Sono stato per due settimane a Monaco di Baviera con mia moglie e mia figlia. Devo dire che due settimane sono il tempo giusto per visitare questa città che offre davvero molto, se si vogliono visitare musei, palazzi, chiese. Ha anche un gran numero di bei parchi che l’attraversano e meritano qualche ora ciascuno. Per chi ama lo shopping il centro della città non può certo deludere, con negozi di ogni livello e enormi centri commerciali.
Mia figlia la mattina frequentava un corso di tedesco alla BWS Germanlingua, in pieno centro, ad Hackenstrasse 7. Mi pare ne sia rimasta abbastanza soddisfatta.
Abbiamo alloggiato presso la Pension Seibel in Reichenback strasse 8, a 30 metri da Viktualienmarkt e a mezzo
chilometro da Marienplatz. Insomma difficile trovare una posizione più centrale. L’hotel offriva un’ampia colazione in una saletta arredata in stile bavarese. Pur essendo l’offerta di pietanze abbastanza ampia, in due settimane del nostro soggiorno non è mai variata. Sui tavoli c’era una caraffa di caffè e frutta fresca (non sempre ben assortita) e sul tavolo a buffet piatti, solo freddi, salati e dolci. In sostanza un paio di formaggi, uno tipo brie e uno tipo gorgonzola, philadelphia classico e alle erbe e sottilette, vari affettati, verdure secche (pomodori, peperoni, ecc), uova sode condite e no, caprese, pani bavaresi di vario tipo, una decina di dolci diversi, succo di arancia e di mela, yogurt bianco, alla fragola e ai cereali, varie marmellate, miele e credo di aver detto quasi tutto.
La prima stanza che ci hanno offerto (n. 46) , pur essendo una tripla (eravamo tre) era molto piccola e l’accesso al terzo letto era difficoltoso. Ci è stata prontamente sostituita con una quadrupla (n. 51), più spaziosa ma all’attico (quinto piano con ascensore) e quindi assolata. Dopo i primi giorni, con un modesto sovrapprezzo (€ 20 al giorno) ci siamo fatti spostare nella suite (n.31), un appartamentino di tre stanze decisamente più moderno come arredi, con cinque letti, ampio divano angolare con chaise longue, poltrona di vimini, tavolino con TV a schermo piatto, quattro sedie, cucina (ma senza pentole e con ben pochi piatti – che non abbiamo usato minimamente), due letti matrimoniali e un singolo, tre armadi, bagno nuovo (quello della n.51 meritava un completo rinnovo) con vasca, tutto molto meglio che nell’altra camera. Ottima soluzione, sebbene al terzo piano, senza ascensore, cosa che per me va benissimo, essendo abituato a fare le scale a piedi anche quando è possibile evitarlo.
Le ragazze che pulivano le stanze ci sono parse un po’ in affanno e difficilmente riuscivano a completare il giro prima delle 13,00. Ho fatto presente la cosa alla proprietaria che subito ci ha fatto pulire l’appartamento entro le 9,00. Insomma, l’hotel ha fatto il possibile per venire incontro alle nostre richieste, pur nei limiti di una struttura familiare di poche stanze.
Avevo tre guide con me:
- Monaco Cartoville – Touring Editore

- Low Cost Monaco – Morellini Editore
- Germania – Le Guide Mondadori
Ho usato la guida Mondadori soprattutto per le escursioni fuori città (escursione al lago Chiemsee con visita al palazzo Herrenchiemsee – imitazione di Versailles – e giro in battello tra Stock, Herren e FruenInsel, il castello da fiaba Neuschanstein e l’adiacente Hohenschwangau, i paesi di Füssen, Augusburg e Oberammergau, nonché il campo di concentramento di Dachau). La consultavo poi la sera anche per le visite in città. Amo molto le guide Mondadori, per la presenza di foto e piante tridimensionali.
In tasca tenevo, invece, sempre la guida Touring Cartonville. Ogni zona della città ha la sua cartina (dalla A alla F), con indicazione di ristoranti, locali, negozi e, ovviamente, monumenti. Piccola e maneggevole, è stata utilissima soprattutto come stradario.
La guida della Morellini mi è servita solo come lettura generale e mi ha suggerito la visita del quartiere Jugend still di Schwabing, che era meno valorizzata sulle altre guide, seppur comunque indicata. Sostanzialmente però, avendo le altre due guide, avrei potuto farne a meno.
I ristoranti li abbiamo scelti “a naso”, senza consultare guide o web.
Abbiamo cercato di cenare quasi sempre bavarese e quasi sempre in pieno centro, non lontano da Viktualienmarkt, dove c’è una scelta notevole di esercizi. Alcuni dei locali in cui siamo stati sono i seguenti (il prezzo è per 3 persone):
- Zum Dürnbraü – Dürnbraustrasse, 2 – € 82,00 – 1 agosto – bavarese;
- Altes Hackerhaus Famillie Pongratz – Sendlinger Strasse, 14 – € 59,20 – 2 agosto – bavarese;
- Bratwurstherzl am Viktualienmarkt – Dreifaltingkeitsplatz, 1 – € 46,50 – 3 agosto – bavarese;
- Haxnbauer – Sparkassenstrasse – € 62,00 – 4 agosto – bavarese;
- Der pschorr – Viktualienmarkt, 15 – € 72,10 – 5 agosto – bavarese;

Schloss Neuschwanstein
- Tarullo’s – Kreutzstrasse, 18 – € 55,01 – 6 agosto – italiano;
- Maredo München – Frauenplatz 7 – € 57,70 – 7 agosto – spagnolo;
- Laurin – S.Riedl & M. Augustburger GbR – Heiliggeiststrasse, 6 – € 67,20 – 8 agosto – bavarese;
- Yum Thai Kitchen & bar – Utzschneiderstrasse 6 – € 85,20 – 10 agosto – thailandese;
- Winter Garten – Elisabethplatz 4b – € 41,20 – 11 agosto – bavarese;
- Restaurant Zum Alten Markt – Dreifaltigkeitsplatz 3 – € 49,20 – 12 agosto – bavarese;
Abbiamo mangiato bene in tutti e non vale la pena di fare particolari descrizioni di ognuno. Quasi ovunque, per questa categoria di prezzo, i tavoli sono senza tovaglia, gli ospiti si succedono sullo stesso tavolo senza che venga pulito e spesso la gente si siede dove trova posto libero, senza chiederlo al cameriere. Questi sono quasi tutti frettolosissimi (e sostanzialmente poco simpatici). Danno per scontato che si voglia solo bere (birra ovviamente) e una volta che gli hai ordinato le bevande scappano via e si fa sempre fatica a ordinare anche da mangiare. Le birre arrivano in fretta, ma il cibo tende ad arrivare con lentezza. Ci siamo ostinati a ordinare acqua frizzante, nonostante il prezzo che è quasi pari a quello della birra e il disprezzo più o meno evidente dei camerieri per “l’acqua miserabile” come l’ha persino chiamata uno di loro (in italiano) portandoncela, credendosi, forse, spiritoso. Nei locali bavaresi di solito i menù sono in tedesco, ma i camerieri capiscono bene l’inglese. Talvolta abbiamo trovato menù anche in inglese o persino in italiano.

Hohenschwangau
L’unico locale con camerieri cortesi e attenti, tovaglie e un’apparecchiatura decente (di solito tovaglioli e posate stanno in boccali al centro della tavola e ognuno li prende da sé) è stato quello thailandese.
In molti locali (quasi tutti) i tavoli vengono condivisi. Se siete in tre e il tavolo è da sei, aspettatevi di dividerlo con altre due o tre persone.
A parità di prezzo in Italia si mangia meno, e soprattutto meno carne (o pesce), ma il servizio di norma è ben superiore. Sulla qualità del cibo, nulla da dire, se uno ama, carni e salumi.
Nei ristoranti è sempre stato possibile pagare con la carta di credito. Non così nei negozi. In uno hanno persino detto che non la accettavano sotto gli € 150! Gli ho lasciato l’acquisto sul bancone! Spesso nei negozi non la accettavano sotto 20 o 30 €.
Cosa abbiamo visto?

Neue Rathaus
Tutto il centro, un gran numero di musei (il tecnologico Deutches, i bavaresi Müncher Stadtmuseum e Bayerisches Nationalmuseum, quelli dedicati all’arte moderna Haus der Kunst, Neue Pinakothek, Pinakothek der Moderne, Museum Brandhorst, Lenbachhauss e Schack Galerie e quelli di arte antica come la Glyptothek piena di statue romane, la Staatliche Antikensammlungen e l’imperdibile Alte Pinakothek), i due municipi (Altes e Neues Rathaus, quest’ultimo un imponente edificio tardo-gotico), molte chiese (Frauenkirche, Peterskirche, Heilinggeiskirche, Mikaelskirche, la barocchissima Asamkirche, St.Paulkirche e la decentrata St. Georgekirche), vari palazzi (Alte Hof, l’immensa Residenz, le terme Müller’sches Volksbad, Maximillianeum, Villa Stuck in jugenstill, come le case del quartiere Alt-Schwabing, il grandioso Schloss Nymphemburg con i suoi immensi giardini e l’adiacente quartiere di Neuhausen ), giardini (Hofgarten, Westermülbach, gli enormi Englischer Garten con lago e fiumi in cui i tedeschi facevano surf), piazze (Marienplatz con il municipio tardogotico che sembra Notre Dame, Viktualienmarkt con il suo mercato alimentare, Theresienwiese dove fanno l’Oktoberfest, la fiorita Gartenplatz vicino al nostro hotel, St.Anna con le due chiese omonime, Königplatz con i due musei e la porta in stile greco) porte torri e monumenti (Isartor, Sendlinger Tor, Friedensengel) e persino cimiteri (Alter Südicher Friedhof).

Loggia dei Lanzi a Firenze

Odeonplatz
Insomma, in due settimane c’è poco da fermarsi e quasi tutto quel che abbiamo visto meritava. Magari si potevano evitare la Schack Galerie e l’Haus der Kunst, avendo già visto altri tre musei di arte moderna. Imperdibili le visite fuori porta ai castelli nel sud della Baviera Neuschanstein e Hohenschwangau, ma anche la Residenz con l’adiacente loggia che imita quella dei Lanzi a Firenze, Marienplatz, Schloss Nymphemburg, Villa Stuck e gli Englischer Garten. In questo parco è incredibile cosa non riescano a fare i tedeschi: si tuffano nei fiumi dagli alberi, nuotano in correnti fortissime e gelide, fanno surf, rischiando di spaccarsi la testa contro gli argini strettissimi del fiume, prendono il sole in piena città come fossero al mare!

Cinghiale davanti al museo della caccia e della pesca a Monaco

“Porcellino” della Loggia del Mercato Nuovo a Firenze
A proposito della Loggia di Odeonplatz che imita quella fiorentina, bisogna dire che ci hanno copiato anche il porcellino, quello della Loggia del Mercato Nuovo. Davanti al museo della caccia e della pesca (Jagd-und-Fischereimuseum di Neuhauserstrasse 2) ce n’è uno identico! Va detto però che il nostrano cinghiale (impropriamente detto “porcellino”) deriva da una copia romana di un marmo ellenistico, dunque i bavaresi potrebbero aver copiato uno di questi e non quello del Mercato Nuovo.
Per quanto bella, Monaco è in parte imitazione di cose di altre epoche, dall’imponente Neues Rathaus che, edificato tra il 1867 e il 1909, si rifà a uno stile gotico ormai superato, a Königplatz con i due musei e la porta che somigliano a templi greci. Quando poi si va sull’isola di Herren nel lago Chiemsee, il palazzo è un’autentica copia, incompleta, del palazzo di Versailles, ancor più somigliante della Reggia di Caserta.
Per quanto riguarda il viaggio, ci siamo mossi in auto (Firenze, Modena, Brennero, Inssbruck, Monaco), attraversando l’Austria (fa un po’ rabbia

Surf a Englischner Gartner
dover acquistare le “vignette” per l’autostrada che durano 10 giorni minimo, quando l’attraversata si risolve in circa un’ora!).
La partenza di sabato 1 agosto, come temevo, ci ha trascinati nel pieno del traffico e, comprese pause per circa 1 ora, abbiamo impiegato più o meno 10 ore e mezza. Il ritorno è stato più veloce, con traffico solo in Germania, ma comunque di 8 ore e mezza, con la solita oretta di soste.
Per muoversi a Monaco sono quasi sempre sufficienti i piedi, avendo un hotel centrale come il nostro, comunque abbiamo preso due abbonamenti settimanali per le zone 1 e 2. Forse poteva bastare la sola zona 1, ma le poche puntate nella 2 erano quelle che più difficilmente si potevano fare a piedi.
L’auto è impossibile parcheggiarla in centro. Non solo è caro, ma davanti all’hotel non si possono mettere monetine per più di 2 ore di seguito (tranne la notte)! Ho quindi lasciato l’auto al parcheggio Riemer See P+R al capolinea della Linea U2 di Messestadt-Ost. Costa € 1 il primo giorno ed € 3 i giorni successivi, più il prezzo per l’estensione dell’abbonamento alla metro di altre 2 zone (€ 5,40 ogni viaggio).
Conclusioni? Ottima vacanza, ottima location dell’albergo, ottima scelta della durata del soggiorno, ottimo il cibo. Interessante e piacevole il tutto.
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