LE MIRABOLANTI IMPRESE DI UN PALADINO DEL BENE

Donato Altomare

Conosco Donato Altomare, il Presidente della World SF Italia, soprattutto come autore di fantascienza. Di lui ho letto di recente il viaggio nel tempo “Il cacciatore di randagi” (nell’antologia “Terzo millennio” – Tabula fati), il racconto sul bullismo “La storia di Andrea” (in “Non ti temo più” – Tabula fati), il suo contributo al saggio “L’Architettura dell’Ucronia” (Solfanelli), il racconto “La seconda morte” nel n. 12 del 2020 di Dimensione Cosmica, l’intervista rilasciata a Filippo Radogna in “Conversando tra le stelle” (Edizioni Scudo), i suoi contributi alla rivista IF – Insolito & Fantastico (Tabula fati) ma soprattutto la sua antologia personale “Altri mondi, alte storie” (Altrimedia) e i romanzi “L’isola scolpita” (Edizioni Della Vigna), “Il fuoco e il silenzio” (Perseo Libri) e “Sinfonia per l’imperatore” (Perseo Libri) in cui dimostra di padroneggiare la fantascienza sapendola condire con elementi di altri generi.

Ha, inoltre, partecipato a due volumi da me curati: “Sparta ovunque”  (Tabula fati), e “Gente di Dante” (Tabula fati).

Mi ha quindi incuriosito trovare sullo stand dell’editore Tabula fati, un romanzo fantasy da lui scritto e

pubblicato dalla casa di Marco Solfanelli. Si tratta de “Il Cavaliere di Tau” (2023).

Vengo ora da Assisi dove è onnipresente la croce a forma di tau, la T greca, simbolo di San Francesco. La τ (tau) che indossa il protagonista della storia di Altomare è la stessa ma le vicende narrate non hanno nulla a che fare con il santo.

Tau è il nome di una divinità. Peraltro, la storia ha una morale dal sapore alquanto cristiana. La vicenda è, infatti, innanzitutto, una lotta tra il Bene e il Male e Tau è chiamato Padre-Creatore. Renzo, così si chiama il Cavaliere, è un paladino del Bene. A rappresentare il male ci sono il Barone Nero e tutta una fantasiosa schiera di demoni. Lo accompagnano nelle sue peripezie due animali dall’acuta intelligenza, un’aquila e un cavallo.

Renzo non è solo un abile e forte guerriero ma dispone di un anello e di poteri magici. Invocando Tau ne ottiene di ulteriori. Come in un videogioco, però, deve stare sempre attento a non esaurire la sua forza fisica e nel contempo i suoi poteri magici, dosandoli con attenzione.  Affronta infinite peripezie e se si “stancasse” troppo rischierebbe poi di soccombere in quelle che sa o immagina di dover affrontare subito dopo. Va detto che Altomare dispiega un’incredibile fantasia e logica nell’inventare le difficili prove che il suo Cavaliere dovrà affrontare e le soluzioni per risolverle appaiono sempre nuove.

Definirei questo romanzo quasi una storia di “Magia e Spada” (parafrasando “Cappa e Spada”), tanto queste “arti” si alternano in continuazione.

Al centro della vicenda c’è lo scontro con il Barone Nero e il Maligno ma anche alcune vergini (una in particolare) che hanno avuto la sfortuna di essere nate alla sesta ora del sesto giorno del sesto mese (il triplo 6 del diavolo), poiché il Maligno vuole per far nascere da loro un suo discendente che avrà il potere di dominare il mondo. Renzo “esisteva per questo. Soltanto per evitare una nuova orrenda nascita.”

Il suo grande dilemma è “Come avrebbe potuto liberare l’Umanità dal Male senza cancellare dalla faccia della Terra l’Umanità stessa?

Romanzo dunque intenso e fantasioso, con il quale Altomare dimostra di non essere solo un valido autore di fantascienza, capace di innovare il genere, ma anche uno scrittore capace di regalarci una storia fantasy un po’ diversa dalle solite, soprattutto per il forte ritmo narrativo, l’intenso succedersi degli eventi e degli scontri, la varietà dei personaggi inventati, l’intensità del protagonista.

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