Coda è autore di saggi letterari ma anche, come in questo caso di opere di divulgazione scolastica.
Al Salone ho ricevuto autografato da lui un analogo volumetto “Sherlock Holmes sulle tracce di Dante Alighieri” (Effatà Editrice, 2019) sottotitolo “Il mistero dei robumani”, che immaginando dei furti seriali di opere legate al Sommo Poeta, mette in azione un’investigatrice soprannominata come il più celebre personaggio di Arthur Conan Doyle, utilizzando la trama come pretesto per parlare di Dante e dei dipinti che lo raffigurano o raffigurano le sue opere. Le tracce lasciate
Pier Luigi Coda
volutamente dai ladri sono versi dello stesso Poeta.
Se ne “La Vera Storia di King Lear” l’incontro del Bardo inglese con i ragazzi della III A avveniva grazie a un viaggio nel tempo, in “Sherlock Holmes sulle tracce di Dante Alighieri”la soluzione del mistero è non meno fantascientifica e coinvolge i robumani del sottotitolo, che altro non sono che androidi.
Singolare per un autore che dice non praticare il nobile genere della science-fiction l’uso di alcuni dei suoi tipici elementi.
Come per l’altra opera da me letta, anche qui rimane apprezzabile la volontà di avvicinare al pubblico giovanile le grandi figure della letteratura. Peccato non esserci conosciuti prima perché certo avrebbe potuto dare un bel contributo all’antologia “Gente di Dante”, sui personaggi del tempo e delle opere dell’Alighieri, da me curata con Caterina Perrone.
Heta è un mondo parallelo rispetto alla Terra e Thea è “un’anomalia” sospesa tra i due mondi. Sandra Moretti ne parla in una trilogia in quattro volumi. In che senso? Beh, il terzo episodio “Fuoco amico” è diviso in due libri: “Vol. 1” e “Vol. 2”.
Ho finito di leggere ora a leggere quello conclusivo, iniziato prima di avviarmi al Salone del Libro di Torino dove Sandra Moretti lo ha presentato in alcuni eventi presso lo stand di Tabula fati e nello stesso presso la Sala Indaco cui ho partecipato anche io con il mio “Quel che resta di Firenze”, assieme anche ad altri due autori di genere fantastico della casa editrice, Pier Luigi Coda e Melania Fusconi. Incontrandoci ho avuto l’onore di consegnarle il Premio Vegetti 2023 della World SF Italia da lei vinto a Pavia (dove non ha potuto essere presente) per il miglior racconto con “Ortensie su Marte”.
Grande il successo per Sandra e il suo libro al Salone, andato in sold out.
I due mondi, Heta e Terra, scopriamo che sono fortemente interconnessi. La fine di uno potrà essere la fine dell’altro o di Thea che è cavallo dei due? Una protagonista che dice “non desidero essere unica, voglio solo essere felice, ordinaria” ma ha un grande fardello sulle spalle e verrebbe quasi da citare Spiderman con il suo “Grandi poteri comportano grandi responsabilità”.
Scopriremo leggendo se Thea riuscirà a trovare il suo equilibrio in un’avventura che ci parla di teletrasporto e di cloni, anche questi connessi al loro orginale, costretti a morire se questo muore. Sembra quasi che il messaggio di questo libro sia: tutto è connesso, dobbiamo trovare il modo di collaborare o tutto sarà distrutto. Una logica da guerra fredda o di una rinnovata solidarietà?
Se il romanzo “Nel giardino di Emma” era tratto da uno dei racconti di “A guardare il cielo”, ho l’impressione sia lo stesso per questo breve romanzo. Alcuni passi mi suonano, infatti, noti, consueti. La scrittura di Paolo Dapporto, del resto, comincia a suonarmi familiare e questo non è difficile perché il mondo che descrive, toscano, mi è molto vicino e lo stesso le epoche di cui parla, avendo io vissuto le stesse età della vita con poco scarto rispetto a lui. Toni e sensazioni, dunque, suonano familiari ma non credo sia solo per quanto scritto ora. Credo che molto dipenda dalla capacità empatica di questo autore di raccontare di vita, amicizie, amori, fatiche, come da un amico a un altro amico.
La trama, cercando di non svelarne troppo, anche se non si tratta di un giallo, vede l’incontro, l’amicizia e l’amore di una coppia dai nomi biblici, Giuseppe (detto Pino) e Maria, lui cassintegrato, lei prostituta, che trovano un modo per sostenersi a vicenda e vivere assieme. Una storia che, nel suo piccolo, vuole forse insegnarci a superare i nostri pregiudizi.
Lettura veloce e piacevole, consumata nel mio lungo viaggio tra Firenze e Torino per partecipare al Salone del Libro di Torino, funestato e rallentato dalla tragica alluvione di questi giorni.
17/12/2022, Parterre, Firenze: Paolo Dapporto e Carlo Menzinger
Alba Gaetana Avarello, autrice del GSF Gruppo Scrittori Firenze ha dedicato a Francesco Burlamacchi (Lucca, 27 settembre 1498 – Milano, 14 febbraio 1548), il politico toscano, il suo romanzo-saggio “Francesco Burlamacchi” (Angelo Pontercorboli Editore, 2020) che porta l’esplicativo sottotitolo “L’avversione a ogni forma di tirannia”.
L’opera è scritta in forma romanzata ma è chiaramente frutto di attenti e dettagliati studi, che traspaiono in ogni pagina, dove l’intento informativo e descrittivo spesso prevarica quello narrativo, in un volume di assai gradevole e interessante lettura per la scoperta di un personaggio piuttosto noto ai toscani, ma meno ad altri, contemporaneo dei Medici, cui, da gonfaloniere delle Repubblica di Lucca, cercò di avversare il potere dilagante sulla Toscana, vedendoli più come tiranni che come i mecenati dipinti dalla storiografia fiorentina. Fu però l’imperatore asburgico Carlo V, sotto la cui protezione era la stessa Lucca, per impedire il conflitto a farlo decapitare.
Corredano il volume un glossario e un interessante bibliografia.
Parterre, Firenze, 17/12/2022 Carlo Menzinger presenta Alba Avarello che parla del suo “Francesco Burlamacchi”
Parterre, Firenze, 17/12/2022 Alba Avarello presenta il suo “Francesco Burlamacchi”.
Di Camilla Cosi, curatrice dell’antologia “A Firenze, Centro Storico” (Edizioni della Sera, 2023) che sarà presentata per la prima volta a Villa Arrivabene (Firenze) questo martedì 20 Maggio 2023, leggo ora “Doppio inganno” (Porto Seguro, 2022).
Si tratta di un romanzo che si muove lungo il classico filone della ricerca delle origini, che tanta importanza ha in letteratura, ma specialmente nel fantasy. Si tratta però di opera mainstream, quasi un thriller, nel quale la protagonista diciottenne Giulia, in lite con una madre poco amorevole e poco disponibile a rivelarle segreti familiari, tra cui la vera identità del proprio padre, se ne distacca, partendo alla ricerca di questo. Una serie di sconvolgenti sorprese le riveleranno, anche qui quasi fosse un fantasy ma senza alcuna magia, che la realtà è ben diversa da come l’immaginava. Due ragazzi l’accompagnano nella sua quest e ovviamente tra i due nasce un conflitto che vede l’amore di Giulia come causa scatenante.
Romanzo coinvolgente e intenso, il terzo per l’autrice, che ha scritto anche racconti. La conobbi, infatti, grazie al suo “Grande cervo in una palude” nell’antologia “Fiorentini per sempre” (Edizioni della Sera, 2020). In seguito è diventata anche socia del GSF – Gruppo Scrittori Firenze, partecipando alla giuria del Premio La Città sul Ponte.
Camilla Cosi e Carlo Menzinger (Firenze, dicembre 2022).
E tre! Si dice che non c’è due senza tre e Melania Fusconi deve averlo ben chiaro, perché dopo i successi dei precedenti volumi della saga fantasy “Le anime di Leggendra” (“Le anime di Leggendra” e “La viaggiatrice”) si appresta a presentare al Salone del Libro di Torino e, a seguire, al Firenze Cosplay, il terzo volume: “Le origini” (Tabula fati, 2023).
Ho avuto l’onore di leggerlo in anteprima.
Si tratta di un fantasy ma con elementi fantascientifici (astronavi, viaggi spaziali, clonazione, olografie…) che vede la protagonista Alhena scoprire l’esistenza di una Setta di Viaggiatori e di una Culla della Vita in cui sono generati i corpi dei Leggendriani che serviranno per le reincarnazioni sue e dei suoi fratelli. In un succedersi di lotte e scontri politici, Alhena scopre di essere originaria di un Pianeta, Honua, andato distrutto da un potere apocalittico, Nega. Scopre anche di trovarsi su Leggendra per proteggere un altro grande potere, Posi.
Se in “Psicosfera” sogni e visioni sono generati dal popolo magmatico di Gaia ne “Le Origini” i sogni e gli incubi di Alhena sono i ricordi di Mahadeva, l’anima originale, che ha vissuto moltissime vite in corpi diversi. Riesce persino a comunicare con i suoi precedenti “Io”.
Aliena, Predestinata, Viaggiatrice, molte sono le identità di Alhena, pesanti il suo destino e la sua responsabilità con pirati e mostri alieni che insidiano il regno. Ci sono macchine speciali per conservare le memorie ma anche magie e Cimeli Ancestrali, contenenti l’antico potere dei Creatori, per aiutarla nella sua impresa, ma… prima deve trovarli.
Aspetto allora di incontrare Melania Fusconi a Torino e Firenze.
Sempre meritevole è l’opera di chi cerchi di far conoscere la storia, la scienza, la letteratura e ogni altra disciplina ai ragazzi, cercando nuovi modi per raccontare le materie insegnate, per renderle non tanto più leggere ma soprattutto più vicine culturalmente e più attraenti per chi le deve affrontare. Pier Luigi Coda, dopo aver raccontato il “Giulio Cesare”, affronta una nuova opera di William Shakespeare nel suo “Il Signor William Shakespeare presenta La Vera Storia di King Lear alla Classe III A” (Tabula fati, 2023).
“Re Lear (King Lear) è una tragedia in cinque atti, in versi e prosa, scritta nel 1605-1606 da William Shakespeare.
La storia che ne fornisce l’intreccio principale affonda le radici nell’antica mitologia britannica. È un dramma a quadruplo intreccio (schema presente in molte opere dello stesso autore), nel quale la trama secondaria contribuisce a far risaltare e a commentare i vari momenti dell’azione principale” (Wikipedia). Su tale già complesso intreccio Pier Luigi Coda inserisce la sua meta-trama: immagina che una scolaresca dei nostri tempi che incontra proprio il Bardo inglese giunto con un insolito viaggio attraverso il tempo. Assieme leggeranno la tragedia e poi la commenteranno con l’insegnante e lo stesso artista.
La storia shakespeariana ci parla dell’antico sovrano dei Britanni e della gara proposta alle tre figlie Goneril, Regan e Cordelia per dimostrare il proprio affetto verso di lui, guadagnando così più terre migliore sarà stato il loro discorso.
È storia che ci parla dei sempre difficili rapporti familiari e, in particolare, di quelli tra i figli e i genitori. Argomento di sicuro interesse per la scolaresca che partecipa attenta alla lettura.
Il volume è arricchito da ampi brani in lingua originale, note sullo scrittore, la sua biografia e altre opere, presentandosi come un utile supporto didattico per gli insegnanti di letteratura inglese.
Il volume sarà presentato al Salone del Libro di Torino 2023 presso lo Stand del Gruppo Editoriale Tabula fati e presso la Sala Indaco, assieme al nostro “Psicosfera” cui è accomunato dalla presenza di importanti richiami shakespeariani a “La tempesta” e, soprattutto, a “Sogno di un notte di mezza estate”.
Dopo questa lettura non potrò che rileggermi quanto prima il “Re Lear”.
“Kate e il Regno Dimenticato: Amici e Nemici – Minas Tirith” (Tabula fati, 2017) è il primo volume della trilogia fantasy di Silvia Banzola sulla ragazza che si scopre all’improvviso erede di un regno magico, in un altrove popolato da maghi, orchi, vampiri e draghi, dove vivono persino i propri genitori che credeva morti.
Si riprende poco per volta dallo sbigottimento iniziale per la scoperta della propria reale (in entrambi i sensi) identità, calandosi nel nuovo ruolo e cercando alleanze per sconfiggere il mago oscuro Victor. A grandi linee lo schema fa pensare ai romanzi di Harry Potter, con un protagonista che scopre di avere poteri magici insospettati e un ruolo determinante in un mondo parallelo dominato dalla magia. Ci sono, però, elementi che richiamano maggiormente “Twilight” con il vampiro fascinoso e disposto a rinunciare per amore ai propri appetiti, di cui si innamora Angela, la miglior amica di Kate. Anche Kate trova se non, per ora, l’amore, una forte amicizia nel mago Daniel che compare in modo inaspettato nella sua vita e l’aiuta in più occasioni.
Il rapporto con potente drago Koanoz, vittima di un incantesimo che gli ha fatto perdere il controllo del fuoco, rendendolo involontariamente pericoloso anche per gli abitanti del villaggio che l’aveva allevato, mi fa piuttosto pensare a “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”, se non a “Shreck” o a “Eragon”.
E che dire di Cagliostro, il gatto parlante che porta il soprannome di un alchimista eretico? Personalmente penso all’onirico Behemoth di “Psicosfera”, a sua volta derivato dall’omonimo gatto de “Il Maestro e Margherita” e dall’ipopotamesco demone biblico, ma mi viene anche in mente “Il gatto con gli stivali”. Del resto i gatti accompagnano da sempre le streghe.
Tra i personaggi singolari che si trovano nel volume, oltre a un inconsueto (per i fantasy) Minotauro, troviamo un principe delle rane blu, disperato per essere stato trasformato in principe umano, in un rovesciamento della celebre fiaba.
Il volume ha un finale aperto che dopo la conquista dell’amicizia del drago ci lascia in attesa di scoprire se Kate riusicrà a riconquistare il regno che non pensava di possedere.
La trilogia sarà presentata al Salone del Libro di Torino, preso lo stand del Gruppo Editoriale Tabula fati Solfanelli.
Scrittura potente e allucinata, rock, quella di cui dà prova Mario Gazzola con “Buio in scena” (Posthuman / Amazon). Storia di un tentativo di animazione teatrale effettuato in un carcere con individui condannati al massimo della pena. Un regista, Cortez, cerca di tirar fuori dai suoi attori il vissuto violento che li ha portati in galera, risvegliando, letteralmente, i fantasmi che dormono in loro, realizzando con uno strano macchinario, il Synchro Dreamer, un sogno lucido collettivo in cui tutti condividono le paranoie e le ossessioni di ciascuno e in cui compaiono divi defunti del rock. Viene da pensare a “Matrix” e quando ciascuno controlla il sogno degli altri (“Sento di poterlo controllare come un sogno mio”) penso anche alla mia “La bambina dei sogni”.
Non sembra un’impresa facile far recitare “gente che a teatro non c’è mai stata, neppure colla scuola”, ma il regista riuscirà a ottenere una recitazione potente, anche troppo. Un successo che è solo il preambolo per una nuova azione che porterà i detenuti, “tutti omicidi”, verso nuovi delitti e nuova violenza.
Mario Gazzola
Sebbene Cortez si senta un po’ “uno sciacallo artistico”, riuscirà “a far emergere dei ricordi reali da parte sua o di altri detenuti”, trasformando le prove artistiche in un misto di sedute psico-terapeutiche e spiritiche. Già, perché tra ossessioni rock, passioni deviate per le minorenni, preti violentatori e pedofili non manca la magia, sola possibile spiegazione di eventi sempre più fuori controllo. I fantasmi una volta svegliati non vogliono più tornare a dormire e sembra quasi di essere imprigionati su “Solaris”. E se non è magia allora forse è “entaglement quantistico”. E quando il regista suggerisce “quando sentite il panico scavare dentro di voi, quella è la via giusta” è facile rispondergli “pezzo di merda, ma il buco però resta dentro di noi alla fine”. I fantasmi alla fine possono ucciderti.
“Rosa nel tempo” (Solfanelli, 2022) di Rosanna Mutinelli è un romanzo che parte piano per riempirsi man mano di sorprese.
Dalla lettura delle prime pagine mi ero fatto l’idea quasi che si trattasse di qualche diario personale, con questa restauratrice affetta da astigmatismo e miopia, che le fanno vedere tutto come in sogno finché non si decide ad acquistare un paio di occhiali.
Ma ecco che, in un crescendo inarrestabile, il romanzo si arricchisce e prende forma. Che sia opera colta, con dietro numerose letture, si può intuire già dalla ricca presenza di citazioni di ogni genere.
Ecco che il lavoro della protagonista Rosa Di Maggio la porta a un misterioso edificio con un’ancor più oscura iscrizione da decifrare. Ecco altri messaggi cifrati. Ecco che l’edificio svela segreti inattesi, camere occultate e tesori inaspettati. Ecco che si comincia a parlare niente meno che della setta esoterica dei Rosa-Croce, leggendario ordine segreto mistico, cabalistico – cristiano, menzionato storicamente per la prima volta nel XVII secolo in Germania, sebbene l’accostamento della rosa alla croce sia già presente nel Rosarium philosophorum, opera del XIII secolo.
Come individuare un rosacroce? Impossibile: chi dichiara di esserlo non lo è, chi dice di non esserlo potrebbe esserlo, perché l’ordine vieta di dichiarare l’appartenenza.
Ecco parentele nuove e inattese che si rivelano. Ecco un destino iscritto nel sangue che fa pensare a un fantasy. Ecco tracce di alchimisti che cercano di mutare il piombo in oro, di trovare la pietra filosofale, di ottenere la vita eterna. Ecco una stanza nascosta che rivela un’antica macchina del tempo con testi che ne parlano e fotografie dalla cronologia sospetta quasi si fosse in un romanzo di fantascienza. Ecco un dipinto che ne cela un altro.
Non si parla solo di storia ma anche di matematica, come studio della relazione tra gli oggetti.
Non vi basta?
“Rosa nel tempo” è stato per me una piacevole sorpresa da parte di un’autrice che non conoscevo e che spero di incontrare di persona al prossimo Salone del libro di Torino, dove saremo entrambi allo stand del Gruppo Editoriale Tabula fati – Solfanelli.
Nato a Roma il 3 Gennaio 1964, dove si laurea in Economia e Commercio, vive a Firenze, dove lavora nel project finance.Con la moglie Antonella, ha una figlia, Federica.
Pubblica con Liberodiscrivere Il Colombo divergente (2001), Giovanna e l’Angelo (2007), Ansia assassina (2007), Jacopo Flammer e il Popolo delle Amigdale (2010), il romanzo collettivo illustrato Il Settimo Plenilunio (2010), la raccolta di testi a quattro mani Parole nel Web (Liberodiscrivere, 2007) e cura l’antologia collettiva Ucronie per il Terzo Millennio (2007).
Sperimenta le tecniche del web-editing e del copyleft per il secondo volume della serie I Guardiani dell’Ucronia (Jacopo Flammer nella Terra dei Suricati (2013) e per La Bambina dei Sogni (più edizioni tra il 2012 e il 2013). Il Settimo Plenilunio e Jacopo Flammer nella Terra dei Suricati sono romanzi illustrati da numerosi artisti (c.d. gallery novel). Con Porto Seguro Editore pubblica in tre volumi Via da Sparta: Il sogno del ragno (2017), Il regno del ragno (2018), La figlia del ragno (2019), nonché il saggio Il narratore di Rifredi (2019).
Tabula Fati nel 2019 pubblica la sua raccolta di racconti Apocalissi fiorentine, opera finalista al Premio Vegetti 2021, il cui racconto Collasso domotico è stato scelto per il volume Mondi paralleli – Il meglio della fantascienza italiana indipendente 2019 (edito da Delos e vincitore del Premio Italia); e nel 2020 la fan-fiction di sette autori Sparta ovunque (Tabula Fati), finalista al Premio Vegetti, ispirata ai romanzi della saga Via da Sparta.
Cura con Caterina Perrone l’antologia Gente di Dante (Tabula Fati, 2021).
Pubblica con Massimo Acciai Baggiani il romanzo di fantascienza ESP “Psicosfera” (Tabula Fati, 2022)
Ha inoltre pubblicato vari racconti, poesie, articoli, recensioni e altro in antologie, riviste e siti internet
Su di lui sono stati scritti i saggi “Il sognatore divergente” (Porto Seguro Editore, 2018) di Massimo Acciai Baggiani e “Suggestioni fiorentine nella narrativa di Carlo Menzinger” (Solfanelli Editore, 2022) di Chiara Sardelli.
PSICOSFERA - Non siamo soli sulla Terra. Non lo siamo mai stati.
Apocalissi Fiorentine – Gruppo Editoriale Tabula Fati
GENTE DI DANTE - antologia del Gruppo Scrittori Firenze curata da Carlo Menzinger e Caterina Perrone
Sparta ovunque – 7 racconti di 7 autori ambientati nel mondo di “Via da Sparta”
Mondi paralleli – Il meglio della fantascienza indipendente italiana 2019
La figlia del ragno (Via da Sparta) Porto Seguro Editore
Il sognatore divergente – La produzione letteraria di Carlo Menzinger di Preussenthal tra ucronia, fantascienza e horror – di Massimo Acciai Baggiani – Porto Seguro Editore
SUGGESTIONI FIORENTINE NELLA NARRATIVA DI CARLO MENZINGER (Solfanelli Editore, 2022) di Chiara Sardelli
SUGGESTIONI FIORENTINE NELLA NARRATIVA DI CARLO MENZINGER - Chiara Sardelli ricerca i riferimenti storici, geografici e culturali fiorentini nell'antologia "Apocalissi fiorentine"
Il regno del ragno (Via da Sparta) – Porto Seguro Editore
Il sogno del ragno (Via da Sparta) – Porto Seguro Editore
La Bambina dei Sogni – Edizioni Lulu ed ebook gratuito
Il Colombo divergente – Edizioni Liberodiscrivere
Giovanna e l’angelo – Edizioni Liberodiscrivere
Ansia assassina – Edizioni Liberodiscrivere
Jacopo Flammer nella Terra dei Suricati – Edizioni Lulu ed ebook gratuito
Jacopo Flammer e il Popolo delle Amigdale – Edizioni Liberodiscrivere
Il narratore di Rifredi – Porto Seguro Editore
Il Settimo Plenilunio – Edizioni Liberodiscrivere
Parole nel Web – Edizioni Liberodiscrivere
Ucronie per il Terzo Millennio – Edizioni Liberodiscrivere
Il Terzultimo Pianeta – Ed. Lulu ed E-book gratuito
Schiavi part-time – Ed. Lulu ed ebook gratuito
Spada di inchiostro – Ed. Lulu ed ebook gratuito
Sangue blues – Ed. Lulu ed ebook gratuito
Rossi di sangue sono dell’uomo l’alba e il tramonto – Ed. Lulu ed ebook gratuito
Carlo Menzinger è membro del GSF -Gruppo Scrittori Firenze
Carlo Menzinger, membro del Consiglio Direttivo del GSF dal 2019, ne ha curati con Barbara Carraresi gli incontri letterari, gestisce il blog e dal 2022 coordina il Premio Letterario La Città sul Ponte. Nel 2021 ha curato, con Caterina Perrone, per il GSF l'antologia "Gente di Dante".
Carlo Menzinger è membro dell’associazione degli autori di fantascienza “World SF Italia”