Ieri mattina sono partito da Firenze assieme ad altri due autori dell’antologia “Ucronie per il terzo
millennio”, Sergio Calamandrei e Alberto Pestelli.
Siamo arrivati con largo anticipo presso l’Area Liberodiscrivere di Genova, dove alle 17,00 si sarebbe tenuta la Terza Serata Ucronica, che fa seguito a quelle di Firenze e Modena (vedi qui e qui).
Ad accoglierci c’era un simpatico cagnolone e ci siamo subito rincuorati: “se non altro non si potrà dire che al nostro incontro non è venuto neanche un cane!” ci siamo detti.
Subito c’è venuto incontro Antonello Cassan, l’editore e l’ideatore di Liberodiscrivere, questa coraggiosa casa editrice che, partendo da un sito di scrittura nel 2000, ha oggi all’attivo oltre centocinquanta titoli editi, molti dei quali di scrittori cosiddetti “emergenti” ed è sempre presente in tutta Italia con manifestazioni e presentazioni dei suoi numerosi autori, di cui ho avuto il piacere di essere stato il primo edito da loro, con il mio “Il Colombo divergente”, che fu selezionato proprio dai lettori del sito www.liberodiscrivere.it.
La sala riunioni della casa editrice, tappezzata dai nostri libri e da alcune immagini della nuova
collana di fotografia, si è presto riempita oltre che di un nutrito drappello di autori dell’antologia anche di tanta altra gente, tra cui gli autori del Circolo Banchina (e Guido De Marchi ci ha subito piacevolmente sorpreso regalandoci una copia della loro rivista la cui quarta di copertina c’era stata interamente dedicata), la poetessa Elena Zucchini del Circolo culturale L’Alfiere e dell’Accademia Alfieri, il bravissimo e giovanissimo Niccolò Pizzorno che è uno degli illustratori più attivi della gallery novel Il Settimo Plenilunio, alcuni iscritti al blog di scrittura di Liberodiscrivere e tanti altri.
Dopo i saluti dell’Editore, che ha ricordato l’ormai lungo cammino che abbiamo percorso assieme, ho, come nelle passate edizioni raccontato cos’è l’ucronia (e per questo rimando ai precedenti post), ricordando alcuni dei principali autori, quali Dick, Churcill, Tutledove, Harris, Harrison, Silverberg, Farneti, Stocco, Brizzi, e come questo libro sia nato dal desiderio di far conoscere meglio questo genere letterario così ricco di potenzialità.
Ha poi preso la parola un preparatissimo Renato Fancello (uno degli autori di Tr@mare, un romanzo collettivo che poco ha da invidiare a Wu Ming) che c’ha illustrato i collegamenti tra l’ucronia come branca storica e l’ucronia letterararia, gli impatti delle “divergenze” sul flusso storico e ha evidenziato la ricchezza di “Ucronie per il terzo millennio” che riunisce al suo interno racconti esemplificativi non solo di ogni epoca storica ma anche di ogni tipologia ucronica (racconti ambientati nel momento in cui nasce la divergenza e altri ambientati più avanti nel tempo), di ogni “tono stilistico” (dall’ironico, all’umoristico, all’ispirato, all’intimistico) e di diversi punti di vista.
Il suo intervento si è concentrato sulla diversa visione del rapporto causa-effetto che si può avere nella Storia come la studiamo negli ultimi decenni (improntata al cosiddetto Principio di Conservazione della Realtà percui anche se muto la Storia, questa poi riprende comunque il suo corso originario, essendo in un certo senso “predeterminata”) e nell’ucronia (che invece si rifà al principio del Battito d’ali della Farfalla che secondo Lorenz può provocare un tornado in Texas – vedi in merito il recentissimo post di Antares666).

Ha poi parlato il giallista Sergio Calamandrei (autore, tra le altre cose, del romanzo “L’unico peccato), che ha presentato il suo racconto, un interessante esempio di storia ucronica sviluppata in due momenti, avendo al suo interno sia il momento della divergenza storica, sia la descrizione degli effetti a oltre 2.700 anni di distanza!
Dopo Calamandrei la poetessa genovese Gianna Campanella ha parlato della sua esperienza ucronica, dell’importanza “formativa” di questo genere letterario e ha letto dei brani del suo racconto, un esempio di ucronia ai confini con l’utopia, descrivendo un mondo utopico di serenità, ma con un ironico finale a sorpresa, che svela come questa felicità sia, in realtà “artificiale”.
È quindi intervenuto il giovane autore, Rossano Segalerba, che oltre ad evidenziare l’importanza dell’ironia e dell’umorismo in tutta la silloge, c’ha parlato del suo racconto, del tutto originale sia rispetto all’insieme del libro, sia, io credo, rispetto all’attuale produzione della letteratura ucronica, in quanto più che descrivere una divergenza ucronica o il suo effetto, descrive invece un mondo in cui un “pezzo di Storia” sia avvenuto in un altro luogo e in un altro tempo.
Angela Rosati (che oltre che una delle autrici più presenti nel libro, ha anche realizzato la copertina) c’ha poi parlato dei suoi otto racconti, che riuniscono molti dei possibili generi di ucronie (da quelle personali, a quelle umoristiche, a quelle “politiche”), facendoci notare come la caratteristica comune dei suoi racconti sia l’aver descritto personaggi in età giovanile. In effetti, l’intera antologia, trattando in prevalenza “ucronie biografiche” (legate cioè alla vita di specifici personaggi storici – cosa che meglio si presta alla dimensione del racconto, rispetto, ad esempio, a descrivere grandi mutamenti sociali) spesso parla di giovani. Del resto nella vita di ognuno di noi il momento delle scelte è spesso in questa fase della vita. Dunque non stupisce che possa essere durante la giovinezza dei personaggi che molti autori abbiano individuato il momento in cui la storia muta.
Ha chiuso la serata Alberto Pestelli, autore ben presente nell’antologia, che c’ha parlato delle sue storie, una che vede la scoperta dell’Europa da parte dei Maya e altre tre, scritte con dialoghi in vernacolo fiorentino, d’ambientazione toscana, una su Dante che muore senza completare la Divina Commedia, un’altra su Giotto che non diventa pittore e una terza, ambientata ai nostri giorni, in cui la Toscana è ancora un Granducato autonomo.
Gli interventi sono stati intervallati da varie domande del pubblico, in particolare sulla differenza tra ucronia e fantapolitica, ucronia e romanzo storico e sulla possibilità che l’autore ucronico induca il lettore nell’equivoco di prendere per vera la sua versione della Storia.
Dopo un aperitivo offerto dall’Editore, abbiamo concluso la serata in una vicina pizzeria dove abbiamo avuto modo di discutere ancora di questi argomenti e si è anche parlato delle potenzialità di tanti nuovi autori poco conosciuti ma di grande potenziale, tra cui sono stati ricordati, ad esempio Andrea Rossetti, Laura Costantini, Loredana Falcone, Vanni Santoni, Rossella Drudi, Monica Caira Monticelli, Lina Dettori, Luisa Ferretti e Giuliana Argenio.
Leggi anche:
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...