Archive for ottobre 2020

GIBSON FUORI DAL CIBERSPAZIO!

William Gibson - Wikipedia
WIlliam Gibson

Sono sempre un poco (non molto) in imbarazzo quando devo scrivere che il libro di un autore cult non mi è piaciuto. Ogni volta credo possa essere colpa mia, che non mi sono saputo calare nel suo spirito. Comunque, ci sono libri per alcuni lettori e libri per altri. Non si può amarli tutti allo stesso modo.

Ho letto ora Giù nel ciberspazio(Count Zero, 1986) di quel mostro sacro del cyberpunk che è William Gibson (Conway, 17 marzo 1948). Oltre che scrittore, è sceneggiatore di film e serie TV.

Giù nel ciberspazio” è il secondo volume della saga di “Neuromante” (Neuromancer, 1984), che si conclude con “Monna Lisa Cyberpunk” (Mona Lisa Overdrive, 1988).

Di Gibson avevo già letto “L’Accademia dei sogni” e “Neuromante”. Entrambi hanno degli splendidi incipit ma poi i romanzi si afflosciano subito. “L’Accademia dei sogni” mi aveva deluso per essere così lontano dall’idea che mi ero fatto di cyberpunk, da quello che mi sarei aspettato dal ciberpunk. “Neuromante” lo lessi in inglese ed attribuii alla mia conoscenza della lingua il fatto che non fossi riuscito a “comprenderlo”.

Devo purtroppo dire che “Giù nel ciberspazio” rischia di essere uno di quei libri che tra un anno potrei essermi dimenticato di aver letto. Lo stesso è stato per “L’Accademia dei sogni”, di cui mi sono ricordato solo perché ne avevo scritto la recensione, che ho ritrovato sul mio blog! Spero almeno di ricordarmi di non leggere altro di Gibson!

Ci sono libri che ci lasciano qualcosa, che ci fanno crescere, che ci spingono a leggere altro, a scrivere. In “Giù nel ciberspazio” neanche per una pagina ho avuto questa sensazione. La storia non mi ha preso in alcun modo. Forse per i troppi personaggi, per l’intrecciarsi di più storie, per la loro intrinseca banalità.

L’avevo iniziato per leggere un romanzo di fantascienza. Certo in questo

Giù nel ciberspazio

libro ci sono intelligenze artificiali, robot e il cyberspazio del titolo, ma il romanzo cosa apporta di nuovo a questi temi? Che centralità hanno nelle storie narrate?

Insomma, uno dei libri più noiosi e insignificanti che mi sia capitato di leggere quest’anno.

Certo “Johnny Mnemonic” è un bel film e ha la sua rilevanza, ma proprio non capisco il culto per un autore come William Gibson.

Interessante, in proposito è l’intervista che chiude la mia edizione. Gibson dichiara di non amare la televisione, di non saper praticamente usare un computer, di aver sempre scritto a macchina e di faticare a passare a sistemi di scrittura elettronica. Se è vero che ogni scrittore dovrebbe scrivere di quel che conosce (se non per esperienza diretta, almeno per lettura e studio), allora devo dire che uno come Gibson non si dovrebbe permettere di scrivere del ciberspazio.

Che cos’è il ciberspazio (“y” facoltativa)? Secondo la Treccani on-line, sarebbe “Lo spazio virtuale nel quale utenti (e programmi) connessi fra loro attraverso una rete telematica (v., per es., internet) possono muoversi e interagire per gli scopi più diversi, come, per es., la consultazione di archivî e banche dati o lo scambio di posta elettronica: viaggiare nel ciberspazio. Per estens., nelle più recenti formulazioni teoriche, lo spazio virtuale costituito attraverso qualunque forma di scambio informativo a distanza, anche una telefonata.”

Allora, caro Gibson, credo che questo non sia il tuo spazio.

SCRIVER VERSI IN DUE E IN ESPERANTO

La produzione letteraria di Massimo Acciai Baggiani è quanto mai vasta e variegata, comprendendo saggi, romanzi, racconti, poesie e persino qualche canzone e spaziando dal mainstream, alla fantascienza, al fantastico di altra natura.

Fabio Strinati, poeta e musicista, contadino anarchico - RadioVeg.it
Fabio Strinati

Posso dire di conoscerla abbastanza bene, avendone letta gran parte, al punto di avergli dedicato un intero volume, “Il narratore di Rifredi”, che rappresenta la sua biografia letteraria oltre che una raccolta di scritti di altri su di lui, una piccola antologia di nostri scritti sul quartiere che ci accomuna, Rifredi. Opera che incredibilmente ha avuto ben due edizioni ed è persino arrivata in finale al Premio Vegetti 2020 (vincitore non proclamato ancora, causa covid-19).

Ho, dunque, letto già sue poesie, sia scritte da solo, sia in coppia con altri (strana cosa questa di scrivere poesie in coppia!). Ne è un esempio il volumetto A seconda di come volgo lo sguardo” scritto con Matteo

Massimo Acciai Baggiani, conoscitore di più lingue dal respiro universale |  Teatrionline
Massimo Acciai Baggiani

Nicodemo. Già allora mi stupii molto della possibilità di scrivere poesia in due. La percepisco come l’espressione di uno spirito e faccio fatica a vederla come opera congiunta di due menti. Eppure, i risultati non sono meno buoni. Massimo, comunque, ha scritto versi anche da solo, penso, per esempio, a “Esagramma 41”, ma anche a  “25 – Antologia di un quarto di secolo”.

Massimo non è nuovo alla scrittura di coppia o di gruppo in narrativa. Ha persino di recente portato a termine un round robin a 22 mani “Non siamo fatti per vivere in eterno”.  Il round robin prevede che qualcuno cominci una storia e altri la portino avanti. È questo il suo modo di concepire la scrittura a più mani. Così abbiamo fatto per realizzare l’ancora inedito “Psicosfera”: mi ha presentato l’inizio di un romanzo e mi ha chiesto di completarlo. Così sta realizzando una raccolta di racconti sul covid-19 con Renato Campinoti. Credo che lui inizi le storie e Campinoti le completi. Stessa tecnica fu usata anche per “A seconda di come volgo lo sguardo”. Forse anche per “Oltre la soglia, uno spiraglio” (Edizioni Segreti di Pulcinella, 2020), l’antologia scritta a quattro mani con Fabio Strinati, la tecnica potrebbe esser stata la stessa, anche se mi chiedo come ci siano riusciti, dato che ogni poesia si compone solo di pochissimi versi!

Ho trovato questi loro versi assai diversi da altri di Acciai che avevo letto. Di sicuro deve essere la mano di Strinati. C’è un accostamento ardito di termini, un uso sciolto delle frasi che in altre opere dell’Acciai non avevo notato.

Ecco, dunque, alcuni frammenti di versi come:

e lasciato in un angolo / ad ammezzire come un rantolo di ragno

con accanto una giovane preda di parola

Ora, famiglie indossano valigie costruite / con foto di siepi sforbiciate appena

il mio cavallo / pronto per il mattatoio

nel cielo assumono forme le rondini / i poemi i cognomi

sotto un cielo color di un dio indiano

rincorro un’ora sul mio polso tatuato

Traccia del mio bacio sul tuo cuore / di ciliegia

sulle note/ di un vecchio campo / o dell’albero di porcospino

si ravvivano rapide lucertole”.

Chi può dire chi dei due abbia scritto cosa, ma ritrovo di più Massimo in versi come:

I miei libri sono note a pié di pagina / di questo viaggio sulla bianca luna

ma oggi per viaggiare vado in biblioteca

Amazon.it: Oltre la soglia, uno spiraglio: Preter la sojlo, lumluko - Acciai  Baggiani, Massimo, Strinati, Fabio - Libri

verrà il tempo di partire, per ora son qua

ho viaggiato più anni luce / di quanti ne contenga l’Universo / e non sono arrivato da nessuna parte

Oggi, ho scarpe umide, bucate, piene di passi

Il viaggio è sempre stato un tema importante nella sua produzione.

Quando scrivono “Che fine ha fatto la ragazza con la valigia?” sento che alludono a un volumetto fotografico realizzato da Massimo Acciai con l’amico fotografo Italo Magnelli (alcune delle foto di questo volume sono sue, altre di Patrizia Beatini).

Di scuro è la voce di Massimo Acciai quella che parla di mesi del calendario francese, suo vezzo da tempo.

A un certo punto trovo citato persino il titolo alliterante del mio thriller “Ansia assassina” (penso che essendo i versi del 27/03/2018) Massimo doveva averlo già letto:

così nel mio letto io non dormo / tra sudore e ansia assassina”.

Il volume contiene numerose e suggestive foto in bianco e nero. Trovo molto inquietanti certe strane sculture che vi compaiono.

Completa il volume un racconto di vita vissuta di un viaggio di Massimo Acciai, narrata dall’amico Italo Magnelli “La tragicomica storia dei tortellini lituani”.

C’è da dire ancora almeno una cosa di questo volume, già singolare per tanti aspetti, che lo rende ancor più unico: le poesie sono in italiano, con testo a fronte… in esperanto!

Perché sia Massimo Acciai, sia Fabio Strinati sono esperantisti e l’antologia è stata scritta con il patrocinio dell’Associazione Esperantista Fiorentina”.

INCUBI DI PIETRA

Al limite del sogno” (96, Rue de La Fontaine Edizioni, 2019) di Carlotta Amerio è un altro dei romanzi scoperti al Festival del Thriller e del Noir 2020 organizzato dal Collettivo Scrittori Uniti, un bell’evento on-line che mi ha permesso di incontrare molti autori nuovi.

Al limite del sogno”, il consumo e la diffusione delle droghe nel romanzo  di Carlotta Amerio – S&H Magazine
Carlotta Amerio

Durante il Festival presentavo un mio romanzo (“La bambina dei sogni”) che ha qualche affinità con questo di Carlotta Amerio, oltre l’appartenenza al genere thriller: la presenza di sogni di una concretezza allarmante (“Sto facendo incubi tutte le notti. E ogni volta mi sento fisicamente in quel luogo” – pag. 98. “Pur non avendo alcun controllo su quello che sognavo, in qualche modo me ne sentivo responsabile” – pag. 99). I sogni di Giulia, la protagonista de “Al limite del sogno” sono forse meno inquietanti ma certo non meno angoscianti e più sanguinolenti di quelli del mio Paolo. Sviluppa quasi una sorta di schizofrenia. L’assassina dei suoi sogni è lei stessa? “Rimasi pietrificata. Ero io. Aveva i miei stessi occhi, la mia stessa fossetta sul mento” (pag. 168). “Inseguendo quella donna nei miei sogni, non facevo altro che avvicinarmi sempre più a lei. E non si trattava soltanto di una distanza fisica. Ci assomigliavamo sempre di più. Stavo diventando lei. E lei era me” (pag.169).

Giulia per liberarsene arriva a ricorrere alla droga, infilandosi in una spirale viziosa che sembra tutt’altro che la giusta soluzione. Le difficoltà economiche la portano alla prostituzione in un processo di degrado che pare non riuscire ad arrestare.

Sconfiggere la roba sarebbe stato un primo passo per distruggere quella

96 rue de La Fontaine Edizioni - Carlotta Amerio - Al Limite Del Sogno -  ePRICE

parte di me che la disperazione aveva trasformato in un essere vuoto e quasi demoniaco” (pag.172).

Anche il sesso sembra solo “il disperato tentativo di unirsi in un’entità superiore, al di sopra dell’abisso nel quale stavamo piombando” (pag. 117) di “due disperati appesi a un fragile fuscello sul ciglio di un burrone” (pag. 98).

Al limite del sogno” è il primo romanzo di Carlotta Amerio. Un buon inizio, cui le auguro di dar seguito con altre storie altrettanto intense.

TURISMO NOIR

Edoardo Guerrini Libri - Home | Facebook
Edoardo Guerrini

Magari mi sbaglio, ma credo che nel “Quaderno del Fato” ci sia molto del suo autore, Edoardo Guerrini. Credo sia, infatti, un napoletano trapiantato a Torino e vi troviamo entrambe queste città. I protagonisti si muovono poi, come turisti, in vari Paesi orientali, o mediterranei, dal Marocco, all’Uzbekistan, alla Turchia. Scommetto sulle tracce di qualche viaggio che Guerrini deve aver fatto (o, almeno, sognato e studiato alla Salgari). Al centro delle vicende troviamo un antico volume persiano e qui ci vedo il Guerrini amante della letteratura e dei libri. Questo testo di ben dieci secoli fa, contiene un segreto “matematico”, legato ai numeri primi e capace di fornire un algoritmo per decriptare ogni codice segreto o, forse persino per fare qualcosa di ancor più incredibile. E qui ritrovo gli studi da liceo scientifico e da biologo dell’autore.

Ecco che, insomma, dopo aver letto il “Quaderno del fato” mi pare, innanzitutto, di conoscere un po’ meglio Edoardo Guerrini, che di persona

Il quaderno del fato

non ho mai visto. Mi sbaglierò?

Mentre ci accompagna in questo viaggio, Guerrini ci cala in storia dalle tinte noir, con un piccolo complotto per impadronirsi di questo “quaderno” e carpirne i segreti. Ci scappano persino rapimenti e morti. Non per nulla, ho scoperto questo volume durante la Fiera del Thriller e del Noir, organizzata dal Collettivo Scrittori Uniti.

Come una sorta di Dan Brown nostrano, Guerrini ci fa ricercare la chiave per un software prodigioso proprio tra le quartine di Omar, un antico poeta persiano. Il finale sarà fantascientifico e strabiliante.

SCOMPARSA E MORTE IN INTERNO FAMILIARE

Carlo Amedeo Coletta

Jerry Comano e la storia più assurda e spaventosa che abbiate maisentito, vi dico” (Gruppo Albatros Il filo, 2017 e PlaceBook Publishing, 2020) di Carlo Amedeo Coletta, nonostante il lunghissimo titolo è un avvincente detective story, ricca di scoperte e capovolgimenti della verità che sembrava finalmente raggiunta.

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Ci si muove tra intricati rapporti familiari, che non sono quello che sembrano, per scoprire il senso di una scomparsa, anzi no di un omicidio o forse suicidio o forse altro, dove la morte chiama altra morte e il mistero si infittisce, senza confondere però il lettore, che viene guidato con sapienza verso la soluzione finale che sbroglierà una matassa che a volte pare davvero intricata.

Un noir intenso e coinvolgente, per una lettura da non mancare.

SORELLE, SESSO E AUTOLESIONISMO

La paziente zero" il nuovo libro di Angela Gagliano. L'intervista - Cherry  Press
Angela Gagliano

Da un titolo come “La paziente zero”, specie in tempi di pandemie come il nostro, si immagina che ci si riferisca al “primo paziente individuato nel campione della popolazione di un’indagine epidemiologica” o “al paziente al centro dell’indagine epidemiologica”, come recita wikipedia.

Il titolo del romanzo di Angela Gagliano (Les Flâneurs Edizioni, 2019) potrebbe dunque confondere il lettore che si potrebbe immaginare un medical-thriller, un romanzo apocalittico o, quanto meno un romanzo

La paziente zero (Bohemien) eBook: Gagliano, Angela : Amazon.it: Kindle  Store

d’ambientazione ospedaliera.

La paziente zero” non ha nulla a che fare con tutto ciò. Racconta del difficile rapporto tra due sorelle, una delle quali psicanalista alle prime armi, che decide di adottare (prassi che mi pare contro gli usi professionali) come prima paziente la sorella, affetta da manie di autolesionismo (si pratica tagli sul corpo) e incapace di presentarsi adeguatamente nei rapporti sociali. La vicenda si complica con l’intreccio di storie di rapporti sessuali giovanili.

Viene da pensare a film come Thirteen (2003) di Catherine Hardwicke o, ancor più alla giornalista autolesionista Camille Preaker della serie TV “Sharp objects” (2018) di Marti Noxon,  anche se le atmosfere sono certo diverse. Qui centrale è il disagio giovanile, ma importante anche il rifiuto da parte dei genitori di vedere i propri figli come realmente sono.

Questo romanzo è un’altra delle scoperte fatte in occasione del Festival del Thriller e del Noir organizzato recentemente dal Collettivo Scrittori Uniti.

LA DIFFICILE VITA DELLE DONNE IN IRAN

Qualche settimana fa, in occasione della fiera del libro di Lucca, presso lo stand della nostra associazione, il Gruppo Scrittori Firenze (GSF), ho preso una copia del romanzo dell’autrice persiana (trapiantata in italiana dagli anni Ottanta) Manna ParsìIl velo rosso” (Europa Edizioni, 2016).

Alcuni autori del GSF alla fiera di Lucca del 30 Agosto 2020 (Manna Parsì, Caterina Perrone, Barbara Carraresi, Raffaele Masiero Salvatori, Antonella Cipriani, Cristina Gatti, Carlo Menzinger, Patrizia Torsini, Fabrizio De Sanctis, Carlo GIannone.

Questo piccolo volume è stata una piacevole sorpresa, non tanto e non solo per la qualità della scrittura e della lingua italiana utilizzata da un’autrice pur di origini straniere, quanto per l’intensità, l’interesse e la ricchezza dei temi trattati.

Voce narrante è, infatti, una bambina iraniana che descrive la propria difficile infanzia nel suo Paese, tra maltrattamenti alle donne e ai bambini, prevaricazioni maschili, povertà, matrimoni precoci (in quelle zone il velo rosso è quello delle spose), la morte dei genitori e l’adozione da parte di una famiglia svedese, che porterà lei e la sorella a Oslo, in un mondo così

Amazon.it: Il velo rosso - Parsi, Manna - Libri

diverso, in cui la protagonista faticherà ad ambientarsi, rifiutandosi di dimenticare il passato, che riporta fedelmente sul suo diario, e di calarsi nella nuova realtà. Bello il contrasto tra la sorella pronta a calarsi nella nuova realtà e lei così ancorata al passato.

Il velo rosso” con poche decine di pagine ci fa così scoprire non solo un mondo per noi lontano, ma anche percepire il dolore del distacco, della partenza, dell’arrivo in terre straniere. Un’interessante prova di quest’autrice di cui sinora avevo letto solo alcuni racconti e che penso meriti una conoscenza più approfondita.

VIA DALLA GABBIA OSCURA

Inspired Digital Publishing, presenta "Drax - La Rinascita degli Haurrak"  di Elvira Mastrangelo - BOOKS HUNTERS BLOG
Elvira Mastrangelo

La Fiera del Thriller e del Noir tenutasi on-line alcuni giorni fa e organizzata dal Collettivo Scrittori Uniti è stata occasione per scoprire tanti nuovi autori e nuovi romanzi.

Dopo aver letto “Innocent” di Bruno Balloni, eccomi ora a completare la lettura del romanzo fantascientifico “Di luci e di ombre” di Elvira Mastrangelo.  

Devo dire che il titolo poco fa intuire sia della trama, sia del genere trattato. Si tratta di un thriller (come gli altri volumi presentati alla Fiera), ma è anche fantascienza, sia di tipo classico (sviluppi della genetica) ma anche di

libro

tipo ESP (telepatia). Se vogliamo è anche storia di ambiente militare.

Vi troviamo dei personaggi vittime di esperimenti scientifici che li trattano peggio che come cavie, ma che li trasformano in una sorta di supereroi (anzi wonder-woman, visto che la protagonista è una donna).

Si gioca anche sulla perdita di memoria, sulla difficoltà di creare e mantenere rapporti dopo un simile trattamento, sull’incapacità di riconoscere amici e nemici, bene e male.

Leggendo mi è venuto da pensare alla saga “The maze runner” di James Dashner, ma la Mastrangelo non dedica lo stesso spazio alla fuga e alle dinamiche del gruppo.  Ovviamente, gli esperimenti per la creazione di super-soldati non possono che ricordarmi quanto in merito ho scritto io stesso nella saga “Via da Sparta”, ma anche a “La ragazza meccanica” di Paolo Bacigalupi o magari a “Morire per vivere” di John Scalzi, con i suoi soldati “rinnovati” per combattere nello spazio. La possibilità di creare individui geneticamente modificati ricorda “Mendicanti di Spagna” di Nancy Kress.

Una lettura intensa, che scorre piacevole e veloce.

SPARTA OVUNQUE – COPIE OMAGGIO PER RECENSORI

Tra pochi giorni sarà pubblicata la nuova antologia di racconti ucronici edita dal Gruppo Editoriale Tabula Fati “Sparta ovunque”.

Il volume, ambientato nell’universo immaginario della saga “Via da Sparta” ideata da Carlo Menzinger di Preussenthal, comprende:

Le donne di Sparta – Donato Altomare

L’onore di Sparta – Sergio Calamandrei

Gli Anni del Ferro e del Fuoco – Carlo Menzinger di Preussenthal

Odino e il serpente – Paolo Ninzatti

Nella terra dove si sveglia il sole – Linda Lercari

Lo scisma – Massimo Acciai Baggiani

Deus vult – Pierfrancesco Prosperi

Offro una copia gratis del volume ai primi che si offriranno di leggerlo e farne una recensione su riviste, blog, amazon o altri spazi da concordare assieme.

Contattatemi su Facebook.

SPARTA OVUNQUE IN ARRIVO A STRANIMONDI

Il 18 Ottobre 2020 alle 15,30, presso il festival del fantastico Stranimondi (Casa dei Giochi – via Sant’Uguzzone 8 – 20126 Milano) uscirà la nuova antologia edita da Tabula FatiSPARTA OVUNQUE“, che riunisce sette racconti ambientati nel mondo ucronico di “VIA DA SPARTA“.

Quest’anno STRANIMONDI è on line: potete seguire la presentazione qui.

Gli autori sono, oltre al sottoscritto, Massimo Acciai Baggiani, Donato Altomare, Sergio Calamandrei, Linda Lercari, Paolo Ninzatti e Pierfrancesco Prosperi.

Li ringrazio tutti per aver aderito a questo progetto di cui sono molto onorato.

Sparta ovunque” è una delle formule di saluto in uso nell’Impero di Sparta, che nella sua plurisecolare storia (immaginaria) si è esteso quasi “ovunque” nel mondo, dominando gran parte dei continenti.

L’antologia “Sparta ovunque” raccoglie sette racconti di altrettanti autori ambientati nel mondo ucronico della saga “Via da Sparta” ideata da me (Carlo Menzinger di Preussenthal).

Vi si descrive un mondo attuale ma del tutto diverso dal nostro, a causa di una divergenza ucronica: Sparta, contrariamente a quanto avvenuto nel nostro flusso temporale, sconfigge Tebe a Leuttra nel 371 a.C. e diventa un impero che domina su metà del mondo.

I racconti di questa raccolta, si svolgono in epoche e zone diverse del mondo.

L’ucronia richiama la storia, ridisegna la geografia e si mescola alla fantascienza, immaginando diversi sviluppi della scienza, ma anche viaggi nel tempo e tecnologie di altri mondi, facendo incontrare, in un oggi alternativo, civiltà che scomparse come quelle di spartani, samurai, aztechi e vichinghi, generando suggestioni inedite.

Massimo Acciai Baggiani, Donato Altomare, Sergio Calamandrei, Linda Lercari, Carlo Menzinger di Preussenthal, Paolo Ninzatti e Pierfrancesco Prosperi reinterpretano a modo loro l’universo immaginario di “Via da Sparta”, in cui ventiquattro secoli di storia, hanno cambiato ogni aspetto, dalla società, all’economia, alla famiglia, al sesso, all’arte, alla scienza, alla tecnica, alla religione, agli usi e costumi, alla politica, all’alimentazione, all’urbanistica e architettura.

Questi sono i racconti:

Le donne di Sparta – Donato Altomare

L’onore di Sparta – Sergio Calamandrei

Gli Anni del Ferro e del Fuoco – Carlo Menzinger di Preussenthal

Odino e il serpente – Paolo Ninzatti

Nella terra dove si sveglia il sole – Linda Lercari

Lo scisma – Massimo Acciai Baggiani

Deus vult – Pierfrancesco Prosperi

Se avete già letto i tre romanzi della saga “Il sogno del ragno”, “Il regno del ragno” e “La figlia del ragno”, questa è l’occasione per calarvi ancora nel mondo immaginario della saga “Via da Sparta”.

Se non li avete letti, nessun problema, perché “Sparta ovunque” è un’antologia di racconti autonomi, che si leggono benissimo anche senza aver letto i romanzi, che hanno altri protagonisti.

Raccolgo volentieri le vostre prenotazioni e avrò presto alcune copie da spedire a chi ne volesse una autografata.

In alternativa si può già ordinare sul sito di Tabula Fati.

Sarà poi presto in vendita presso tutti i negozi on-line e ordinabile in qualunque libreria.

Vi saluto alla spartana:

Sparta ovunque!

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