Patrick Modiano (Boulogne-Billancourt, 30 luglio 1945), scrittore ebreo francese di origine italiana, ha vinto l’ultimo Premio Nobel (2014). Non avendone mai letto nulla prima, ho deciso di cercare qualcosa di suo e ho così letto “L’orizzonte” (2010), opera che mi ha lasciato del tutto indifferente e che temo destinata a essere dimenticata prestissimo.
La trama di questo snello volumetto (80 pagine) si snoda in un quarantennio attraverso incontri, ricerche di incontri, tentativi di evitare incontri. Più che “L’orizzonte”, l’avrei chiamato allora “Gli incontri”.
Jean Bosmans e Margaret Le Coz si incontrano per caso, percorrono un po’ di vita assieme, si separano e, infine, quarant’anni dopo Bosmans parte alla ricerca della donna e lì il racconto si interrompe (si spezza?). Margaret cerca di sfuggire a un tale Boyaval. Jean alla propria madre. Entrambi cercano e trovano lavoro.
Insomma, vita quotidiana a Parigi, dialoghi comuni, personaggi comuni, vicende comuni. Nulla di cui mi pare meriti scrivere, a dir il vero. Nulla che possa colpire la mia curiosità di lettore.

Patrick Modiano
La trama pur esile è dilatata in un tempo troppo lungo per le poche pagine del libro e nel dilatarsi perde consistenza, i personaggi non riescono ad assumere spessore, l’epoca descritta potrebbe quasi essere una qualunque, Parigi potrebbe essere un’altra città. Rispetto ad altri romanzi questo pare un disegno a penna, appena tratteggiato, messo accanto a un Tintoretto dai mille dettagli, a un Dalì dalle mille interpretazioni, a un Magritte dai magici paradossi, a un Caravaggio dai giochi di luce e ombre. Chi lo noterebbe in un museo?
Eppure questo signore ha vinto un Premio Nobel. Non credo nei premi letterari, ma fino a qualche tempo fa mi illudevo che alcuni almeno facessero eccezione, in primis il Nobel, vinto, non per nulla, da nomi come Carducci, Kipling, Mann, Pirandello, Hesse, Gide, Eliot, Hemingway, Camus, Pasternak, Quasimodo, Steinbeck, Sartre, Becket, Marquez, Golding, Morrison, Saramago, Grass e, persino di recente (2012), da Mo Yan. Tra questi, del resto, ci sono molti tra i miei autori preferiti. Eppure di recente sono stati premiati autori come Pamuk (2006), Lessing (2007) e Munro (2013) di cui ho letto poco ma che mi hanno notevolmente deluso.
Mi chiedo allora se questo Premio non stia un po’ decadendo o se sia io a non essere più al passo con i tempi e a non capirne le scelte. Non credo, invece, che manchino autori eccezionali ancora non insigniti del premio, basti pensare a un Murakami (di cui ancora non capisco i limiti della genialità), più volte candidato e mai vincitore o ad autori mai neppure presi in considerazione come il grandioso King o ai nostrani Baricco ed Eco o magari a un Lansdale, un Roth, un Eugenides o un Jonasson. Persino un Menzinger sarebbe meglio di certe scelte recenti!!!
Probabilmente, però, devo aver scelto i libri sbagliati!
Posted by Anna (Annarosa) Mattei on 27 novembre 2014 at 13:01
Ho trovato casualmente questo commento cercando un’informazione su Murakami, l’autore forse più geniale dei nostri tempi. Ogni suo romanzo è una specie di universo-pluriverso letterario, filosofico, fantastico: sta nel mio Olimpo letterario insieme a pochi altri. Sono assolutamente d’accordo sulla modestia degli autori citati. Alcuni degli italiani, invece, non li condivido troppo, visto che le patrie lettere sono sempre più tribali, di scarso respiro, ottusamente ostili nei confronti di tanta grande letteratura fantastica moderna e contemporanea.
Posted by TUTTI I LIBRI DEL 2014 | La legenda di Carlo Menzinger on 31 dicembre 2014 at 18:12
[…] L’orizzonte – Patrick Modiano – (e-book) – romanzo. […]
Posted by LE LETTERE NON SPEDITE DI UN BLOGGER ANZITEMPO: un altro nobel che non mi ha convinto | La legenda di Carlo Menzinger on 21 giugno 2015 at 17:06
[…] insignito del riconoscimento a non avermi entusiasmato (vedi per esempio Pamuk, Lessing, Munro o Modiano). Ribadisco anche qui che questo avviene perché da autori considerati dei classici o insigniti di […]
Posted by TUTTI I PREMI NOBEL CHE HO LETTO | La legenda di Carlo Menzinger on 21 giugno 2015 at 17:26
[…] Aggiornamento: nel 2013 il premio è stato vinto da Alice Munro, di cui ho letto “Il percorso dell’amore” e nel 2014 da Patrick Modiano, di cui ho letto “L’orizzonte“). […]
Posted by LA CINA E IL TRAUMA DEL PROGRESSO – IL XX SECOLO VISTO DAL MIGLIOR PREMIO NOBEL DEL XXI SECOLO. | La legenda di Carlo Menzinger on 10 aprile 2016 at 09:37
[…] sicuro lo considero molto al di sopra di Doris Lessing, Orhan Pamuk, Alice Munro, Patrick Modiano o persino della recentemente premiata Svetlana Aleksievic. Tra i nobel di questo secolo il solo che […]
Posted by DOVE STA ANDANDO A FINIRE IL PREMIO NOBEL? | La legenda di Carlo Menzinger on 13 ottobre 2016 at 21:03
[…] Non ho certo letto tutti gli autori insigniti del Premio in passato e di alcuni ho letto solo poche cose, ma se ho amato alcuni di loro, altri mi hanno profondamente deluso. Mi pare incredibile che un Premio che è stato assegnato a nomi come Carducci, Kipling, Mann, Pirandello, Hesse, Gide, Eliot, Hemingway, Camus, Pasternak, Quasimodo, Steinbeck, Neruda, Sartre, Becket, Marquez, Golding, Morrison, Saramago, Grass e Solženicyn, possa essere riconosciuto anche a Doris Lessing, Orhan Pamuk, Alice Munro o Patrick Modiano. […]