Archive for marzo 2020

AL VIA IL PREMIO ITALIA PER LA LETTERATURA FANTASTICA!

Da domani, 30 Marzo 2020, si aprono le segnalazioni degli operatori per le opere di fantascienza e fantastico candidate al Premio Italia 2020.

Il Premio Italia rappresenta la celebrazione dell’apprezzamento dalla comunità degli appassionati di fantascienza e fantastico italiani per la produzione italiana dell’anno precedente. Il premio è assegnato durante Italcon, il convegno nazionale del settore; è la comunità dei partecipanti dell’Italcon e alla loro assemblea che assegna il premio e ne determina il regolamento.

Il Premio Italia è stato istituito nel 1972, in occasione della prima grande convention italiana, l’Eurocon di Trieste. In quella occasione venne assegnato per la prima volta il Premio Europa (oggi chiamato ESFS Award) con alcune categorie dedicate alla produzione italiana; questa premiazione viene considerata la prima edizione del Premio Italia, anche se questo nome sarebbe arrivato solo dopo diversi anni.

Organizzato ogni anno, anche con formule leggermente diverse, dagli organizzatori delle varie Italcon che si sono succedute, è ancora una volta in occasione di un’Eurocon, quella del 1989 a San Marino, che avviene una svolta importante: l’organizzazione del premio viene affidata a un ente di controllo esterno, la World SF Italia, per Associazione World SF Italiaassicurarne la continuità e la regolarità.

 

Il calendario delle votazioni è il seguente:

FASE 1: SEGNALAZIONI     Votazione aperta da 30 marzo a 22 aprile 2020

FASE 2: VALUTAZIONE       Spoglio da 23 aprile a 27 aprile 2020

FASE 3: VOTAZIONE FINALISTI  Votazione aperta da 27 aprile a 15 maggio 2020

FASE 4: VALUTAZIONE       Spoglio da 16 maggio (votazioni chiuse)

ANNUNCIO RISULTATI E PREMIAZIONI      La notte di 13 giugno 2020

 

Se potete votare, queste sono le mie opere in concorso:

Altri suggerimenti di voto sono:

  • Curatore: Lugi Petruzzelli
  • Traduttore: Paola Cartoceti
  • Collana: Sci-Fi Collection, Tabula Fati
  • Rivista professionale: Dimensione Cosmica, Tabula Fati
  • Antologia: Luca Ortino, Gian Filippo Pizzo, Fantaetruria, Carmignani Editrice
  • Romanzo fantastico: Pierfrancesco Prosperi, Il 9 maggio, Homo Scrivens

 

Buon voto e buone letture!

INDAGINI NELLA NAPOLI DI OLTRE DUE SECOLI FA

fot_per_libro – ALA Libri

Vincenzo Maria Sacco

L’uguaglianza delle ossa” (a.l.a. Libri, 2018) è il secondo volume edito da Vincenzo Maria Sacco, attuale presidente del Premio La Città sul Ponte, organizzato dal GSF – Gruppo Scrittori Firenze (di cui è membro attivo), dopo il romanzo storico “Come la sabbia del deserto” (Porto Seguro Editore) e alcuni racconti sparsi.GSF

L’uguaglianza delle ossa” è anche di ambientazione storica, Napoli alla fine del XVIII secolo. Sebbene sia una raccolta di quattro racconti lunghi, può quasi dirsi un romanzo, dato che i luoghi e i personaggi, in primis il Giudice Commissario Francesco Filangeri. L’impianto è quello del giallo, con alcuni misteri da risolvere.

Vi compaiono vari personaggi illustri dell’epoca, tra cui non posso dimenticare uno dei miei antenati, Raimondo di Sangro di San Severo, che vi fa ben più che una comparsata. Ho anche apprezzato la ricostruzione della figura della marchesa Eleonora de Fonseca Pimentel, non priva di una certa L' uguaglianza delle ossa - Vincenzo Maria Sacco - Libro - ALA ...sensualità, presente nell’ultimo racconto. Ecco, poi Luigi de’ Medici di Ottajano, re Ferdinando IV di Napoli, Lord John Acton e altri personaggi della nostra storia, che qui si mescolano con quelli inventati da Sacco.

Si cerca di far luce su false accuse, su traffici di sepolcri, intrighi rivoluzionari, in questi anni in cui la Rivoluzione francese faceva sorgere anche in Italia nuove forme repubblicane in alcuni degli Stati in cui era divisa la Repubblica.

I racconti, vivaci e scorrevoli, alternano ai testi descrittivi in italiano, dei dialoghi spesso in napoletano, corredati di note con la traduzione (per me forse superflue, in quanto sebbene le mie origini napoletane siano piuttosto antiche, quello partenopeo mi è sempre parso uno dei dialetti più facilmente comprensibili).

UNA STORIA DI GENTE IN QUARANTENA

Brunner John

John Kilian Houston Brunner (Preston Crowmarsh, 24 settembre 1934 – Glasgow, 26 agosto 1995)

Il gregge alza la testa” è un romanzo di fantascienza sociologica distopica di anticipazione dell’autore inglese John Brunner, pubblicato nell’ormai lontano 1972, ma che descrive un mondo che somiglia in parte al nostro presente di infettati da covid-19, con la sua gente che non può uscire di casa senza le maschere filtranti, che si accaparra le scorte di cibo, che muore di mille malattie diverse, che non capisce che cosa succede; ma è anche un mondo che minaccia di essere maledettamente simile al nostro prossimo futuro con l’aria e l’acqua inquinata, con sostanze tossiche in giro ovunque, con grandi aziende che mentono per nascondere le proprie responsabilità, con uno stato di polizia giustificato dalla necessità di mantenere la quarantena.

La vicenda ruota attorno a dei fusti di sostanze velenose che, a causa di un terremoto, si riversano nell’ambiente, Risultato immagini per il gregge alza la testafinendo soprattutto nel cibo destinato al terzo mondo. I prodotti contaminati portano la popolazione alla follia. Sorgono sospetti di guerra batteriologica. Alcune persone si organizzano per protestare prendendo come bandiera un tale, che però non è la loro vera guida, un certo Train, che viene incriminato per colpe non sue.

Romanzo, dunque, da leggersi, specie in questi giorni che, come i protagonisti, siamo bloccati in quarantena, per il messaggio di allarme che getta sulla nostra incapacità di gestire questo pianeta, anche se francamente l’azione è fiacca e, salvo alcune parti più brillanti o, soprattutto, di una crudezza scioccante, non riesce a tenere sufficientemente desta l’attenzione. Forse, perché come scrittura è già un po’ datato, forse perché la vita in quarantena, come stiamo sperimentando, non è certo la più elettrizzante.

Comunque, da leggere e conoscere.

LETTERA AGLI AUTORI CHE NON LEGGONO

Scrivere e leggere sono due azioni strettamente connesse. Questo vale per il semplice atto, quello che impariamo a scuola, ma anche per le relative attività di scrittore e lettore.

Diffido fortemente dagli autori che pubblicano libri e non leggono. Magari lo dichiarano persino, spavaldamente.

Scrivere oggi presume far seguito a tutto ciò che altri hanno scritto prima di noi. I libri scritti nella storia dell’umanità sono milioni, forse miliardi, non possiamo certo leggerli tutti, ma dovremmo sforzarci, se vogliamo dirci scrittori, di leggerne almeno alcuni. Quanti ne leggete in un anno? Dieci, cento? Non esiste un numero minimo, ma più scriviamo, più questo dovrebbe essere alto.

Non basta leggere i classici. Per essere attuali, dobbiamo leggere i nostri contemporanei. Se facciamo letteratura di genere, dobbiamo conoscere le principali opere di questo e le ultime scritte.Il Lettore zero non nasce per caso | Left

Non solo. Uno scrittore per essere tale, salvo casi rari, deve far parte di una comunità. Uno scrittore sarà letto, salvo i pochi fortunati nati famosi, solo se vi entrerà. Non si può avere l’arroganza e la presunzione di parteciparvi, se non leggiamo ciò che gli altri scrivono. Non mi riferisco ai libri di chi è già famoso, che un autore poco noto dovrà leggere ma dovrà dare spazio prevalentemente a chi è al suo medesimo livello. Se siamo neofiti della scrittura o se siamo comunque autori da poche copie, è nostro dovere morale leggere chi è nella nostra stessa condizione. Se non leggiamo gli altri autori, nessuno di noi avrà mai la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio. Gli autori devono essere i nostri primi lettori. Farsi leggere da amici e parenti serve solo a far vivere le piccole case editrici.

Se non leggiamo quello che scrivono i nostri colleghi, perché loro dovrebbero leggere noi? Questo non vuol dire che dovrò leggere un libro di qualcun altro per ogni mio libro che questo legge, ma che dovrò dare il mio contributo alla comunità, sforzandomi, per quel che posso.

Non solo. Dopo aver letto, che l’esperienza ci sia piaciuta o meno, dobbiamo parlarne, ovvero dobbiamo lasciare commenti in rete. Ci sono miriadi di spazi web per farlo. Usiamoli. Non lasciamo la nostra lettura fine a se stessa. Condividiamola. Siamo nell’era della condivisione? Allora condividiamo il più possibile le nostre impressioni. Nessun testo è senza valore. Ogni volume ha qualcosa di buono. Impariamo a trovarlo e parliamone in rete. Alcuni saranno migliori di altri: parliamone meglio e di più.

Lo so che tutto questo è faticoso e che i risultati sono modesti, ma diamo a ogni autore i lettori che si merita. Spesso saranno pochi, ma senza quei pochi, nessuno si accorgerà di loro. Se saranno validi, forse, avranno qualche possibilità in più per farsi vedere.

Non dite a un autore: “non ho tempo per leggerti”. Se lo fate, lui vi risponderà lo stesso. Non dite “non sono in grado di scrivere una recensione”. Non siete autori? Qualche parola saprete trovarla. In rete bastano due righe o quattro parole per aiutare un romanzo o un’antologia. Questa non è la ricetta per il successo, sono solo suggerimenti per regole di convivenza.

Se siete d’accordo, fate girare questo messaggio. Se non siete d’accordo, parliamone, magari avete scoperto qualcosa che mi sfugge. Non sono nessuno e sono qui per migliorare.

TEMPO DI VIRUS, TEMPO DI LETTURE

In questi giorni di epidemia, io lavoro come sempre, ma da casa. Nonostante ciò, il mio tempo libero è aumentato perché ho eliminato tutte le altre attività: non vado più in palestra, non cammino, non incontro amici o parenti, non vado al cinema o a teatro, non partecipo a incontri letterari o presentazioni, non vado a fiere, mostre o eventi. Insomma, tutto casa e lavoro!

Qualcuno di voi, probabilmente, oltre ad aver ampliato lo spazio del proprio tempo libero, in questi giorni non lavora neppure.

Io ne vorrei approfittare per scrivere e leggere di più, anche se a dir il vero, per ora comunque in casa ho ancora troppe cose da fare. Comunque, sono uno che scrive e legge già molto in condizioni normali.

Per chi, invece, si ritrovasse con un po’ di tempo libero in più, il mio consiglio è di leggere.

Voglio venire incontro a chi mi desse retta, offrendo alcune mie cose a un prezzo speciale. Sono libri che potete ordinare sui siti on-line, ai soliti prezzi, oppure ve li posso spedire io con piego-libro e, se volete una dedica speciale.

Per i pacchi standard, non devo neppure andare in posta per spedirveli.

 

Ecco i libri che vi propongo:

APOCALISSI FIORENTINE: una raccolta di racconti distopici che sembrano scritti apposta per questi giorni. C’è persino un virus letale da debellare!

 

VIA DA SPARTA: romanzo ucronico che immagina le avventure di una schiava ilota in fuga in un mondo contemporaneo in cui la storia ha mutato corso e oggi viviamo sotto il ferreo controllo dell’Impero di Sparta. La saga comprende tre volumi: IL SOGNO DEL RAGNO, IL REGNO DEL RAGNO e LA FIGLIA DEL RAGNO.

 

IL NARRATORE DI RIFREDI: alla scoperta del quartiere fiorentino di Rifredi e di uno dei suoi autori Massimo Acciai Baggiani, attraverso interviste, recensioni, racconti e poesie.

 

E veniamo alle offerte (comprese le spese di spedizione):

APOCALISSI FIORENTINE: € 10,00

VIA DA SPARTA (un volume a scelta tra IL SOGNO DEL RAGNO, IL REGNO DEL RAGNO e LA FIGLIA DEL RAGNO): € 9,00

IL NARRATORE DI RIFREDI: € 5,00

LA BAMBINA DEI SOGNI: € 9,00

APOCALISSI FIORENTINE + IL NARRATORE DI RIFREDI: € 12,00

APOCALISSI FIORENTINE + un volume di VIA DA SPARTA: € 18,00

APOCALISSI FIORENTINE + due volumi di VIA DA SPARTA: € 25,00

APOCALISSI FIORENTINE + tre volumi di VIA DA SPARTA: € 30,00

APOCALISSI FIORENTINE + LA BAMBINA DEI SOGNI: € 18,00

Due volumi di VIA DA SPARTA: € 16

Tre volumi di VIA DA SPARTA: € 20

LA BAMBINA DEI SOGNI+ un volume di VIA DA SPARTA: € 16,00

IL NARRATORE DI RIFREDI + un volume di VIA DA SPARTA: € 10,00

IL NARRATORE DI RIFREDI + LA BAMBINA DEI SOGNI: € 10,00

APOCALISSI FIORENTINE + IL NARRATORE DI RIFREDI + tre volumi di VIA DA SPARTA: € 35,00

IL NARRATORE DI RIFREDI + due volumi di VIA DA SPARTA: € 20,00

IL NARRATORE DI RIFREDI + tre volumi di VIA DA SPARTA: € 28,00

IL NARRATORE DI RIFREDI + tre volumi di VIA DA SPARTA+APOCALISSI FIORENTINE: € 32,00

IL NARRATORE DI RIFREDI + tre volumi di VIA DA SPARTA+APOCALISSI FIORENTINE + LA BAMBINA DEI SOGNI: € 40,00

 

 

Per me sono prezzi sotto-costo, come invito alla lettura. Spero che vorrete, poi, farmi sapere che cosa ne pensate con un commento o una recensione in rete.

 

Si può pagare con bonifico, paypal o ricarica telefonica (quest’ultimo sistema solo per alcuni importi).

 

Contattatemi qui, su facebook o scrivendo a menzin@virgilio.it.

 

Non volete spendere nulla? Allora ho qualcosa anche per voi: qui potete scaricare GRATIS alcuni e-book, non si paga e non ci si registra.

COME ALCEO DIVENNE ERACLE

Fuga verso DelfiIn “Fuga verso Delfi” (Delos Digital, 2019), Gilbert Gallo ci racconta con parole moderne il mito di Eracle (o Ercole). In questo primo volume di una serie (“La leggenda di Eracle”), il semidio greco ancora non ha assunto il suo nome più noto ed è ancora Alceo. La vicenda parte con Alceo che si risveglia da una brutta ubriacatura, legato, e scopre di aver sterminato la propria famiglia, scambiando moglie e figli per cervi.

Le sue imprese proseguono con la fuga dalle Erinni, attraversano misteri eleusini, scontrandosi la sfinge e affrontando le muse sul Parnaso.Lucca Comics & Games: Gilbert Gallo

La scrittura scorre veloce nelle poche pagine del volume e ci aiuta piacevolmente a ricordare e riscoprire uno dei più importanti miti greci, a fondamento dell’intera nostra cultura. Un buono strumento anche per i docenti per aiutarli a far scoprire ai propri studenti la mitologia.

LEGGERE LA BIBBIA TUTTA D’UN FIATO

La sacra bibbiaChi di voi ha letto la Bibbia dall’inizio alla fine, parola per parola, tutta in una volta, come se fosse un romanzo?

Scommetto che saranno in pochi a poter ammettere di averlo fatto.

Ebbene, che effetto fa? Va detto, che si tratta di una lettura estremamente lunga e impegnativa. Ho scelto la versione e-book da “La Sacra Bibbia – Edizione ufficiale della CEI” (Edizioni Paoline), di cui dispongo anche di una versione cartacea che conta 1256 pagine. Non è la prima volta che affronto libri con questo numero di pagine, ma va detto che i caratteri sono molto piccoli e le pagine assai dense. Ho così impiegato molto più tempo di quanto pensassi o sperassi.

Leggendo la Bibbia come se fosse un qualunque altro libro, la cosa che salta maggiormente all’occhio è l’enorme numero di ripetizioni, le contraddizioni e le incoerenze. Sono, poi, estremamente impegnative sia certe liste di nomi di persone (per esempio, “Egitto generò quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch, 14 Patros, Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei. 15 Canaan generò Sidone, suo primogenito, e Chet 16 e il Gebuseo, l’Amorreo, il Gergeseo, 17 l’Eveo, l’Archita e il Sineo, 18 l’Arvadita, il Semarita e l’Amatita[1]”) o luoghi, sia certe descrizioni come, per esempio, il modo in cui fu costruita l’arca dell’alleanza per riporvi le tavole delle leggi, il modo in cui devono vestire i sacerdoti o l’edificazione del tempio di Salomone. Persino le vicende dei personaggi più importanti sono riprese e narrate diverse volte, presumibilmente da autori diversi. Basti pensare al Nuovo Testamento, in cui le vicende di Gesù sono ripetute quattro volte dai rispettivi evangelisti. Diciamo che ogni libro che compone la Bibbia potrebbe essere letto autonomamente, ricavandone insegnamenti e impressioni del tutto diverse, anche se persino all’interno di questi non mancano le ripetizioni.

Stupisce, dunque, trovare in un testo così inorganico, che riunisce veri e propri cataloghi con cronache di battaglie e guerre ed episodi variamenti esemplari di vita, quell’insieme di preghiere e lodi a Dio che sono i Salmi, quel misto di saggezza popolare e filosofia zen che sono i Proverbi, una chiara indicazione su un metodo di scrittura della storia nel Libro dei Maccabei, che sembra quasi la prefazione di un moderno saggio:

Vedendo infatti la massa di numeri e l’effettiva difficoltà per chi desidera di inoltrarsi nelle narrazioni storiche, a causa della vastità della materia, 25 ci siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere, facilità a quanti intendono ritenere nella memoria, utilità a tutti gli eventuali lettori. 26 Per noi certo, che ci siamo sobbarcati la fatica del sunteggiare, l’impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie, 27 così come non è facile preparare un banchetto e accontentare le esigenze altrui; tuttavia per far cosa gradita a molti ci sarà dolce sopportare la fatica, 28 lasciando all’autore la completa esposizione dei particolari, curandoci invece di procedere secondo gli schemi di un riassunto. 29 Come infatti in una casa nuova all’architetto tocca pensare a tutta la costruzione, mentre chi è incaricato di dipingere a fuoco e a fresco deve badare solo alla decorazione, così, penso, è per noi. 30 L’entrare in argomento e il passare in rassegna i fatti e l’insinuarsi nei particolari, spetta all’ideatore dell’opera storica; 31 curare il sunto della esposizione e tralasciare i complementi della narrazione storica, è riservato a chi fa opera di compendio. 32 Di qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò che abbiamo detto nella prefazione: sarebbe certo ingenuo abbondare nei preamboli e abbreviare poi la narrazione storica.[2]

Se non fosse assai noto, sorprenderebbe anche scoprire il Cantico, una poesia d’amore tra tanto sangue, con versi come:

Somiglia il mio diletto a un capriolo / o ad un cerbiatto. / Eccolo, egli sta /dietro il nostro muro” o

“O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, / nei nascondigli dei dirupi, / mostrami il tuo viso, / fammi sentire la tua voce, / perché la tua voce è soave, / il tuo viso è leggiadro”.

E che dire all’incredibile invito al carpe diem del capitolo 2 della Sapienza:

“5 La nostra esistenza è il passare di un’ombra / e non c’è ritorno alla nostra morte, / poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro. / 6 Su, godiamoci i beni presenti, / facciamo uso delle creature con ardore giovanile! / 7 Inebriamoci di vino squisito e di profumi, / non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera, / 8 coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano; / 9 nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza. / Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia / perché questo ci spetta, questa è la nostra parte”?

Peccato che l’introduzione di questi versi sia “Dicono fra loro sragionando:” e la loro conclusione “21 La pensano così, ma si sbagliano; / la loro malizia li ha accecati. / 22 Non conoscono i segreti di Dio; / non sperano salario per la santità / né credono alla ricompensa delle anime pure. / 23 Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità; / lo fece a immagine della propria natura. / 24 Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; / e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.

Non dico certo nulla di nuovo nell’affermare che la Bibbia è opera fondamentale della nostra cultura e, dunque, alla base di tutta la letteratura che ne segue. C’è una certa modernità, per esempio, nelle vicende di Tobia, che sembrano preannunciare la narrativa “rosa”.

Centrali sono, però, le cronache di guerra, nelle quali oltre al grande protagonista, il popolo di Israele, compaiono molte delle genti dell’antichità e alcuni nomi importanti della storia antica, da Nabucodonosor ad Alessandro Magno.

Dal punto di vista “morale”, colpisce, invece l’estrema lontananza dei comportamenti dei personaggi rispetto al nostro modo di sentire di europei, per non dire di cristiani.

Il Dio che ne emerge è una divinità crudele, spietata e vendicativa, che usa lo sterminio e il genocidio come strumenti di affermazione e così fa il suo popolo. I sostantivi “stermino” e “strage” e il verbo “sterminare” sono tra i termini più ricorrenti di questo libro che pare soprattutto una cronaca di guerre e battaglie. Essenzialmente sembra un Dio geloso (più che un Dio unico), che teme più di tutto che il suo popolo veneri altri dei (“Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto non l’avessero fatto tutti i loro padri, con i loro peccati[3].”). Non sembra tanto un Dio in cui credere, quando un Dio da onorare e cui si debba obbedienza cieca. Quando, per esempio, Salomone si apre a nuove fedi, facendo costruire templi per le divinità onorate dalle sue numerose mogli (la poligamia è decisamente la norma), Dio se la prende.

Adorare un altro Dio è colpa da punire con la morte: “Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti[4]Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.[5]”.

Inoltre, sembra un Dio piuttosto emotivo, che prima accorda il suo pieno appoggio a un re e poi lo nega improvvisamente per riaccordarlo, magari, dopo qualche tempo. Lo si nota, per esempio, nel conflitto tra gli eredi di re Salomone. Sembra che il successo dei vari protagonisti dipenda sempre e solo dalla volontà di Dio, che a volte è conseguenza delle azioni degli uomini, altre volte pare punirli senza motivo immediato, per fini suoi imperscrutabili.

In sostanza, sembra quasi che la Bibbia cerchi di giustificare il fatto che il popolo eletto da Dio tante volte sia sconfitto in battaglie o in guerra: è sempre colpa di qualche re che non ha seguito gli insegnamenti del Signore o, in alternativa, del popolo che ha peccato. In che cosa? Sembra che la cosa che conti davvero sia quasi solo il “non avrai altro Dio all’infuori di me”, come se gli altri peccati non rilevino altrettanto, fino almeno al Nuovo Testamento. E i sovrani di Israele e Giuda sembra che non sappiano astenersi dal venerare altri Dei o, quantomeno, dal permettere che siano onorati tra la propria gente, generando l’ira del Signore, che immancabilmente li lascia alla mercé dei loro nemici, quasi che questi siano davvero “la mano di Dio in terra”.

Quando Dio appoggia il suo popolo (“supplicato Dio che si facesse loro alleato[6], “con un alleato venuto dal cielo[7], “Giuda supplicò il Signore che si mostrasse loro alleato e guida nella battaglia[8]), ne segue morte violenta e sterminio per tutte le altre genti. Non è, insomma, un Dio-padre, ma un alleato militare, piuttosto inaffidabile, oltretutto. A guerre e stermini si accompagnano persino torture. Si pensi, per esempio alla madre e ai suoi sette figli che sono fatti a pezzi e bruciati vivi da re Antioco, solo per convincerli a mangiare carne di maiale, contravvenendo agli usi religiosi: “Allora il re irritato comandò di mettere al fuoco padelle e caldaie. 4 Diventate queste subito roventi, il re comandò di tagliare la lingua, di scorticare e tagliare le estremità a quello che era stato loro portavoce, sotto gli occhi degli altri fratelli e della madre. 5 Quando quegli fu mutilato di tutte le membra, comandò di accostarlo al fuoco e di arrostirlo mentre era ancora vivo.”[9]

Sono estremamente numerose le situazioni, penso all’Esodo in particolare, in cui gli israeliti fanno strage dei loro Risultato immagini per Signore degli Esercitinemici per impossessarsi delle loro terre, senza risparmiare nessuno (per esempio “Israele votò allo sterminio i Cananei[10] o “votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non vi lasciammo alcun superstite[11] o “votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. 7 Ma il bestiame e le spoglie delle città asportammo per noi come preda[12] o “Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; 17 ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, 18 perché essi non v’insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio.[13]). Qualche volta se la “cavano” solo le fanciulle ancora vergini, che vengono prese dagli invasori, anziché essere trucidate.

Lo stesso Signore incita all’odio e alla violenza: “spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 11 I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell’aria”.[14]

Non per nulla uno degli epiteti con cui è spesso chiamato è “Signore degli Eserciti”[15]

Eppure, questo Dio violento e spietato non sempre ama la violenza e può persino capitare, tra tante stragi ed eccidi, spesso voluti proprio dal Signore degli Eserciti di leggere frasi come questa:

“5 Il Signore scruta giusti ed empi, / egli odia chi ama la violenza.”[16]

Occorre, però, attendere gli evangelisti per avere davvero messaggi di amore e pace, anche se non sono privi di immagini violente:

30 E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.[17]

Anche il Nuovo Testamento non manca, però, di violenza.

La poligamia, come scrivevo sopra, invece, sembra davvero cosa normale e accettata:Risultato immagini per strage degli innocenti

Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l’altra chiamata Zilla.[18]

Gedeone ebbe settanta figli che gli erano nati dalle molte mogli.[19]

Salomone si legò a loro per amore. 3 Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. 4 Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l’attirarono verso dèi stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre.[20]

Ascùr padre di Tekòa aveva due mogli, Chelea e Naara.[21]

Davide prese altre mogli in Gerusalemme e generò figli e figlie.[22]

Dio è “guida della sapienza”[23] e numerosi sono gli insegnamenti presenti, in primis le numerose regole lasciate da Mosè (non solo Dieci Comandamenti!). Ricordo, per esempio:

16 Sei cose odia il Signore, / anzi sette gli sono in abominio: / 17 occhi alteri, lingua bugiarda, / mani che versano Risultato immagini per sodoma e gomorrasangue innocente, / 18 cuore che trama iniqui progetti, / piedi che corrono rapidi verso il male, / 19 falso testimone che diffonde menzogne / e chi provoca litigi tra fratelli.”[24]

Molto insistono i Proverbi sulla distinzione tra empio e giusto. Leggiamo, per esempio:

16 Il salario del giusto serve per la vita, / il guadagno dell’empio è per i vizi.”[25]

25 Al passaggio della bufera l’empio cessa di essere, / ma il giusto resterà saldo per sempre.”[26]

“9 Con la bocca l’empio rovina il suo prossimo, / ma i giusti si salvano con la scienza.”[27]

32 Dalla propria malvagità è travolto l’empio, / il giusto ha un rifugio nella propria integrità.”[32]

“6 Nella casa del giusto c’è abbondanza di beni, / sulla rendita dell’empio incombe il dissesto.”[33]

O anche su quella tra saggi e stolti:

29 Chi crea disordine in casa erediterà vento / e lo stolto sarà schiavo dell’uomo saggio.”[28]

Prov 12:1 Chi ama la disciplina ama la scienza, / chi odia la correzione è stolto.[29]

15 Lo stolto giudica diritta la sua condotta, / il saggio, invece, ascolta il consiglio.”[30]

3 Nella bocca dello stolto c’è il germoglio della superbia, / ma le labbra dei saggi sono la loro salvaguardia.”[31]

Tra umili e arroganti (non solo nei Proverbi ma anche altrove):

23 L’orgoglio dell’uomo ne provoca l’umiliazione, / l’umile di cuore ottiene onori.”[34]

6 eccelso è il Signore e guarda verso l’umile / ma al superbo volge lo sguardo da lontano.”[35]

“28 Tu salvi la gente umile, / mentre abbassi gli occhi dei superbi.”[36]

“Sir 11:1 La sapienza dell’umile gli farà tenere alta la testa, / gli permetterà di sedere tra i grandi.”[37]

Impressionante sono la lunghezza e il contenuto delle regole che Mosè impone al suo popolo, in cui la schiavitù, l’omicidio e altre forme di violenza non sono proibite ma regolamentate.

Per esempio: “Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te[38] o “distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele[39] o “Non maltrattare uno schiavo che lavora fedelmente[40]”.

Risultato immagini per inferno

Quale ricchezza è più grande della sapienza, / la quale tutto produce?[41]

Credo che il libro migliore per comprendere cosa sia la sapienza di Dio sia, appunto, il libro detto “Sapienza”:

17 Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose, / per comprender la struttura del mondo / e la forza degli elementi, /18 il principio, la fine e il mezzo dei tempi, / l’alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, / 19 il ciclo degli anni e la posizione degli astri, / 20 la natura degli animali e l’istinto delle fiere, / i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini, / la varietà delle piante e le proprietà delle radici. / 21 Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so, / poiché mi ha istruito la sapienza, / artefice di tutte le cose. / 22 In essa c’è uno spirito intelligente, santo, / unico, molteplice, sottile, / mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, / 23 libero, benefico, amico dell’uomo, / stabile, sicuro, senz’affanni, / onnipotente, onniveggente / e che pervade tutti gli spiriti / intelligenti, puri, sottilissimi.”[42]

 

Il medesimo libro ci fornisce una bella definizione di “uomo”:

Sap 7:1 Anch’io sono un uomo mortale come tutti, / discendente del primo essere plasmato di creta. / Fui formato di carne nel seno di una madre, / 2 durante dieci mesi consolidato nel sangue, / frutto del seme d’un uomo e del piacere compagno del sonno. / 3 Anch’io appena nato ho respirato l’aria comune / e sono caduto su una terra uguale per tutti, / levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido. / 4 E fui allevato in fasce e circondato di cure; / 5 nessun re iniziò in modo diverso l’esistenza.”

Davvero il Dio della Bibbia è il solo dio? Da dove nasce il monoteismo delle tre grandi fedi che su di essa si appoggiano? Sembra, piuttosto, solo un Dio, tra tanti, ma con la pretesa di essere superiore agli altri.

Strano leggere frasi come “Grande è il Signore e degno di ogni lode, / terribile sopra tutti gli dèi. / 5 Tutti gli dèi delle nazioni sono un nulla, / ma il Signore ha fatto i cieli.”[43]

“Si prostrino a lui tutti gli dèi!”[44]Risultato immagini per apocalisse di GIovanni

“9 Perché tu sei, Signore, / l’Altissimo su tutta la terra, / tu sei eccelso sopra tutti gli dèi.”[45]

“5 Io so che grande è il Signore, / il nostro Dio sopra tutti gli dèi.”[46]

“Lodate il Dio degli dèi”.[47]

“Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle regioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano?”[48]

“18 Accendono loro lumi, persino più numerosi che per se stessi, ma gli dèi non ne vedono alcuno.”[49]

“Dice il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli / e farò sparire gli dèi da Menfi.”[50]

“90 Benedite, fedeli tutti, il Dio degli dèi, / lodatelo e celebratelo, perché la sua grazia dura sempre».”[51]

Dunque, ci sono anche altri Dei! Direi che compaiono un po’ troppo spesso per dire che non esistono!

Se è un Dio geloso degli altri Dei, lo è anche degli uomini, degli animali e persino delle piante:

24 Sapranno tutti gli alberi della foresta / che io sono il Signore, / che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso; / faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco. / Io, il Signore, ho parlato e lo farò[52]”.

Il Signore degli Eserciti è un Dio che vuole essere onorato con sacrifici e che siano di buona qualità:

Quando voi dite: «La tavola del Signore è spregevole» 8 e offrite un animale cieco in sacrificio, non è forse un male? Quando voi offrite un animale zoppo o malato, non è forse un male? Offritelo pure al vostro governatore: pensate che l’accetterà o che vi sarà grato? Dice il Signore degli eserciti.[53]

E neppure il Dio del Nuovo Testamento accetta doni incompleti, come si legge negli Atti, a proposito di Anania e sua moglie Saffira, puniti entrambi con la morte perché Anania aveva venduto un suo podere ma “tenuta per sé una parte dell’importo d’accordo con la moglie, consegnò l’altra parte deponendola ai piedi degli apostoli[54].

È un Dio che parla agli uomini attraverso i sogni, come ben ricordiamo dalle vicende di Giuseppe, ma anche di Daniele con Nabucodònosor:

26 Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: «Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?».

27 Daniele, davanti al re, rispose: «Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini; 28 ma c’è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto[55]”.

Risultato immagini per apocalisse di GIovanni

Non ci sono solo altri Dei: ci sono anche altre creature sovrumane come gli angeli.

Mi sono spesso interrogato sul ruolo e le origini degli angeli nel cristianesimo. In effetti, compaiono con una certa frequenza nella Bibbia, ma assai più spesso nel Nuovo piuttosto che nel Vecchio Testamento. Riporto di seguito solo alcuni esempi, ma vi compaiono assai più di frequente:

Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore.”[56]

Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Benedetto il suo grande nome su di noi e benedetti i suoi angeli per tutti i secoli.”[57]

Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.[58]

I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma.[59]

Ecco, dei suoi servi egli non si fida / e ai suoi angeli imputa difetti[60].

Fece piovere su di essi la manna per cibo / e diede loro pane del cielo: /25 l’uomo mangiò il pane degli angeli[61]

Lodatelo, voi tutti, suoi angeli[62]

La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.[63]

Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli[64].

Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”[65]

Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?[66]

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27 Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.[67]

Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo».”[68]

Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.”[69]

Quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza 8 in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù.[70]

Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, 3 come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande?[71]

Le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese”[72]

Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia”.[73]

Insomma, per essere una religione monoteista, non c’era bisogno di scomodare i santi, per ampliare il pantheon ad altre creature sovrannaturali.

Che cosa dice la Bibbia a proposito della creazione, a parte quanto ben noto della Genesi?

Nel libro della Sapienza, capitolo 1, si legge:

“12 Non provocate la morte con gli errori della vostra vita, / non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani, / 13 perché Dio non ha creato la morte / e non gode per la rovina dei viventi. / 14 Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza”.

È un Dio che ha creato ogni cosa, il bene come il male: se avesse odiato qualcosa, si dice, non l’avrebbe creata. Un Dio libero di distruggere ciò che ha creato, anche il suo stesso popolo.

E io ho creato anche il distruttore per devastare.[74]

2 Il Signore ha distrutto senza pietà / tutte le dimore di Giacobbe[75]”.

5 Il Signore è divenuto come un nemico, / ha distrutto Israele; / ha distrutto tutti i suoi palazzi, / ha abbattuto le sue fortezze[76]”.

Si parla, mi pare, assai più spesso di distruzione che di creazione. Non c’è bisogno di attendere il libro dell’Apocalisse per trovare profezie di sciagura:

Li distruggerò con la spada, la fame e la peste[77]”.

3 Io manderò contro di loro quattro specie di mali – parola del Signore –: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli dell’aria e le bestie selvatiche per divorarli e distruggerli.[78]

I padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri[79]”.

Il libro di Ezechiele si apre con una scena che certo deve aver ispirato Giovanni per l’Apocalisse e che sembra quasi tratta da un libro di proto-fantascienza:

4 Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. 5 Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana 6 e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. 7 Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d’un vitello, splendenti come lucido bronzo. 8 Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, 9 e queste ali erano unite l’una all’altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.

10 Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila. 11 Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. 12 Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro.

13 Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. 14 Gli esseri andavano e venivano come un baleno. 15 Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro.

16 Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutt’e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un’altra ruota. 17 Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. 18 La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt’e quattro erano pieni di occhi tutt’intorno. 19 Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. 20 Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. 21 Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote.

22 Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, 23 e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l’una di contro all’altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. 24 Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento.”

 

È, comunque, un Dio capace di far sconfiggere la morte ai suoi profeti: Elia, per esempio, “21 Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore Dio mio, l’anima del fanciullo torni nel suo corpo». 22 Il Signore ascoltò il grido di Elia; l’anima del bambino tornò nel suo corpo[80]”. Non è questa solo una prerogativa del Cristo.

Alcune figure, che dovrebbero essere d’esempio, appaiono come violente e irresponsabili, come il giudice Sansone (tra l’altro è uno di quelli la cui nascita era stata annunciata da un angelo, cosa piuttosto frequente), che sembra volere una ragazza filistea per puro capriccio e che non esita a scatenare conflitti apparentemente per poco più che nulla.

Persino il Re David, quello che da ragazzino sconfisse il filisteo Golia (dimostrando una discreta dose di arroganza, direi “Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo” e “Il Filisteo gridò verso Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?»”) e che da pastore si fece re, sfidando Saul in un’interminabile guerra civile (“Saul ha ucciso i suoi mille, Davide i suoi diecimila”, appare più che altro come uno spietato condottiero e in certi momenti sembra persino un padrino mafioso come nell’episodio del ricco pastore che fa contattare dai suoi uomini per chiedere un “omaggio” e quando questo risponde che non sa chi sia questo David (“Nabal rispose ai servi di Davide: «Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono troppi i servi che scappano dai loro padroni. 11 Devo prendere il pane, l’acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga?”), questo torna con un mezzo esercito per minacciarlo (“Allora Davide disse ai suoi uomini: «Cingete tutti la spada!». Tutti cinsero la spada e Davide cinse la sua e partirono dietro Davide circa quattrocento uomini.”).

Quanto alla tanto lodata Giuditta, mi pare un’ignominiosa assassina, che fa ubriacare la sua vittima e che poi, approfittando della sua ebrezza, la uccide a tradimento, per non parlare dell’uso della seduzione sessuale come strumento di guerra, morte e, ahimè, gloria di un popolo:

Poiché non cadde il loro capo contro giovani forti, / né figli di titani lo percossero, / né alti giganti l’oppressero, / ma Giuditta figlia di Merari, / con la bellezza del suo volto lo fiaccò. / 7 Essa depose la veste di vedova / per sollievo degli afflitti in Israele, / si unse con aroma il volto, / 8 cinse del diadema i capelli, / indossò una veste di lino per sedurlo. / 9 I suoi sandali rapirono i suoi occhi / la sua bellezza avvinse il suo cuore / e la scimitarra gli troncò il collo. / 10 I Persiani rabbrividirono per il suo coraggio, / per la sua forza raccapricciarono i Medi.”[81]Risultato immagini per apocalisse di GIovanni

E che dire di Ester? Non diviene regina per la sua bellezza e non aiuta gli ebrei grazie alla sua capacità di sedurre e controllare il sovrano?

Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti.[82]

Gli stessi criteri con cui gli uomini sono “scelti” sono basati su meriti legati all’estrema violenza (“Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab. Scese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, in un giorno di neve. 21 Uccise anche un Egiziano, uomo d’alta statura, che teneva una lancia in mano; Benaià gli scese contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia e lo uccise con la lancia di lui. 22 Questo fece Benaià figlio di Ioiadà, e si acquistò fama tra i trenta prodi. 23 Fu il più illustre dei Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo ammise nel suo consiglio.”[83])

Quando fu deciso che “si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni.”[84]Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado.”[85] Ottiene così dal sovrano che sia convocato davanti al re Assuero il comandante Amàn, che ha ordinato lo sterminio degli ebrei, e, interrogata su cosa desideri risponde “la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. 4 Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati.”[86]

“Subito il re Assuero disse alla regina Ester: «Chi è e dov’è colui che ha pensato di fare una cosa simile?». 6 Ester rispose: «L’avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn»”[87]

Amàn è giustiziato, la sua casa regalata a Ester e persino i figli di Amàn vengono trucidati.

I Giudei ebbero in mano i loro nemici. 2 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno potè resistere loro, perché il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli.”[88]

Si ordina, persino, che “siano impiccati al palo i dieci figli di Amàn[89]. Una giustizia, insomma, che fa ricadere sui figli le colpe dei padri, anche se Ezechiele scrive diversamente: “20 Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l’iniquità del padre, né il padre l’iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.[90]

La pigrizia non è certo una dote: “2 Il pigro è simile a una palla di sterco[91]” né l’ingordigia “non masticare con voracità per non renderti odioso.[92]

Compito del padre è educare i figli con forza: “Sir 30:1 Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta, / per gioire di lui alla fine[93]” e “7 Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite[94]”.

Non c’è poi molta fiducia verso le donne: “14 Meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una donna[95]” e ancor meno negli stranieri:

9 Così dice il Signore Dio: Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo agli Israeliti.[96]

Ro 3:1 Qual è dunque la superiorità del Giudeo? O quale l’utilità della circoncisione?

2 Grande, sotto ogni aspetto. Anzitutto perché a loro sono state affidate le rivelazioni di Dio.[97]

Occorre attendere gli apostoli, per leggere:

34 Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, 35 ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. 36 Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti.[98]

O

25 Esattamente come dice Osea: Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo[99]

Da notare che Osea scrive altro:

9 E il Signore disse a Osea: / «Chiamalo Non–mio–popolo, / perché voi non siete mio popolo / e io non esisto per voi».[100]” e “e a Non–mio–popolo dirò: Popolo mio, / ed egli mi dirà: Mio Dio.[101]

Nei Romani si dice “11 Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12 Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l’invocano. 13 Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato[102].

Il Nuovo Testamento innova fortemente il vecchio ma si riallaccia a questo, sfruttandone alcune profezie come quella citata da Matteo su Betlemme.

Ne parla il Libro di Michea:

Mi 5:1 E tu, Betlemme di Efrata / così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,/ da te mi uscirà colui / che deve essere il dominatore in Israele; / le sue origini sono dall’antichità, / dai giorni più remoti.[103]

Nel Vangelo abbiamo anche un rovesciamento del concetto di “immondo”:

nulla è immondo in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo”.[104]

Soprattutto, si nota l’apertura ai non circoncisi:

25 Esattamente come dice Osea: / Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo / e mia diletta quella che non era la diletta.”[105]

Giudei e Greci, tutti, sono sotto il dominio del peccato[106].

29 Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche dei pagani? Certo, anche dei pagani! 30 Poiché non c’è che un solo Dio, il quale giustificherà per la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non circoncisi. 31 Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient’affatto, anzi confermiamo la legge.[107]

Chiaro è l’insegnamento nei “Corinzi” verso il sesso:

“15 Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16 O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. 17 Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. 18 Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19 O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?[108]

“1Co 7:1 Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l’uomo non toccare donna; 2 tuttavia, per il pericolo dell’incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.[109]

4 La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie.[110]

Il volume si chiude con il “Libro della Rivelazione”, anche noto come “Apocalisse” di Giovanni, che ci proietta ancora in una nuova dimensione, con le sue creature mostruose, i suoi cavalieri, angeli, vegliardi, sigilli e trombe. Certo, ci sono testi profetici anche nel resto della Bibbia e abbiamo visto immagini quanto mai fantasiose, ma questo finale va ben oltre.

Diciamo che appare chiaro persino a un lettore (senza fare particolari studi in merito), che l’opera è un coacervo di scritti di autori assai diversi e con finalità tra loro diversissime, dalle regole sanitarie, a quelle rituali, a quelle morali, passando per una serie numerosa di elenchi di genealogie, per cronache di vicende belliche, per aneddoti su alcuni personaggi, per storie o storielle con morale o insegnamento annesso e altre che sono raccontate come semplice fatto di cronaca. La parte narrativa, spesso di pura cronaca o elencazione di nomi appare forse prevalente.

Fa molto riflettere la datazione degli eventi. Nella Genesi la presenza di personaggi vissuti per centinaia di anni, fa sospettare che all’epoca con il termine tradotto “anni” si intendesse altro, probabilmente mesi, anche se è strano come anche dopo non manchino patriarchi che superano i 120 anni. Altre volte sembra quasi che con il nome di un uomo si intenda invece un’intera tribù o un “casato”.

Molto ci sarebbe da capire sul vero senso dei numeri in questi libri e sul loro ricorrere.

Dopo aver letto questo volume immenso e così importante, mi viene da chiedermi se davvero oggi, nel Terzo Millennio di quest’era cristiana, vi sia ancora bisogno di questo Dio geloso, vendicativo, violento e crudele e se non sarebbe meglio limitarci a considerare la Bibbia solo come un importante documento storico, liberando il cristianesimo dai suoi vincoli e trasformando questa fede in una semplice filosofia di vita basata sull’amore del prossimo e il perdono?

Risultato immagini per angeli di morte

Si è trattato di una lettura impegnativa, che mi ha preso tre mesi dal 7 dicembre al 10 marzo. Ai fini delle mie statistiche di lettura, non saprei neppure se considerarla un libro solo: racchiude una vera e propria biblioteca di testi di diversa natura e autori.

Quanto meno si potrebbe considerare divisa in due parti, Nuovo e Vecchio Testamento.

Il primo è diviso in:

  1. Pentateuco
  2. Libri storici
  3. Libri poetici
  4. Libri profetici.

Il secondo in:

  1. Quattro vangeli
  2. Atti degli apostoli
  3. Lettere
  4. Apocalisse

Insomma, otto parti divise in un numero difficile da definire di testi, a seconda, per esempio, di come vogliamo contare i libri di Samuele, dei Re e delle Cronache o accorpare le lettere, che direi prossimo alla sessantina.

Non so se avrò ancora la forza di rileggerlo tutto assieme, come questa volta, ma di sicuro una lettura sola non è sufficiente. Vorrei magari rileggere i Libri poetici e forse anche quelli profetici.

Note

[1] Genesi, 10

[2] Maccabei, 2, 24-32

[3] Re, 14, 22

[4] Re, 19,1

[5] Re, 18,40

[6] Maccabei, 10, 16

[7] Maccabei, 11, 10

[8] Maccabei, 12, 36

[9] Maccabei, 7, 3-5

[10] Numeri, 20

[11] Deuteronomio, 2,34

[12] Deuteronomio, 3, 6-7

[13] Deuteronomio, 20, 6-18

[14] Re, 14, 10-11

[15] Samuele, 7, 27; Re, 18, 15; Re, 19, 10

[16] Salmi, 10, 5

[17] Matteo, 5, 30

[18] Genesi, 4, 19

[19] Giudici 8, 30

[20] Re, 11, 2-4

[21] Cronache, 4, 5

[22] Cronache, 14, 3

[23] Sapienza, 7, 15

[24] Proverbi, 6, 16-19

[25] Proverbi, 10, 16

[26] Proverbi, 10, 25

[27] Proverbi, 11, 9

[28] Proverbi, 11, 29

[29] Proverbi, 12, 1

[30] Proverbi, 12, 15

[31] Proverbi, 14, 3

[32] Proverbi, 14, 32

[33] Proverbi, 15, 6

[34] Proverbi, 29, 23

[35] Salmi, 137, 6

[36] 2 Samuele, 22, 8

[37] Siracide, 11, 1

[38] Deuteronomio, 23, 16

[39] Re, 14, 10

[40] Siracide, 7,20

[41] Sapienza, 8, 5

[42] Sapienza, 7, 17-23

[43] Salmi, 95, 4.5

[44] Salmi, 96, 7

[45] Salmi, 96, 9

[46] Salmi, 134, 5

[47] Salmi, 135, 2

[48] Isaia, 36, 20

[49] Baruc, 6, 18

[50] Ezechiele, 30, 13

[51] Daniele, 90, 3

[52] Ezechiele, 17,24

[53] Malachia,1, 7-8

[54] Atti, 5, 2

[55] Daniele, 2, 26-28

[56] Tobia, 12, 15

[57] Tobia, 11, 14

[58] Genesi, 32, 2

[59] Genesi, 19, 1

[60] Giobbe 4, 18

[61] Giobbe, 77, 24-25

[62] Giobbe, 148, 2

[63] Matteo, 13, 39

[64] Matteo, 13, 41

[65] Matteo, 18, 10

[66] Matteo, 26, 53

[67] Marco, 13, 26

[68] Giovanni, 1, 51

[69] Giovanni, 20, 11

[70] Tessalonicesi, 1, 7-9

[71] Ebrei, 2, 2-3

[72] Apocalisse, 1, 20

[73] Apocalisse, 5 11

[74] Isaia, 54,16

[75] Lamentazioni, 2,2

[76] Lamentazioni, 2, 5

[77] Geremia, 14, 11

[78] Geremia, 15, 3

[79] Ezechiele, 5, 10

[80] Re, 17, 21;

[81] Giuditta, 16, 6-10

[82] Ester, 2, 17

[83] Samuele, 23, 20-23

[84] Ester, 3, 13

[85] Ester, 5,1

[86] Ester, 7,3

[87] Ester, 7, 5-6

[88] Ester, 9, 1-2

[89] Ester, 9,13

[90] Ezechiele, 18, 20

[91] Siracide, 22, 2

[92] Siracide, 31, 16

[93] Siracide, 30, 1

[94] Siracide, 30, 7

[95] Siracide, 42,14

[96] Ezechiele, 44, 9

[97] Romani, 3, 1

[98] Atti, 10, 34-36

[99] Romani, 9,25

[100] Osea, 1, 9

[101] Osea, 2,25

[102] Romani, 10, 11-13

[103] Michea, 5, 1

[104] Romani, 14, 14

[105] Romani, 9, 25

[106] Romani, 3, 9

[107] Romani, 3, 29, 31

[108] Corinzi, 6, 15-19

[109] Corinzi, 7, 1

[110] Corinzi, 7, 4

CONOSCERE FIRENZE: FREDERICK STIBBERT

Risultato immagini per Il collezionista di sogniCon il GSF – Gruppo Scrittori Firenze, abbiamo appena lanciato un progetto di antologia su Firenze Capitale. Ho pensato che potrei partecipare con un racconto su Frederick Stibbert, figura di spicco nella città quegli anni e nei successivi.

Mi sono, dunque, recato presso il Museo, per integrare la mia bibliografia in merito e ho acquistato il volume “Il collezionista di sogni” a cura di Enrico Colle e Simona Di Marco, edito da Mondadori Electa Storie nel Settembre 2016.

Prima di acquistarlo, avevo sfogliato il volume e mi era parso più adatto di altri allo scopo. Arrivato a casa, noto però sulla copertina il sottotitolo “Romanzo”, che mi lascia quanto mai deluso. Non era, infatti, mia intenzione acquistare un’opera di narrativa ma un saggio da usare come base per scrivere il racconto.

Va detto, dunque, che la definizione è quanto mai fuorviante. Non si tratta per nulla di un romanzo, ma di una raccolta di scritti assai precisi e dettagliati sulla vita di questo personaggio. Certo non hanno il rigore di un saggio, in quanto mancano le note che esplicitano la fonte di ogni affermazione e forse per questo l’editore deve aver preferito presentarlo come opera di fantasia, ma tale non mi è parso. Come dicevo, poi, non è romanzo, in quanto riunisce una discreta collezione di immagini a colori e vari brani tematici di autori diversi, ovvero:

  • Simona Di Marco – Una famiglia ingombrante;
  • Enrico Colle- Nel rutilante vortice della mondanità;
  • Dominique Charles Fuchs – En voyage!;
  • Riccardo Franci – Il sogno ricreato: il “suo” museo;
  • Martina Becattini – Una Wunderkammer

Poiché gli anni che mi interessavano maggiormente erano quelli dal 1865 al 1871, i primi due articoli, scritti proprio dai curatori, si sono rivelati per me quelli più utili e ricchi di informazioni.

In ogni caso, al mio scopo, la scelta del volume si è rivelata azzeccata e felice. Tutti i testi contenuti nell’antologia si leggono con piacevolezza e sono estremamente densi di informazioni di ogni genere su questo grande collezionista e sul periodo in cui è vissuto, mostrando una Firenze ottocentesca quanto mai cosmopolita e vivace e dando un’immagine di Stibbert assai più inserito nella buona società locale di quanto avessi ritenuto, immaginandolo quasi in esilio nella sua bella villa sulla collina di Montughi scelta dalla madre. È, invece, una delle figure che meglio hanno rappresentato Firenze nel mondo e che hanno dato lustro alla città creando una collezione di armi e armature e altri oggetti, provenienti dall’Europa, dal Giappone e dal vicino Oriente, unica nel suo genere. Del resto, il Museo Stibbert è uno di quelli che maggiormente amo a Firenze e di certo quello che, complice anche la vicinanza della mia casa, ho certo visitato più spesso.

Leggi anche:

Cavalieri, mamelucchi e samurai

VOLUME ANTOLOGICO “FIRENZE CAPITALE (1865-1871)”.

via VOLUME ANTOLOGICO “FIRENZE CAPITALE (1865-1871)”.

UN TRIANGOLO DAI MOLTI LATI

Risultato immagini per marco cibecchiniEccomi alla lettura del secondo romanzo di Marco Cibecchini, autore self-publishing del GSF Gruppo Scrittori Firenze, che si cimenta ancora una volta con una storia erotica senza pudori.

Se con “Oltre la scelta” eravamo dalle parti della sottomissione sessuale e del sado-maso, con “Altea” (You-can-print 2018) siamo in zona “triangolo”, come si intuisce bene anche dal sottotitolo “L’altra donna”. Non si parla di tradimenti, o meglio questi sono solo lo spunto iniziale, ma di un uomo che crea un rapporto a tre con la moglie e l’amante, divenute anche loro amanti.

Cibecchini non si ferma qui: il triangolo è aperto a nuove esperienze e condivisioni verso l’esterno, in un crescendo Risultato immagini per altea cibecchinidi sensualità ed erotismo, che l’autore rende con una scrittura chiara, lineare, efficace e, soprattutto senza pruriginosità represse e falsi pudori che possono rendere testi come questi né carne, né pesce.

Certo, la tematica è per soli adulti e non per tutti i palati, ma la qualità del testo merita la lettura.

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