a “Pulphagus” (Premio Urania 2016) di Lukha Kremo, in quanto in entrambi si parla di spazzatura spaziale e del problema del suo smaltimento, ma poi il romanzo e il racconto prendono strade per diverse, innanzitutto perché il romanzo è incentrato su planetoide-discarica, mentre Cotrona ci parla dei detriti in orbita intorno alla Terra (e non solo), problema che pare fantascientifico ma che è già reale. Se le preoccupazioni per l’ambiente terrestre sono forti, non dobbiamo, in effetti, dimenticarci dei rischi che il sovraffollamento di satelliti sta provocando.

Segue “La razionalizzazione di QFADZ” di Massimo Ferri in cui si affronta l’attuale tema della trasmissione della memoria e delle percezioni da individuo a individuo. La soluzione prospettata è di tipo biochimico e non informatico come più spesso di prospetta. Il finale è ironico.

Con “Scarafaggi cibernetici” di Stefano Machera torna il tema dello smaltimento dei rifiuti in un racconto di ambientazione decisamente italiana, anzi napoletana, dove il fantascientifico si mescola con i degradi urbani contemporanei e allarmi sui difetti delle IA ma anche sui disastri ambientali che ormai sono dietro l’angolo.

Il tema ambientale riemerge in “Sono solo ombre” di Angelo Frascella che ci parla di ecosistemi autonomi ovvero di bolle alla “Fuga di Logan” in cui un’umanità futuro potrebbe sopravvivere ma anche di un pianeta ormai prossimo al collasso ecologico, di assicurazioni che nascondono manovre illecite dietro a consulenti pronti a tutto.

Assai lungo è “Esogeni” di Tea C. Blanc, quasi un romanzo breve che parte da un incontro tra amici d’infanzia dopo molto tempo portandoci in una distopia futura in cui si vive sconnessi dal web e la tecnologia pare regredita per “un piano di estinzione di gran parte dell’umanità”. Eppure, questo regresso tecnologico cela la presenza di Intelligenze Artificiali evolute che guidano le sorti dell’umanità, non ritenuta pronta a gestire internet. Un mondo in cui sono riapparsi i radioamatori e vecchi sistemi di comunicazione e in cui sacche di ribellione covano nascoste.

“In viaggio con SOFIA” di Davide Formenti ci parla dell’attraversamento di un wormhole da parte di un’astronave guidata da un SOFtware a Intelligenza Artificiale. Il protagonista si ritroverà in un mare gravitazionale che sembra quasi l’aldilà.

Nella distopia di Pietro Vanessi “The Counters”, in una ossessiva dittatura, tutto è controllato da dei Contatori, persino i respiri e le parole usate, che non vanno quindi sprecate.

In “Pianta Grassa” di Mario Flammia il mondo sta per finire ma anche questi ultimi momenti meritano di essere vissuti.

Emiliano Maramonte con “Questa è la verità” ci trasporta in un misterioso aldilà in cui il nostro mondo e le persone stesse appaiono misteriosamente duplicati come in uno strano deja-vu.

Ne “La storia ininiziata” Andrea Viscusi ci mette davanti il classico incubo dello scrittore “la pagina bianca” che qui però si trasforma quasi in un vero incubo dai toni fantasy.

Matteo Gambaro nel breve racconto “Il segnale” ci parla delle psicosi di un piromane: pilotate da chi?

Singolare l’incontro descritto da Matteo Frosini in “Dante” con una sorta di “scemo del villaggio” che vive come un barbone e declama l’Inferno dantesco. La storia assume presto toni fantastici e magici.

Se nel precedente racconto si cita l’Alighieri, Alberto Cecon chiama in causa persino la “Tempesta” di William Shakespeare nel suo “La sostanza di cui sono fatti i sogni” che affronta il tema della coscienza delle Intelligenze Artificiali con un richiamo anche alla follia del computer Hal 9000 di “2001 Odissea nello spazio: anche qui l’astronave è guidata da una Mente Artificiale sulla cui perfetta lucidità sorgono dei dubbi.

Il racconto chiude la parte di narrativa.

La parte saggistica “Pianeta Italia” si apre con un lungo articolo di Giovanni Mongini sul cinema fantascientifico degli anni ’50 che affronta i due film “Assalto alla Terra”, “Il mostro della Laguna Nera”.

Roberto del Piano, poi, si occupa della difficile trilogia sull’Esorcismo di Philip José Farmer (“L’immagine della bestia”, “Nelle rovine della mente” e “Traitor to the living”) in cui prevale il “porno horror al limite della demenzialità”, toni dunque assai diversi dalla sua saga sul “Fiume della Vita”.

Phat Gordon ci racconta di essere riuscito a ritrovare e collezionare i primi cento numeri di Urania, in buone condizioni di conservazione, e recensisce i primi due: “Le sabbie di Marte” di Arthur C. Clarke e “Il clandestino dell’astronave” di Lester del Rey.

Il volume si conclude con una serie di recensioni: La serie “Singularity” di William Hertling, commentata da Massimo Ferri, “Un oscuro scrutare” di Philip K. Dick, letto da Emiliano Maramonte, il film “Tides” di Tim Fehlbaum, recensito da Matteo Ciccone e, infine, “Utonti” di Phat Gordon, che ci parla degli “utenti-tonti” dell’informatica, commentato ancora da Matteo Ciccone.

In chiusura leggiamo l’annuncio di un paio di concorsi della World SF Italia e la corrispondenza dei lettori (“Posta galattica”).

Aspettiamo quindi il secondo numero di questo trimestrale. Essendo il primo numero di Ottobre 2023, contiamo quindi di vederlo a gennaio 2024 e di leggerci anche qualcosa di mio.