ROSI DAI DAIMONES INTERIORI

Giancarlo Giuliani

I “Daimones” che danno il titolo al romanzo di fantascienza di Giancarlo Giuliani (edito da Tabula fati nel 2022) direi possano essere i demoni interiori che rodono i personaggi di quest’opera, spinti dall’ambizione e dalla sete di potere, che li spinge sino al desiderio di controllare la galassia intera. Il protagonista Gordias, peraltro, appare anche combattuto tra l’amore per la scienza e la conoscenza e questa volontà di potere.

Al centro delle vicende ci sono il Progetto Mendel che indaga le nuove frontiere della genetica e gli studi di Gordias (con “una solida fama di studioso e una mente davvero brillante”) sulla neurobiologia e la possibilità di controllare in modo massivo le menti umane, ipotesi distopica ma di cui non si vedono peraltro gli sviluppi e le traumatiche implicazioni. A contrastare Gordias c’è Klammar, il figlio del Keisari (una sorta di governatore planetario), cui il padre stenta a cedere il potere poiché lo considera violento e capace di esercitarlo con “freddezza e assoluto disinteresse per la vita umana”. Anche Gordias ha, però, un punto debole: l’uso di droghe.

Le vicende si svolgono su mondi lontani (A2-Rot, Phylia e Skald), “all’alba del quarto millennio dopo Cristo”, epoca in cui si praticano la clonazione e tecniche di ringiovanimento.

Scopriranno entrambi che “la via del potere era disseminata di compromessi, alleanze poco sicure, intrighi e violenze”.

Le vicende di questo romanzo procedono dunque così, nel descrivere questa conflittuale lotta per il potere galattico.

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