Archive for settembre 2021

I SEGNI DURATURI DELL’EFFIMERO PASSAGGIO DI NAPOLEONE

Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone. Storie francesi da Piombino a  Parigi : Mosi, Roberto: Amazon.it: Libri

Il saggio “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone”, sottotitolo “Storie francesi da Piombino a Parigi” di Roberto Mosi è una vivida guida dei luoghi napoleonici in Toscana, da Piombino, all’Elba, a Lucca, a Massa e a Carrara e soprattutto di quelli dello Stato di Piombino affidato alla sorella Elisa e al marito e poi del Principato di Lucca, retto dalla coppia.

Furono pochi gli anni dell’ascesa e caduta di Napoleone, una decina quelli del Principato di Lucca della sorella, ma anni importanti per il rinnovamento della regione.

L’Imperatore dava grande importanza alle città, impegnandosi a rinnovarle, ma anche alle vie di comunicazione, che, sull’esempio dell’Impero Romano, sono alla base del consolidamento di un impero.

Anche l’arte subì un notevole impulso, divenendo terreno fertile per artisti come David e Canova.

Importanti le risorse minerarie della Toscana, dai marmi di Carrrara al Ferro di Piombino e dell’Elba, tanto determinante in tempo di guerra.

Il saggio ci conduce a scoprire la vita del tempo, la moda, il modo di mangiare, le feste, la quotidianità di questa famiglia assurta da una piccola nobiltà a un impero di portata europea. Difficili, però, sono le veloci ascese, come insegna non solo la storia dell’imperatore corso (ma di origini toscane, essendo la famiglia di San Miniato), ma anche quella di Alessandro Magno, Carlo Magno o persino, nella sua negatività, Adolf Hitler. Gli imperi possono nascere in breve ma più in fretta crescono, più in fretta crollano, privi della connessione con i poteri preesistenti, che primo o poi si riorganizzano. Eppure, anche queste meteore sanno lasciare segni duraturi nella memoria del mondo.

Questo volume di Mosi, ci aiuta a ricostruire quelli del passaggio toscano di questo grande e della sua famiglia.

Roberto Mosi davanti al Museo Casa di Dante il 13 Settembre 2021 per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte dell’Alighieri.

TUTTO IL CALCIO, GIORNATA PER GIORNATA

Ed eccomi alla terza lettura di un libro di Michele Ventrone. Il primo fu la raccolta “Racconti di eroi di vita”. Il secondo, come questo di cui sto per scrivere, era invece una storia del calcio, della nostra nazionale: “Azzurro come il cielo”.

Con “Per lo scudetto sul petto”, questo giovane autore di Maddaloni ci racconta il campionato di calcio italiano dai suoi esordi a quello della passata stagione 2019-20, il “campionato del covid-19”.

Si tratta di un grande lavoro, frutto di notevole meticolosità nella ricostruzione storica.

Le prime cento pagine sono dedicate ai campionati del passato, cui l’autore dedica da mezza pagina a un paio di pagine per ciascun anno calcistico, in un lento crescendo di numero di righe man mano che ci sia avvicina al presente. La seconda parte, ancora più dettagliata e tutta per l’ultimo campionato concluso, raccontato giornata per giornata, per altre duecento pagine.

Complimentandomi per il grande impegno di Michele Ventrone nel realizzare quest’opera la consiglio, come la precedente, agli appassionati del calcio italiano, come manuale da tenere vicino, per rispolverare la memoria e lanciarsi, più documentati, in nuove appassionate discussioni con gli amici.

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULLA NAZIONALE DI CALCIO

Azzurro come il cielo - Michele Ventrone - copertina

Azzurro come i cielo” (Casa Editrice Kimerik, 2018) di Michele Ventrone (Maddaloni, 14/05/1987) è un utile saggio per chi voglia esplorare, approfondire o ricercare dettagli sulla storia del calcio e della nazionale italiana in particolare. Assai sviluppata è la parte dedicata ai Mondiali del Sudafrica del 2010.

Il volume parte spiegando persino le regole basilari del gioco e facendo un excursus sulle sue origini e sulla storia delle principali competizioni internazionali.

Di ogni partita, oltre a una descrizione dello svolgimento, si possono leggere formazioni in campo e goal.

Un volume da leggere, consultare e conservare per rinfrescare al volo ricordi di partite e che hanno fatto la storia del calcio.

Casa Editrice Kimerik
Michele Ventrone

INDAGINI FAMILIARI CONDITE DA EXCURSUS ENOGANOSTRONOMICI

Alberto Pestelli ha dedicato al Maresciallo Fantini e alla sua famiglia di investigatori sardo-fiorentini ben 12 romanzi brevi o meglio 4 trilogie, dato che sono riuniti in volume di tre storie. Il quarto volume comprende i racconti lunghi “Il barrito della roccia”, “Il mirto di Dante” e “Un caso marcio…”.

In tutti ritroviamo, come già nei precedenti di cui ho avuto modo di scrivere, le vicende di questa famiglia che si intrecciano con le indagini, un’attenzione alla cucina, ai vini locali e agli aspetti paesaggistici.

Ne “Il barrito della roccia” Fantini va a ricercare le motivazioni della presunta morte di un caro amico avvenuta molti anni prima.

Il mirto di Dante” ci parla invece di misteriosi avvelenamenti da mirto che provocano la morte di alcune figure al margine della società. Pulizia etnica, scarsa attenzione nella produzione o concorrenza molto sleale?

Un caso marcio…” parte dalle riflessioni di un’insegnante insospettita dal tema di una sua allieva, che poco dopo è ritrovata morta. Ci parla di bullismo, di malattia e di gravidanza.

Questo racconto pare sarà anche l’ultimo con il Maresciallo Fantini, che, nel finale dichiara “La smetto qui… l’Etrusco tra i nuraghes ha detto basta!

Alberto Pestelli

Lo stesso Alberto Pestelli nei ringraziamenti finali decreta che “ha termine la saga del Maresciallo Fantini”. Nuove storie saranno scritte con protagonista il farmacista (come Pestelli) Primo Innocenti, già incontrato ne “Gli addormentatori di via del Cocomero”.

Leggere i ringraziamenti è stata una piacevole sorpresa, perché oltre a citare la comune associazione Pro Natura e tanti amici che condividiamo (Gianni Marucelli, Sergio Calamandrei, Iole Troccoli, Maria Iorillo, Paolo Ciampi, Guido De Marchi, Oscar Montani e Caterina Perrone oltre ad altri) cita persino il sottoscritto. Ringrazio quindi qui per la considerazione ricevuta indegnamente e ne approfitto per ricordare l’incontro con Alberto Pestelli, che avvenne ormai molti anni fa nel Laboratorio di Scrittura di Liberodiscrivere e che portò alla collaborazione per la redazione dell’antologia multiatautore “Ucronie per il terzo millennio”, cui parteciparono anche alcuni dei nomi prima citati. La più recente delle nostre collaborazioni è invece la partecipazione all’antologia “In perfetta felitudine”, voluta da Pro Natura Valdarno, in collaborazione con Pro Natura Firenze, opera i cui proventi andranno in beneficienza per un gattile nel Valdarno. Il volume sarà presentato domenica 10 ottobre 2021 nel contesto del Firenze Animal Day, che si svolgerà a Firenze presso il Giardino dell’Orticoltura, alle 10,20 circa, alla presenza dell’Assessore Cecilia Da Re.

ASSEDIATI DA UN CANE IDROFOBO

Cujo : King, Stephen: Amazon.it: Libri

Sebbene abbia letto ormai un buon numero di libri di Stephen King, continuo a faticare a comprendere perché sia definito il Re dell’Horror, etichetta che gli sta decisamente stretta, essendo uno dei grandi della letteratura mondiale a tutto tondo.

Ho ora finito di leggere “Cujo” (1981) che, finalmente, può in effetti accogliere abbastanza bene l’etichetta di horror, dato che la situazione descritta, con una madre bloccata in auto assiema al figlio piccolo e malato, mentre un enorme cane sanbernardo, che ha appena preso la rabbia, li assedia senza posa.

Eppure persino in questo romanzo c’è molto di più. Innanzitutto, la provincia americana, così diversa dalla nostra, qui esemplificata dall’immaginario villaggio del Maine Castle Rock, presente anche in altre storie di King. Poi ci sono i difficili rapporti familiari, i tradimenti, le ripicche, i rapporti di vicinato.

Ho già scritto più volte di come la provincia americana ben si presti all’horror e di come sia difficile

libri, Stephen King, Sicilia, Cultura
Stephen King

scrivere di zombie, mannari o vampiri in un’ambientazione italiana.

Questo romanzo conferma la sensazione. La fragilità degli accessi alle case di campagna americana è qualcosa di inconcepibile per un italiano, abituato a porte blindate, inferriate alle finestre e altri muri impenetrabili con cancelli che spesso sono cortine persino per lo sguardo. L’idea che un assassino, uno zombie o persino un cane possa accedere con una spinta in un appartamento ci pare forse più fantastico dell’esistenza delle creature della notte!

Il romanzo, come sempre per King, è scritto da maestri, con il succedersi degli eventi e delle coincidenze che spingono inesorabilmente verso la tragedia ma creando la suspance e la speranza di possibili diversi corsi della storia. Un autore da cui non si finisce mai di imparare. Basta leggere un suo romanzo, senza neanche prendere in mano la bibbia di ogni scrittore che è il suo “On writing”.

L’ORRORE NEGLI OCCHI

Il cacciatore di occhi by Sebastian Fitzek

Il cacciatore di occhi” non è “Il collezionista di occhi” di Stuart MacBride, sebbene anche in questo romanzo ci sia un collezionista di occhi. Il primo lo ha scritto Sebastian Fitzek (Berlino, 13 ottobre 1971), uno scrittore tedesco, ed è un notevole esempio di thriller continentale, anzi un thriller così intenso e malato da essere quasi un horror, non per nulla vi compaiono persino fantasmi e chiaroveggenti, seppur ben lontani da quelli del gotico o dell’ESP. Sono parti di menti malate. Un po’ come nei migliori romanzi di Stephen King, si legge un thriller ma si indaga i limiti della follia umana.

Che cosa c’è poi di più terrificante di un serial killer che ammazza le madri, sequestra i figli, ricatta i padri, acceca le ragazze? “Il cacciatore di occhi” è un romanzo agghiacciante in cui nessuno è quel che sembra, in cui ogni pagina che avanza presenta una nuova sconvolgente sorpresa, in cui quando il finale sembra essere dietro l’angolo scopri che dietro la vetta che sembrava l’ultima si nasconde una nuova catena di picchi montuosi in cui perdersi.

Sebastian Fitzek

Crudeltà inaudita con dei buoni che nutrono sentimenti di rabbia e vendetta quasi peggiori di quelli dei cattivi. Ma chi sono davvero i buoni e i cattivi? In una storia di serial killer psicopatici dovrebbe sembrare facile dirlo ma non è così.

La chiaroveggente cieca (il cui potere pare essere una capacità eccezionale di elaborazione statistica), il padre ossessionato dalla ricerca del figlio al punto da scorgerne il fantasma, l’infermiera-attrice maniaca, il chirurgo folle sono solo alcuni dei geniali personaggi di questo terrificante psyco-thriller.

Credo che una delle scene cinematografiche sugli occhi più angoscianti sia quella di “Arancia meccanica”. Un film tratto da questo libro, potrebbe farla impallidire.

IL FANTASMA DELL’AMORE

Moonlight shadow - Banana Yoshimoto - Recensioni di QLibri

Come ci racconta Wikipedia “Moonlight Shadow” è il primo romanzo breve della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, scritto come tesi di laurea nel 1987. Il racconto è incluso nelle edizioni del romanzo Kitchen, in realtà composto da tre romanzi brevi, “Kitchen”, “Plenilunio” e appunto “Moonlight Shadow.

Si tratta in effetti di un romanzo talmente breve che la definizione di racconto si attaglia assai meglio. Lo avevo già letto in “Kitchen”, ma iniziandolo non ricordavo che ne fosse parte.

Racconto di un amore adolescenziale dal tragico epilogo e di un luogo incantato in cui è possibile incontrare ancora le persone amate perdute.

Una storia leggera e gradevole, arricchita da un piccolo tocco di magia, ma non un’opera memorabile. Giapponese (anche il mito descritto) ma molto occidentale. Letto in meno di mezz’ora.

Biografia di Banana Yoshimoto
Banana Yoshimoto (吉本ばなな Yoshimoto Banana), pseudonimo di Mahoko Yoshimoto (吉本真秀子 Yoshimoto Mahoko) (Tokyo24 luglio 1964) è una scrittrice giapponese.

I FATTORINI WEB DELLA PIZZA-MAFIA

Snow Crash by Neal Stephenson

Snow Crash” è un romanzo di fantascienza postcyberpunk di Neal Stephenson pubblicato nel 1992. Con il cyberpunk non vado troppo d’accordo, anche se l’idea in via generale su cui si basano questi romanzi, di una realtà virtuale pervasiva, mi pare allettante, i prodotti del genere che mi è capitato di leggere difficilmente mi hanno soddisfatto. Nel caso di “Snow crash” c’è se non altro un “post” davanti alla definizione “cyberpunk” che credo aiuti a elevare ad altri livelli il romanzo.

Diciamo che tendenzialmente leggere oggi il cyberpunk del secolo scorso mi fa pensare che, all’epoca, del web non avevano capito nulla. Neal Stephenson scrive un bel po’ di anni fa, informaticamente parlando, ma il suo romanzo riesce a essere ancora piuttosto moderno e futuribile.

All’inizio mi era parsa una storia sull’evoluzione della consegna della pizza a domicilio e sulla motorizzazione di skateboard e monopattini (decisamente profetico visto quanti anni prima del covid e del proliferare di questi mezzi è stato scritto). Singolare anche la trovata di questa mafia che sembra non avere business più redditizi della consegna della pizza a domicilio.

Andando avanti con la lettura si scopre che il romanzo è molto di più: una storia sul Metaverso, sulla confusione tra reale e virtuale, sugli hacker, sull’alterazione della realtà. Più avanti si perde un po’, ma nel complesso non mi è parsa una lettura malvagia, con questo mondo in franchising, popolato di fattorini pre-Amazon, con le sue strane riflessioni sulle connessioni tra il web e la cultura sumerica, con questo virus che altera il linguaggio ma che è come il virus che ha alterato quello dell’umanità permettendole di evolversi e di sviluppare la civiltà. Un’idea strana, di un mondo che evolve grazie ai virus. Nell’insieme un incredibile sensazione che il futuro descritto da Stephenson sia proprio il nostro presente, anche se un po’ più folle, se è possibile.

Neal Stephenson (Author of Snow Crash)
Neal Town Stephenson (Fort Meade31 ottobre 1959) è un autore di fantascienza statunitense noto soprattutto per le sue opere di genere postcyberpunk con una tendenza a divagare nell’esplorazione di argomenti di matematicaeconomia e di storia della scienza.

ESORDIO PRATESE DELLA GENTE DI DANTE

Ieri, 8 Settembre 2021, nell’elegante cornice di Palazzo Datini a Prato, il GSF Gruppo Scrttori Firenze ha presentato le ultime due antologie di narrativa storica dell’associazione, l’ormai rodato “Accadeva in Firenze Capitale” (edito ad aprile 2021 da Carmignani) e l’ancora in via di pubblicazione da parte del Gruppo Editoriale Tabula Fati Solfanelli “Gente di Dante”.

L’evento si inseriva in una mostra d’arte su Dante Alighieri organizzato dall’associazione Arte Bellariva a Palazzo Datini, in una giornata particolare per la città di Prato, la festa del patrono.

Accadeva in Firenze Capitale”, antologia curata da Cristina Gatti e Sergio Calamandrei, presenta racconti legati agli anni dal 1865 al 1871, ed è stata realizzata per i 150 anni dalla fine di tale periodo.

Gente di Dante”, volume curato da Caterina Perrone e Carlo Menzinger, vuole raccontare i personaggi delle opere e del tempo di Durante Alighieri, di cui in questi giorni cade la ricorrenza dei 700 anni dalla morte.

All’antologia, che riunisce 36 racconti dei soci, le prefazioni del dantista Massimo Seriacopi e del giornalista Paolo Ciampi, oltre aun appendice a cura del Museo Casa di Dante hanno collaborato 40 persone, che qui ringraziamo per la partecipazione, collaborazione ed entusiasmo.

Da tante voci e dalla grande ricchezza della biografia e dell’opera dantesca è scaturito un volume che colpisce per la sua articolazione e varietà, pur mantenendo centrale la celebrazione del sommo poeta e, soprattutto, la figura umana, vuoi di Dante stesso, visto oltre che come poeta e scrittore, come uomo a tutto tondo, guerriero, politico, mercante, diplomatico, marito e padre, vuoi dei personaggi che rappresentavano il suo tempo o di quelli da lui raffigurati nelle sue opere.

Alcuni autori hanno privilegiato la forma classica del racconto storico, con il rigoroso rispetto delle fonti, altri hanno preferito dar maggior sfogo alla fantasia, a volte persino adottando forme narrative diverse, passando dal viaggio nel tempo, all’ucronia, all’attualizzazione del messaggio dantesco, all’ironia, al sogno e persino al videogame.

È stato quindi deciso di riunire i racconti in due parti di pari lunghezza ed entrambe di 18 racconti, la prima intitolata “La suggestione della storia”, la seconda “L’incanto della fantasia”. A voi dirci quale approccio preferite.

La serata è iniziata con una visita del Palazzo e della mostra dantesca là allestita. Quindi Cristina Gatti, Nicoletta Manetti, Antonella Cipriani e Jonathan Rizzo hanno alietato il pubblico con la lettura a più voci de “Le rose di Dostojevski”, della stessa Manetti, presente nell’antologia “Accadeva in Firenze Capitale”.

I curatori di questo volume, hanno quindi raccontato i temi presenti, le modalità e le motivazioni del libro.

A loro volta i curatori di “Gente di Dante” hanno illustrato l’antologia per poi dare spazio a Daniela Corsini, autrice della copertina per presentarsi e agli autori in sala per dei veloci accenni ai loro racconti. Sono così intervenuti, nell’ordine, Crisitina Gatti, Antonella Cipriani, Nicoletta Manetti, Caterina Perrone, Miriam Ticci, Rosalba Nola, Manna Parsì, Renato Campinoti, Massimo Acciai Baggiani, Gabriele Antonacci e Carlo Menzinger.

I prossimi incontri per “Gente di Dante” saranno:

  • 13 Settembre ore 18,00 Piazza davanti Casa di Dante – Breve intervento dei curatori di “Gente di Dante” nel corso del reading dantesco – Via Santa Margherita 1
  • 17 Settembre ore 18,00 circa – PRESENTAZIONE DELL’ANTOLOGIA “GENTE DI DANTE” – Giardino della Biblioteca Buonarroti, a Firenze – Viale Alessandro Guidoni, 188
  • 30 Settembre ore 17,00 – PRESENTAZIONE DELL’ANTOLOGIA “GENTE DI DANTE” – Circolo degli Artisti Casa di Dante a Firenze – Via Santa Margherita 1
  • 18 Ottobre ore 17,00 – PRESENTAZIONE DELL’ANTOLOGIA “GENTE DI DANTE” – SMS Rifredi Via Vittorio Emanuele II, 303

LA GENTE DI DANTE È ARRIVATA

Non è stata breve la strada che ci ha condotto a vedere la pubblicazione dell’antologia del GSF Gruppo Scrittori FirenzeGente di Dante” (Tabula Fati, Settembre 2021).

La proposta fu di Caterina Perrone. Poteva il Gruppo Scrittori Firenze rimanere in silenzio nel settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, il grande esule fiorentino? Si chiedeva. D’altra parte, noi del Comitato Direttivo dell’associazione culturale ci si domandava se potessero gli scrittori del GSF azzardarsi a far sentire la propria voce nel ricordo del sommo poeta.

È prevalsa, però, la voglia di fare e di esserci in quest’importante ricorrenza letteraria che tanto strettamente riguarda la città che rappresentiamo.

Mi è, quindi, stato chiesto di affiancare Caterina Perrone nella cura dell’antologia. Cosa che ho fatto non senza riluttanza e perplessità. Sono, è vero, autore che spesso si diletta a giocare con la storia, ma non sono uno storico, né tanto meno un dantista. Sarebbe stato un gioco più grande di noi?

Abbiamo però osato, pensando che la gente di Dante non è solo quella della Firenze del XIII e XIV secolo o che compare nelle opere del poeta, siamo anche noi. Gente che si è fatta trascinare nella lettura, nello studio, a riflettere, a rivivere quel mondo e quelle atmosfere. Ci siamo appassionati e riconosciuti. È stata una bella avventura. Non credevamo che questa idea trovasse tanti seguaci. Quando ci siamo voltati la gente era ormai una piccola folla. Ne è uscita una raccolta corposa. Il tema era difficile. Ci si poteva impaurire per un confronto con una figura tanto importante e non pensavamo di poter contare su una risposta così sentita da parte di tanti autori che hanno voluto aderire, soci vecchi e nuovi della nostra associazione. Sorprende sempre come partendo da uno spunto comune possano uscir fuori tanta diversità, tanta inventiva, tanta creatività. Ed ecco che le stesse vicende e gli stessi personaggi, pur nella correttezza dei dati storici, paiono diversi, perché differenti siamo noi che guardiamo e in loro forse riconosciamo ed esprimiamo un po’ di noi stessi. Felice mi è parsa la nostra scelta di raccontare le persone e i personaggi di Dante e della sua opera, piuttosto che confrontarci con questa, con i suoi versi e i suoi pensieri, impresa più complessa che riserviamo ad altri.

Quest’antologia del GSF – Gruppo Scrittori Firenze vuole essere dunque un tributo al grande poeta toscano attraverso racconti che ne illustrano lo spirito, la vita e quella dei personaggi del suo tempo o delle sue opere, con toni che vanno dallo storico, all’ucronia, alla creazione fantastica, come è giusto per ricordare un autore che non è stato solo il più grande padre della lingua italiana e un poeta cardine della nostra letteratura, ma anche uno dei massimi autori di genere fantastico nazionali, con la creazione di un intero universo ultraterreno, cosa che me lo fa sentire più vicino del Dante Alighieri studiato a scuola. Non ci si sorprenda quindi nel trovare in quest’antologia, accanto alla narrazione strettamente storica, viaggi nel tempo o visioni oniriche, perché l’omaggio alla vena immaginifica di Dante è anche in questo.

Il GSF – Gruppo Scrittori Firenze, associazione impegnata su svariati fronti culturali, dai premi letterari e artistici, agli incontri letterari e turistici, ai gruppi di lettura, ai corsi di scrittura creativa, ai reading, ai momenti di scrittura a tema, con questo volume, edito dal Gruppo Editoriale Tabula Fati, torna a distanza di pochi mesi dall’uscita di Accadeva in Firenze Capitale (Carmignani Editrice, 2021) a raccontare la propria città in un volume di narrativa a sfondo storico, per la quale  i suoi autori stanno dimostrando una particolare sensibilità e un’ammirevole vena creativa, attraendo a sé ogni anno nuove penne.

La partecipazione a Gente di Dante è avvenuta tramite l’adesione a un bando pubblicato sul sito e sul blog dell’associazione all’inizio del 2021 e poi diffuso sulle principali piattaforme social, lasciando la possibilità di partecipare a chiunque fosse socio del GSF o volesse diventarlo. Come curatori, nella nostra opera di selezione ed editing, abbiamo avuto l’ausilio di un comitato editoriale composto, oltre che da noi, dalla presidente del GSF Cristina Gatti, dai soci Massimo Acciai Baggiani, Renato Campinoti, Barbara Carraresi e Chiara Sardelli. Come consulenti storici siamo stati assistiti dai professori Alessandro Ferrini e Massimo Seriacopi.

Il volume è corredato da un’appendice a cura dell’Unione Fiorentina Museo Casa di Dante, cortesemente messoci a disposizione da Tullia Carlino Hautmann, responsabile del Coordinamento Museo ed Eventi e della Segreteria di Presidenza Associazione.

L’immagine di copertina è stata realizzata dalla socia Daniela Corsini.

Un sentito ringraziamento a tutti loro, agli autori e all’editore Marco Solfanelli di Tabula Fati, che hanno reso possibile la realizzazione di quest’antologia.

Siamo lieti e orgogliosi, dunque, di poter aggiungere questa nuova opera alle precedenti antologie dell’associazione.

Copertina provvisoria

Come si diceva, il progetto “Gente di Dante” ha avuto un considerevole successo, portando alla ricezione di un gran numero di testi, tutti di apprezzabile qualità, che coprono una ricca gamma di chiavi narrative, che potranno soddisfare gli amanti di generi letterari diversi, e presentano un’interessante e a volte inconsueta panoramica sul tempo di Dante Alighieri e sui personaggi delle sue opere. Così numerosi da costringerci a escluderne vari, pur pregevoli.

Per esprimere le due diverse anime che compongono quest’antologia, l’abbiamo divisa in due parti:

La suggestione della storia

L’incanto della fantasia.

Ci siamo molto appassionati nel leggere i testi che pervenivano man mano, stupendoci per la loro varietà e originalità. Pensiamo meritino di essere lette entrambe le parti, in quanto l’una complementare all’altra, nella pur diversa visione che offrono.

Il volume si apre con le prefazioni del dantista Massimo Seriacopi e del giornalista Paolo Ciampi, seguite dall’introduzione di noi curatori (che ho in parte ripreso in queste righe).

Si passa quindi ai 36 racconti, metà nella prima e metà nella seconda parte, in entrambe disposti in ordine più o meno cronologico.

Ecco, quindi, l’intensa narrazione di Fabrizio De Sanctis su Farinata degli Uberti; ecco le riflessioni di Luca Anichini sull’arte della guerra a quei tempi; ecco la Pia di Caterina Perrone, che la vuole Malavolti più che Tolomei; ecco i racconti sulla battaglia di Campaldino cui partecipò lo stesso poeta, scritti da Giorgio Smojver e Gianni Marucelli; ecco i rapporti di Dante con la politica nella narrazione di Luca Lunghini; ecco il contesto urbanistico e artistico nel racconto di Gabriele Antonacci; ecco la vita quotidiana e politica dell’Alighieri nel racconto di Renato Campinoti; ecco i viaggi e l’esilio del vate nelle storie di Maila Meini, Barbara Carraresi, Brunetto Magaldi, Milena Beltrandi e Giovanni Paxia; ecco le imprese di Corso Donati descritte da Paolo Ferro e Renato Mosi; ecco gli odii tra famiglie nel racconto di Sergio Calamandrei; ecco la morte del grande fiorentino nel testo di Antonella Bausi ed ecco Cristina Gatti che ci presenta la figura dell’occultista Cecco D’Ascoli.

Si chiude così la parte più legata alla storia, all’accurata narrazione delle vicende e si apre quella in cui la fantasia e la creatività trovano maggior sfogo.

Nicoletta Manetti dà voce a Beatrice Portinari dopo la sua morte; Antonella Cipriani ci parla della moglie dell’Alighieri, di cui poco sappiamo; Manna Parsì si immagina l’infanzia di Dante e Beatrice; Alessandro Lazzeri torna indietro nel tempo sino alla battaglia di Campaldino e Pierfrancesco Prosperi immagina un’ucronia connessa all’epico scontro che muta il nostro presente; David Ferrante ci parla di Celestino V; Rosalba Nola affronta la figura della trovatora Bieris de Romanz; le atmosfere descritte da Samuele Mazzotti per la nascita della “Divina Commedia” si fanno surreali, strani e misteriosi sono gli incontri del poeta alle prese con la stesura dei primi canti dell’inferno; ripercorre la sua vita in una sorta di incubo l’Alighieri prima di raggiungere Beatrice in paradiso nella narrazione di Francesco Russo; Miriam Ticci parla di una vita tutta all’insegna dei versi danteschi; torna indietro dai nostri giorni al 1306 la protagonista della storia di Terza Agnoletti; è un incubo dantesco quello di Fabio Ferrante; Francesca Tafanari e Oliva Cordella immaginano un condominio moderno abitato da Dante e da gente del suo tempo; Silvia Alonso trasforma l’Inferno in un suggestivo videogioco; il mio racconto offre una spiegazione fantastica al recupero degli ultimi tredici canti del “Paradiso” e alla scomparsa della salma dell’Alighieri; Massimo Acciai Baggiani prosegue il mio racconto immaginando Dante ai giorni d’oggi; Donato Altomare ci mostra un surreale e fantascientifico Caronte alle prese con la morte di Cerbero.

Mi piacerebbe raccontarvi qualcosa di tutti questi autori, ma sono davvero troppi. Vi invito solo a leggerne le biografie alla fine del volume, dalla quale vedrete come siano stati accolti accanto a scrittori con minor esperienza anche autori importanti, con ampia produzione e che sono stati apprezzati anche vincendo importanti premi di rilevanza nazionale.

Ringrazio, tutti coloro che hanno partecipato e speriamo che voi lettori possiate gradirne come noi la lettura.

Se vorrete incontrarci, il volume sarà presentato nelle seguenti occcasioni:

  • 8 Settembre ore 17,00 – Presentazione di “Gente di Dante” (ore 18,00) e “Accadeva in Firenze Capitale” – Palazzo Datini a Prato – Via Ser Lapo Mazzei, 43
  • 13 Settembre ore 18,00 Piazza davanti Casa di Dante – Intervento nel corso del reading dantesco  – Via Santa Margherita 1
  • 17 Settembre ore 18,00 circa – PRESENTAZIONE DELL’ANTOLOGIA – Giardino della Biblioteca Buonarroti  a Firenze – Viale Alessandro Guidoni, 188
  • 30 Settembre ore 17,00 – PRESENTAZIONE DELL’ANTOLOGIA – Circolo degli Artisti Casa di Dante a Firenze – Via Santa Margherita 1
  • 18 Ottobre ore 17,00 – PRESENTAZIONE DELL’ANTOLOGIA – SMS Rifredi Via Vittorio Emanuele II, 303
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: