Il volume “La Casa Stregata”, curato da Gianni Pilo per Newton Compton, è un’antologia di tre racconti lunghi scritti dall’autore cult Howard P. Lovecraft, uno dei più fantasiosi creatori di esseri mostruosi, di solito originati da altre realtà spazio-temporali, esseri arcani e arcaici provenienti da epoche di lontananza inimmaginabile.
I tre racconti (“La Casa Stregata”, “L’Orrore di Dunwich”e “L’Orrore a Red Hook”) sono meno onirici e folli de “Il Guardiano dei Sogni”, in cui l’autore si lascia andare a una prosa allucinata nel descrivere abissi del tempo, dello spazio e della mente. Siamo, invece, più vicini alle pagine di “L’Ombra venuta dal Tempo” e, quindi, ai classici dell’horror ottocentesco di Edgar Allan Poe o di Bram Stoker.
Dei tre, quello più “lovecraftiano” mi è parso il secondo “(L’Orrore di Dunwich”) con il bambino che cresce in modo anormale, mentre, in casa sua, un essere proveniente da un’altra realtà cresce ancor più velocemente, fino a divenire un mostro invisibile di dimensioni colossali, che fa strage di animali e uomini.
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H.P. Lovecraft
Da dove vengono questi mostri lovecraftiani? L’idea, presente anche altrove nell’opera dello scrittore di Providence, è presentata così ne “L’Orrore di Dunwich” (pag. 78):
“Né si può pensare (diceva il testo che Armitage traduceva mentalmente) che l’uomo sia il più antico o il più recente dei signori della terra, o che la semplice materia vitale e sostanziale sia la sola che cammini. I Vecchi erano, i Vecchi sono, e i Vecchi saranno. Non negli spazi che conosciamo, ma fra di essi camminano camminano sereni e primigeni, senza dimensioni a noi invisibili. Yog-Sotothoth è la Porta. Yog-Sothoth è la Chiave e il Guardiano della Porta. Passato, presente e futuro sono un’unica cosa in Yog-Sothoth.”
Inutile dire che questa frase mi fa venire in mente i miei romanzi del ciclo “I Guardiani dell’Ucronia”, con le Porte del Tempo create e controllate dai discendenti dei velociraptor! Certo in “Jacopo Flammer e il Popolo delle Amigdale” non c’è nulla di arcano, ma una qualche somiglianza la noto. Chissà che in uno dei prossimi volumi non faccia incontrare Jacopo con Yog-Sothoth!
Firenze, 25/02/2013
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