Quando scrivo un romanzo, di solito sono convinto di realizzare un’opera nuova, qualcosa che non sia mai stato scritto prima. La storia che sto scrivendo ora era nata come una riscrittura dell’Apocalisse di Giovanni e si è trasformata poi nella vita eterna di Lazzaro, quello fatto risorgere da Gesù.
Capirete quindi la mia curiosità quando mi cadde l’occhio su un titolo che mi faceva pensare al mio protagonista: “Lazarus Long, l’immortale” (“Time enough for love”, 1973), dove il cognome pareva già una premessa di anticipazione di quel stavo scrivendo e il seguito del titolo lo confermava! Andai allora a ricercare la trama:
“Lazarus Long, il Capostipite, è l’ultimo sopravvissuto dei componenti originari delle Famiglie Howard, un gruppo di persone che tramite selezione genetica e tecniche di rigenerazione biologica ha aumentato di molto la propria aspettativa di vita. Siamo nel 4272 e l’umanità ha colonizzato l’intera galassia, anche grazie al contributo di quest’uomo, che nelle sue molte vite si è spesso spinto oltre le nuove frontiere, rendendolo una leggenda vivente.” Queste le prime parole della trama secondo wikipedia. Sufficienti a farmi tirare un respiro di sollievo: storia ben diversa dalla mia.
Ugualmente, il fatto che questo Lazarus abbia vissuto duemila anni, mi ha indotto a leggere al più presto il romanzo. Una precisazione: Lazarus non ha molte vite come scrive wikipedia, ma una lunga vita di cui vengono raccontati alcuni episodi.
L’autore è nientemeno che l’americano Robert Anson Heinlein (Butler, 7 luglio 1907 – Carmel-by-the-Sea, 8 maggio 1988), uno dei massimi autori della fantascienza classica e il testo è considerato il suo testamento letterario. Si colloca alla fine del ciclo di opere sulla cronologia del futuro ed è anche il romanzo più lungo di Heinlein.
L’ho letto, ovviamente, con interesse e abbastanza con piacere, anche se non mi ha entusiasmato, soprattutto per la sua frammentarietà, essendo, di fatto, una raccolta di racconti ambientati in vari periodi della vita di Lazarus. Quando, poi, per dimostrare la saggezza di questo matusalemme del futuro Heinlein comincia a elencare aforismi a volte reazionari, mi ha piuttosto disturbato. Se è questo il suo “testamento”, mi pare poca e triste cosa.
Eccone qualche aforisma a caso:
“L’uccisione di un anarchico o di un pacifista non dovrebbe essere considerala «omicidio» in senso legale.”
“Nel caso dei «naturalisti» questo odio è comprensibile: sono tipi poco amabili. Ma l’odio è un’emozione troppo forte per provarla nei loro confronti: meritano al massimo pietà e disprezzo.”
“Un «maschio pacifista» è una contraddizione in termini. Quasi tutti i sedicenti «pacifisti» non sono pacifici; assumono semplicemente colori falsi. Quando cambia il vento, innalzano la bandiera pirata.”
“La specializzazione va bene per gli insetti.”
“Guardati dall’altruismo. È basato sull’autoinganno, radice di tutti i mali.”
“Scrivere non è una cosa di cui ci si debba necessariamente vergognare… ma fallo in privato, e dopo lavati le mani.”
“Se l’universo ha uno scopo più importante di portare a letto la donna che ami e di fare un bambino con la sua entusiastica collaborazione, io non l’ho mai saputo.”
“Ogni volta che le donne hanno preteso l’eguaglianza assoluta con gli uomini, hanno finito invariabilmente per ritrovarsi nei guai. Ciò che sono e ciò che possono fare le rende superiori agli uomini, e la loro tattica giusta consiste nel pretendere privilegi speciali, tutti quelli che possono ottenere. Non dovrebbero accontentarsi mai dell’eguaglianza. Per le donne, l’eguaglianza è un disastro”.
“La storia registra qualche caso in cui la maggioranza avesse ragione?”
La visione molto americana di un progresso inevitabile, nonostante momenti di crisi e di regresso, associata al concetto di miglioramento della razza umana nelle sue caratteristiche di longevità e salute sono portanti nella visione che sostiene questo romanzo
Tra tante affermazioni reazionarie, però, se ne possono trovare anche alcune su cui riflettere:
“Non danneggiate i vostri figli rendendo loro facile la vita.”
“Non sottovalutare il potere della stupidità umana.”
“In una discussione in famiglia, se salta fuori che hai ragione tu… chiedi subito scusa!”
“Non spaventare mai un piccolo uomo. Ti ucciderà.”
“La differenza tra la scienza e le discipline confuse è che la scienza richiede il ragionamento, mentre le altre discipline richiedono soltanto erudizione.”
“È possibile che la percentuale delle puttane oneste e competenti sia superiore a quella degli idraulici e molto superiore a quella degli avvocati. Ed enormemente superiore a quella dei professori.”
“La competenza in un campo non si estende in altri campi. Ma spesso gli esperti la pensano così. Più il loro campo di competenza è ristretto, e più è probabile che la pensino così.”
“Se «tutti sanno» che una cosa sta così, allora non sta così per niente: puoi scommetterci diecimila a uno.”
“Si possono fare impazzire gli animali mettendone troppi in un recinto troppo piccolo. L’Uomo sapiens è l’unico animale che lo fa volontariamente a se stesso.”
Comunque, non temete, si tratta di un vero romanzo e non di una collezione di aforismi, che sono solo degli intermezzi tra le varie storie.
Del mondo futuro Heinlein cerca di mostrare soprattutto la differente morale di una società in cui il sesso sia libero (“La seconda nozione in ordine di assurdità è che l’accoppiamento sia peccaminoso in se stesso”), con famiglie allargate e serene, una nudità disinibita, liberi incesti. Su quest’ultimo punto insiste particolarmente, sia, per esempio, con l’episodio dei gemelli allevati per accoppiarsi tra loro con la lunga disquisizione statistico-genetica sui rischi di accoppiamento da consanguinei, sia con il viaggio nel tempo e l’incontro con la propria madre, con cui il protagonista, affetto da un non dichiarato complesso di Edipo, si innamora e vorrebbe fare sesso.
Tra i racconti sono privilegiati quelli ambientati nel tempo reale (ovvero non nel futuro dell’autore), percui non abbiamo una vera e completa visione sul futuro immaginato dall’autore. Nell’ultima parte l’eternamente giovane Lazarus, per esempio, ritorna sulla Terra nel 1917, per assistere alla propria infanzia e incontrare i propri genitori. Nella prima Lazarus ricorda come fosse diverso guidare un aereo nel XX secolo, ma poco capiamo di come si guidi nel 4272 (2200 anni dopo la stesura del romanzo, immagino).
Lo sguardo sul mondo e la società è marcatamente americano e risente dell’epoca storica post-1968, in cui fu scritto, gli aspetti tecnico-scientifici del futuro descritto non presentano particolare originalità al punto che considererei l’opera essenzialmente fantascienza sociologica.
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