Archive for gennaio 2010

LA RIVOLUZIONE IPAD NEL MONDO DEI LIBRI

 Steve Jobs presenta IpadNell’assistere alla presentazione del nuovo prodotto della Apple, l’Ipad, ho avuto la sensazione che si sia al punto di svolta di una vera e propria rivoluzione culturale.
Non so se la nascita dell’Ipad possa essere paragonata all’invenzione della scrittura e a quella della stampa di Gutemberg e farlo forse sarebbe esagerato. Dopo tali eventi dovremmo comunque inserire prima la nascita del PC e quella di internet, e-mail e SMS.
L’Ipad è un supporto per la scrittura, un po’ come lo sono state la carta e il computer. Del computer è il figlio diretto. La madre pare sia il cellulare, ma il figlio somiglia di più al padre!
Certo non è il primo supporto per la lettura digitale dei libri. Sono decenni che si cerca uno strumento per dare sostanza all’e-book. Kindle già esiste e non è certo il solo supporto per la lettura di libri digitali, ma non mi ha mai convinto (e non mi pare abbia convinto neanche i lettori, in genere). Quello chelibro su ipad  c’è in giro ha spesso un’aria antica o comunque non ha dietro le spalle grosse di un gigante come Apple a sostenerlo. Né una libreria digitale come quella che dovrebbe offrire l’apposito ibookstore.
L’Ipad è invece il supporto che aspettavamo. Elegante, leggero, moderno, senza tasti, senza pesanti cornici. Essenziale e complesso al tempo stesso. E non è solo un lettore di e-books: è un vero PC.
“Ebbene?” Dirà qualcuno. Ebbene, in realtà, è un PC ma è anche qualcosa di più. È qualcosa che potrò portarmi in borsa, dove ora The book of Job- Steve Job presenta l'Ipadtengo l’ombrello pieghevole, il giornale e un libro. Al posto del giornale e del libro. E i giornali con Ipad saranno una cosa diversa. Saranno come le versioni digitali che già guardiamo sui ns PC fissi o portatili, ma che ora potremo leggere anche in autobus, seduti o in piedi. Alla fermata. Ai giardinetti. A letto. In poltrona. Ovunque.
E potremo portarci con noi non un solo libro ma un’intera libreria, alleggerendo, ad esempio la valigia quando partiamo per il mare (se siamo buoni lettori).
Credo poi che un supporto così (con i prezzi relativamente bassi che ha), potrà essere soprattutto una rivoluzione per il mondo della scuola.
Pensate agli assurdi zaini dei nostri figli, colmi di sei, sette o più libri. Un domani potranno portasi solo un Ipad e magari un paio di quaderni (ma perché non scrivere direttamente sull’Ipad?).
Certo l’evoluzione della tecnologia porterà altri concorrenti sul mercato. La potenza di queste macchine potrà aumentare e potranno ospitare librerie immense.
Quello che ancora mi pare disallineato è il prezzo degli e-books. Amazon per il Kindle li offre a 9,99 dollari. Apple, con il suo ibookstore, li offrirà attorno a  14 dollari. Sono prezzi destinati, io credo, a dimezzIpad della Applearsi in fretta. Con un supporto così, il mondo dei libri digitali non potrà non esplodere e dato che questi non hanno nè costi di stampa, né di distribuzione, rimarranno solo i diritti d’autore, le percentuali degli editori e quella delle librerie on-line e un po’ di pubblicità (che potrebbe ripagarsi inserendo pubblicità nei testi stessi). Un libro corredato di pubblicità, potrebbe arrivare a essere offerto gratis, pur facendo guadagnare autori e editori.
È questa la vera rivoluzione: la possibilità di allargare la diffusione dei libri con un’accelerazione del processo che non si ricordava dai tempi dell’invenzione dei caratteri mobili per la stampa.
E i libri non saranno più gli stessi: il multimediale diventerà realtà. Il confine tra romanzo e film si assottiglierà.
Potremo leggere libri coLa libreria digitale dell'Ipadn il sottofondo musicale scelto dall’autore o con quello che vogliamo noi. Sfogliarli facendoceli leggere da attori esperti (dando finalmente spazio al mercato degli audiolibri). Leggere libri corredati da link e immagini in quantità (senza i limiti economici della stampa a colori).
Tutto ciò si può già fare sui nostri PC, ma con l’Ipad (e i suoi fratelli futuri), sarà tutta un’altra Storia!
 
 
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Per sdrammatizzare (se sapete l'inglese), guardatevi questo video (di qualche tempo fa) che anticipava l'Ipad, prevedendone funzioni che Steve Job non ha segnalato! 😉
(per chi non lo sapesse "pad" vuol dire assorbente!)
 
Qui c'è un video simpatico che prende in giro la presentazione di Job, presentando un antenato dell'Ipad.

AVATAR: CINEMA CITAZIONE O PLURIPLAGIO?

Avatar, film di CameronDi solito in questo blog parlo solo di libri e di letteratura ma il cinema è strettamente imparentato con questi, a volte mi capita di divagare verso i prodotti dello schermo. Voglio farlo ancora per fare alcune riflessioni su un film che si preannuncia come un prossimo successo planetario: Avatar di James Cameron, il regista di Terminator (1984), Aliens (1986), The Abyss (1989), True Lies (1994) e Titanic (1997).
Il 3 gennaio 2010, quindi in soli 17 giorni, Avatar ha, infatti, raggiunto e superato il miliardo di dollari d'incassi, battendo in velocità ognuno degli altri 4 film che finora hanno raggiunto il miliardo (il primo è stato il precedente film di Cameron, Titanic).
Il 6 gennaio, quindi in soli 20 giorni, è divenuto il secondo maggior incasso della storia del cinema, grazie ad un incasso mondiale di 1.135.383.229 di dollari, 374.445.852 dei quali ottenuti nei soli Stati Uniti.
Quando un film ha un simile successo, non si può ignorare. L’ho visto lo scorso week end e indubbiamente è un bel film che si guarda volentieri, con degli effetti speciali davvero straordinari e un messaggio ecologista da non trascurare di questi tempi. In alcune sale è proiettato in 3D (non dove l’ho visto io, però), cosa che lo rende ancor più un balocco da parco di divertimenti.
 
Quello di cui vorrei parlare però è la trama, perché ritengo che il successo del film dipenda sicuramente in gran parte dagli effetti speciali ma che la storia raccontata debba avere la sua importanza nel determinare l’attenzione del pubblico.
Ebbene quello che ci troviamo davanti è un incredibile miscuglio di film già visti! La miscela è di grande effetto ma non c’è scena in cui non venga da pensare “ma questo è come in questo o quell’altro film!”
I ragazzini riconoscono subito la trama di film disneyani come AvatarPocahontas o, magari Atlantis e La Sirenetta: l’amore tra il bianco e l’indiana, tra la donna sottomarina e il ragazzo umano, tra la sirenetta e l’umano, per non parlare dei potenti cristalli di Atlantis che fanno Catwomanpensare ai poteri delle foreste di Pandora. La casa sull’albero ricorda invece il cartone Aida degli alberi.
E poi ci sono gli alieni: questi Na’Vi giganteschi e con gli occhi da gatto e la pelle blu striata, che combattono con archi e frecce come gli indiani della migliore tradizione western, con tanto di versi che a volte ricordano quelli dei loro predecessori americani.Aida degli Alberi Solo che anziché combattere tra montagne e deserti lo fanno in una giungla che ricorda quella dei film sul Vietnam, non ultimo Apocalipse Now, di cui vediamo replicata persino la carica degli Avatarelicotteri! E in questa giungla si muovono fiere mostruose e pericolosissime che sembrano fuggite da un Jurassica Park alieno.
E gli Avatar: sembrano presi in prestito da Matrix, dei cui protagonisti i Na’Vi hanno analoga agilità. La protagonista si muove felina e scattante come Catwoman o altri supereroi ben noti.
Le leggendarie montagne fluttuanti di Pandora forse ricordano Il castello errante di Owl o forse semplicemente le pietre magnetiche galleggianti in aria di Viaggio al centro della terra (il recente remake 3D, non certo l’originale). La memoria di Guerre Stellari poi aleggiaAvatar Pocahontas - Disneyovunque, persino nella cabina di regia degli umani, che ricorda quasi quella della Morte Nera.
E che dire della battaglia finale, con l’intervento di Madre Natura e degli animali: non siamo forse dalle parti de Il Signore degli Anelli o delle Cronache di Narnia?
E quel primo piano sull'occhio non viene forse da Lost, come l'attrice che pilota uno degli elicotteri?
 
Ed eccoci al quesito che mi sono posto: è giusto fare un film o scrivere un libro mescolando gli elementi di altri libri o altri film? Il prodotto è qualcosa che si può ritenere abbia una sua autonoma dignità artistica o  siamo ai limiti del plagio?
Quando un film (o un libro) è una copia di un altro, parliamo di remake (e a volte sono migliori dell’originale) e nessuno ormai si scandalizza, però dimenticarsi dell’originale ci fa valutare male il risultato finale. Ci sono registi come Burton che hanno fatto dei remake la propria arte (basti pensare a “La fabbrica di cioccolato” a “Il pianeta delle scimmie”) e realizzato prodotti che aggiungevano genialità alla genialità precedente. Altre volte il risultato è stato deludente, come quando gli americani cercano di copiare film europei (penso, ad esempio, a “Solaris” o “Tre uomini e una culla”).Avatar
Quando però gli elementi copiati vengono da diverse fonti, allora credo che si possa parlare di una vera arte del regista (o dello scrittore) nel mettere assieme le parti in un modo nuovo per ricreare un prodotto che, con mattoni usati, ci regala una costruzione innovativa. Se poi gli strumenti (in questo caso tantissimi effetti speciali) sono particolari e diversi, il prodotto diventa davvero qualcosa di nuovo, anche quando nella torta riusciamo a riconoscere dei sapori già noti.
Del resto anch’io mi sono divertito a scrivere “Cybernetic Love” (una delle tre storie di “Parole nel web” – Edizioni Liberodiscrivere) raccontando un tragico triangolo d’amore nato da una chat realizzando una sorta di collage d i citazioni di classici della letteratura (soprattutto aHarry Potter sull'ippogrifo Fierobeccontica), riscritti con linguaggio informatico. Penso che nessuno possa pensare che “Cybernetic love” sia un plagio di Omero o Virgilio, tanto diverso è il prodotto finale e tanto esplicite sono le citazioni!
Lo stesso credo valga per Avatar: la sua originalità sta nell’aver mescolato tanti film di successo per ragazzi. Che sia poi uno dei primi film degni di questo nome realizzato in 3D potrebbe renderlo degno di un posto nella storia del cinema.

Argeta Brozi intervista Carlo Menzinger

Segnalo l’intervista che Argeta Brozi mi ha fatto sul suo blog Alidi Cuore.

Ecco la prima domanda:

1) Benvenuto nel blog sussurridalcuore, ti va di presentarti al pubblico?
Mi chiamo Carlo Menzinger (proprio così, non è un nickname, come alcuni pensano). Nella vita mi occupo di finanza, sono sposato e ho una figlia. Come hobby scrivo romanzi e a volte anche altro. Non mi definirei uno scrittore "esordiente" o "emergente", dato che sono ormai passati più di vent’anni dalla mia prima pubblicazione e di libri ne ho già pubblicati vari. Credo che la definizione di "autore poco noto" sia più corretta, sia per me, sia per tanti cosiddetti "emergenti", dato che poi, in definitiva, si emerge sempre in pochi.
Carlo Menzinger nel 2001 alla presentazione de Il Colombo divergente
Le altre domande le potete leggere qui.
Argeta Brozi
A proposito di interviste, vorrei segnalare anche l’intervista che è stata fatta al telegiornale di RAI TRE ad Alessandro Fantini, uno degli artisti che partecipano alla gallery novel "IL SETTIMO PLENILUNIO", di cui sono uno degli autori e il curatore.
I due dipinti che seguono, assieme ad altri realizzati da Fantini  fanno parte del volume che sarà pubblicato a breve da Liberodiscrivere.
"33 days before the Ekpyrosis". Dipinto di Alessandro Fantini. Illustrazione gentilmente prestata per Il Settimo Plenilunio.
Leggere anche:
"La Rensa di Goito". Dipinto di Alessandro Fantini. Illustrazione cortesemente prestata per Il Settimo Plenilunio.

I LIBRI DEL 2009

Come già fatto nel 2007 e nel 2008, ecco di nuovo l’elenco dei libri letti nel corso dell’anno.
Di ognuno trovate un commento nella mia Libreria su aNobii.
Per alcuni ci sono dei commenti anche su Splinder (vedi i link dei singoli titoli). 
 
15) Dylan Dog n. 157 – Il sonno della ragione – Bruno Brindisi e Paola Barbato
16) Dylan Dog n.100 – La storia di Dylan Dog – Tiziano Scalvi, Angela Stano
21) Dylan Dog n. 250 – Ascensore per l’inferno – Bruno Brindisi, Tiziano Sclavi
28) Il gioco dell’angelo – Carlos Ruiz Zafòn
33) Saper scrivere – Vol. 4 – Scuola Holden
34) Londra insolita e segreta
35) The etiquette of an English tea – Beryl Peters
36) Life in Victorian Britain – Michael St. John Parker
38) The English Style – Peter Brimacombe
39) Londra – Le guide Mondadori
40) A guide to the National Portrait Gallery – John Cooper
42) The House of Parliament – Robert Wilson
43) Il canzoniere – Fabrizio De André
44) Coats of Arms – Andrew Stewart Jamieson
49) The Pre-Raphaelite vision – Phaidon Miniature Editions
50) Storia del Giappone – Paolo Beonio Brocchieri
51) Sparta – Ernst Baltrusch
52) Sparta – Edmond Lévy
54) BP Portrait Award – Sarah Dunant
55) Sparta – Senofonte
56) Come educare nostro figlio – Maurice Nanchen
57) Saper scrivere – Vol. 5 – Scuola Holden
60) Barcellona – Le guide Mondadori
62) Ufollia – Giuseppe Marrone
63) USA – Le guide Mondadori
 tra sogno e realtà
Inoltre ho riletto alcuni miei testi in lavorazione:
66) Il Settimo Plenilunio – Carlo Menzinger e Simonetta Bumbi con la collaborazione di Sergio Calamandrei e le illustrazioni di 17 artisti (in via di pubblicazione)
67) Jacopo Flammer e il Popolo delle Amigdale – Carlo Menzinger (inedito)
68) La bambina dei sogni – Carlo Menzinger (inedito)
69) Jacopo Flammer nella terra dei suricati – Carlo Menzinger (inedito)
 
scrivere
e sto lavorando alla stesura dei seguenti romanzi
70) Blogosfera – Carlo Menzinger e Peppino Pompò
71) Via da Sparta – Carlo Menzinger
Venere emerge dall'acqua
Su 65 libri letti, 19 sono di autori “poco noti” (preferisco chaimarli così, piuttosto che “emergenti”) e, di questi, 17 partecipano al Gruppo “Due chiacchiere con gli autori“.Qui ci sono i libri del 2010.

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