Joseph Sheridan Le Fanuè nato a Dublino (Irlanda) nel 1814 e morto nel 1873. A lui dobbiamo un interessante rivisitazione della figura del vampiro in un racconto del 1872 intitolato “Carmilla”, scritto dunque venticinque anni prima della pubblicazione di “Dracula” di Bram Stoker e cinquantasei anni dopo “Il Vampiro” di Polidori.
Si tratta probabilmente della prima versione femminile di questo non-morto apparsa in un’opera di narrativa moderna. Il racconto si presenta più articolato e psicologicamente evoluto del racconto di Polidori ma, non essendo un romanzo, ha una struttura più semplice di “Dracula”, e sviluppa la natura particolarmente sensuale della (apparentemente) giovane donna-vampiro.
Bisogna però dire che gli elementi fondamentali di questa figura sono gli stessi che avevamo notato in Polidori, solo che volti al femminile: è di aspetto e origini nobili, ha modi misteriosi (nasconde il proprio passato), ha un grande fascino e un incredibile potere di seduzione, cerca il sangue di una giovane donna, inganna un’altra fanciulla (in Polidori un gentiluomo) che si illude di poter essere sua amica.
In Polidori è meno chiaro, ma qui la donna-vampiro ha chiaramente la capacità di rimanere giovane e immutata per vari decenni e, infatti, viene ritrovato un ritratto antico la cui somiglianza con Carmilla stupisce la protagonista (ma non suo padre).
Compaiono però alcuni elementi nuovi, che ritroveremo in seguito, ad esempio in Dracula: i denti aguzzi, il fatto di dormire in una tomba, di assentarsi per lunghe ore, una dieta che comincia a essere sospetta.
Carmilla non sembra avere un particolare bisogno di sangue umano, nel senso che Le Fanu non dice che le sia impossibile vivere senza, ma se ne nutre, a volte colpendo velocemente, altre volte seducendo lentamente la propria vittima.
L’ambientazione, questa volta, è la Stiria (in Austria) e ci avviciniamo dunque un po’ ai Carpazi di Stoker, rispetto all’Inghilterra di Polidori.
Quello che rende particolare questo racconto è una certa natura lesbica del rapporto di Carmilla con le propria vittime. Si tratta di un racconto ottocentesco, percui non aspettatevi scene di sesso né passioni travolgenti, però Carmilla bacia teneramente la sua vittima, si infila nel suo letto e questa è affascinata da lei, anche se il padre della protagonista non vede in questo rapporto nulla di più di un’intensa amicizia femminile.
Ho letto “Carmilla” in un volume edito da Newton Compton, (nella collana Biblioteca Economica Newton, che vanta prezzi davvero competitivi) intitolato “Carmilla e altri racconti di fantasmi e vampiri”. Edizione curata da Gianni Pilo, che riunisce oltre alle 55 pagine del racconto principale, che chiude il volume, altri quattordici racconti che parlano di fantasmi (“Il testamento del gentiluomo Toby”, “Il dissoluto Capitano Walshave di Wauling”, “Il fantasma della signora Crowl”), non-morti e morti viventi (“Schalken il pittore” e “La notte alla Locanda della Campana”), case infestate (“Cronaca di alcune stranezze occorse in Augier Street”), quadri che prendono vita (“Il fantasma e il conciaossa”), una strana mano, che mi ha fatto capire da dove, forse, derivi la famosa Mano della Famiglia Addams (“Racconti di fantasmi della Tiled House”), misteriosi animali (“Il gatto bianco di Drumgunniol”), assassini (“La cugina assassinata”), demoni (“La persecuzione”, “Il Patto con il Diavolo”), visite all’inferno (“Il sogno dell’ubriaco”) e processi onirici infernali (“Il Giudice Harbottle”).
L’intero volume è ancora oggi una piacevole lettura per gli amanti del genere, anche se lo stile è decisamente quello del XIX secolo, con frasi introduttive e rassicurazioni al lettore sulla veridicità dei fatti raccontati e l’attendibilità delle fonti, e per noi risulta ormai difficile spaventarsi.
Firenze, 18 Giugno 2010
Joseph Sheridan Le Fanu è nato a Dublino (Irlanda) nel 1814 e morto nel 1873. A lui dob
biamo un interessante rivisitazione della figura del vampiro in un racconto del 1872 intitolato “Carmilla”, scritto dunque venticinque anni prima della pubblicazione di “Dracula” di Bram Stoker e cinquantasei anni dopo “Il Vampiro” di Polidori.
Si tratta probabilmente della prima versione femminile di questo non-morto apparsa in un’opera di narrativa moderna. Il racconto si presenta più articolato e psicologicamente evoluto del racconto di Polidori ma, non essendo un romanzo, ha una struttura più semplice di “Dracula”, e sviluppa la natura particolarmente sensuale della (apparentemente) giovane donna-vampiro.
Bisogna però dire che gli elementi fondamentali di questa figura sono gli stessi che avevamo notato in Polidori, solo che volti al femminile: è di aspetto e origini nobili, ha modi misteriosi (nasconde il proprio passato), ha un grande fascino e un incredibile potere
di seduzione, cerca il sangue di una giovane donna, inganna un’altra fanciulla (in Polidori un gentiluomo) che si illude di poter essere sua amica.
In Polidori è meno chiaro, ma qui la donna-vampiro ha chiaramente la capacità di rimanere giovane e immutata per vari decenni e, infatti, viene ritrovato un ritratto antico la cui somiglianza con Carmilla stupisce la protagonista (ma non suo padre).
Compaiono però alcuni elementi nuovi, che ritroveremo in seguito, ad esempio in Dracula: i denti aguzzi, il fatto di dormire in una tomba, di assentarsi per lunghe ore, una dieta che comincia a essere sospetta.
Carmilla non sembra avere un particolare bisogno di sangue umano, nel senso che Le Fanu non dice che le sia impossibile vivere senza, ma se ne nutre, a volte colpendo velocemente, altre volte seducendo lentamente la propria vittima.
L’ambientazione, questa volta, è la Stiria (in Austria) e ci avviciniamo dunque un po’ ai Carpazi di Stoker, rispetto all’Inghilterra di Polidori.
Quello che rende particolare questo racconto è una certa natura lesbica del rapporto di Carmilla con le propria vittime. Si tratta di un racconto ottocentesco, percui non aspettatevi scene di sesso né passioni travolgenti, però Carmilla bacia teneramente la sua vittima, si infila nel suo letto e questa è affascinata da lei, anche se il padre della protagonista non vede in questo rapporto nulla di più di un’intensa amicizia femminile.
Ho letto “Carmilla” in un volume edito da Newton Compton, (nella collana Biblioteca Economica Newton, che vanta prezzi davvero competitivi) intitolato “Carmilla e altri racconti di fantasmi e vampiri”. Edizione curata da Gianni Pilo, che riunisce oltre alle 55 pagine del racconto principale, che chiude il volume, altri quattordici racconti che parlano di fantasmi (“Il testamento del gentiluomo
Toby”, “Il dissoluto Capitano Walshave di Wauling”, “Il fantasma della signora Crowl”), non-morti e morti viventi (“Schalken il pittore” e “La notte alla Locanda della Campana”), case infestate (“Cronaca di alcune stranezze occorse in Augier Street”), quadri che prendono vita (“Il fantasma e il conciaossa”), una strana mano, che mi ha fatto capire da dove, forse, derivi la famosa Mano della Famiglia Addams (“Racconti di fantasmi della Tiled House”), misteriosi animali (“Il gatto bianco di Drumgunniol”), assassini (“La cugina assassinata”), demoni (“La persecuzione”, “Il Patto con il Diavolo”), visite all’inferno (“Il sogno dell’ubriaco”) e processi onirici infernali (“Il Giudice Harbottle”).
L’intero volume è ancora oggi una piacevole lettura per gli amanti del genere, anche se lo stile è decisamente quello del XIX secolo, con frasi introduttive e rassicurazioni al lettore sulla veridicità dei fatti raccontati e l’attendibilità delle fonti, e per noi risulta ormai difficile spaventarsi.
Firenze, 18 Giugno 2010
Leggi anche:
– Perché scrivere di vampiri e licantropi nel terzo millennio?
– "Il vampiro" di John W. Polidori
– "Il Vampiro" di Franco Mistrali
– "Dracula di Bram Stoker
– Tutti i post su "Il Settimo Plenilunio"
– "Karpat Infinite Love" di Karinee Price
– Vampiri – N. 5 di IF – Insolito & Fantastico
– Oltretomba – N. 2 di IF – Insolito & Fantastico
– "Il Settimo Plenilunio <!–
–>" di Carlo Menzinger, Simonetta Bumbi e Sergio Calamandrei
– "Bestiario stravagante" di Massimiliano Prandini
– "Twilight" di Stephenie Meyer – l'amore ai tempi dei vampiri
– "Werewolf" di Francesca Angelinelli
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...