GLI ALIENI DI IF

ALIENI - IF - Insolito e Fantastico n. 9

ALIENI – IF – Insolito e Fantastico n. 9

Da quando la gente si è fatta più scettica in tema di apparizioni di Dei, Angeli e Santi, il cielo ha cominciato a mandarci nuove visioni, sotto forma di U.F.O. ed extra-terrestri.

La comparsa più significativa di oggetti volanti non identificati credo coincida con la metà del secolo scorso, nel momento in cui i cieli hanno cominciato a farsi più affollati di oggetti volanti identificati, dai dirigibili, agli aerei, alle sonde, ai satelliti, ai missili.

Confondere uno di questi oggetti o un gioco di luci per qualcosa di alieno, sotto la suggestione della fantascienza, che di queste fantasie si alimentava e a sua volta nutriva, non era difficile.

L’idea che potessero esserci esseri “altri”, però non dipende solo dall’avvistamento di forme volanti. Da quando l’uomo ha capito che la terra è solo uno dei tanti corpi celesti, ha cominciato a immaginare che anche gli altri potessero essere abitati, a partire dai più vicini, la Luna e Marte.

Basti pensare al fantasioso viaggio descritto dal greco Luciano di Samosata ben 1789 anni prima dell’allunaggio vero, all’Astolfo ariostesco, che sulla Luna cerca il senno dell’Orlando furioso, al racconto tecnico di Keplero, ai due viaggi di Cyrano de Bergerac, per arrivare quindi al Barone di Münchhausen, scritto “solo” 184 anni prima del 1969.

Scrive il greco degli abitanti della luna: “Questi Ippogrifi son uomini che vanno sovra grandi grifi, come su cavalli alati: i grifi sono grandi e la più parte a tre teste: e se volete sapere quanto sono grandi immaginate che hanno le penne più lunghe e massicce d’un albero di un galeone.

Non erano poi, in fondo, alieni, anche gli immaginari abitanti degli antipodi o di terre esotiche, sciapodi, leviatani, giganti, elfi, ciclopi, gorgoni, centauri, ninfe, basilischi e moltissimi altri esseri di forma semi-umana o animalesca?

Insomma, la storia letteraria degli alieni, sebbene legata in gran parte al secondo dopoguerra, sua epoca d’oro, ha radici antiche (gli Dei stessi, non erano in fondo una forma di alieni?) e la sua fortuna non si è ancora estinta, basti pensare al recente successo cinematografico di “Avatar”.

Una rivista intitolata “IF – Insolito & Fantastico” non poteva quindi non dedicare uno dei suoi numeri al tema degli “Alieni”.

Come sempre il volume, in formato libro, è diviso in una parte saggistica e una di racconti, seguite poi da alcune sezioni a volte fuori dal tema principale, con interviste, recensioni e altro.

L’occasione per trattare l’argomento è data dal convegno veneziano “Fuera dal mundo” sulla letteratura d’anticipazione e la proto-fantascienza, dell’aprile 2012, i cui atti sono stati pubblicati da IF.

Avatar

Avatar

Quando l’uomo parla di alieni, parla spesso del proprio rapporto con loro. Come nota Bordoni nel suo articolo su “Alien”, “le tre fasi della vita biologica di Alien – uovo, feto e adulto – corrispondono ad altrettanti ‘segni’ all’interno di una terribile contaminazione tra umano e mostruoso.

Nel secondo dopoguerra la fantascienza diventa anche strumento per canalizzare ed esorcizzare la paura della guerra nucleare, la minaccia cino-sovietica, la paura di un mondo che l’America (e in parte l’Europa) sentiva come diverso da sé. L’extra-terrestre accentua questa diversità. Ne “L’invasione degli Ultracorpi” di Finney si può leggere la paura delle spie russe, degli infiltrati. Il McCartismo non è lontano. “Alieni, spie e infiltrati” è il titolo dell’articolo di Domenico Gallo.

E.T.

E.T.

De “L’invasione degli Ultracorpi” ci parla anche “Giuseppe Panella, che ne descrive tre delle versioni cinematografiche, saltando però il più recente remake (2007) “Invasion” di Oliver Hirschbiegel, con Nicole Kidman. Ci parla anche di “The Thing from Another Worl” di Hawks e Nyby.

Annamario Fassio ci ricorda che alieno è “ colui che ti inquieta perché è diverso. Alieno: colui che ti terrorizza perché in sé racchiude quello che non vorresti mai vedere, sapere, immaginare. Alieno come metafora dei mali della società. Alieno come presenza fortemente destabilizzante. Ma anche alieno come speranza di vita oltre i confini angusti della terra e come antidoto contro la solitudine cosmica.

La fantascienza impiegherà anni per arrivare all’autoidentificazione con l’alieno. Bisognerà aspettare E.T., come accenna la Fassio, per entrare in empatia con gli alieni, “Star Wars” per auto-identificarsi con gli abitanti di galassie lontane. Nel frattempo, gli alieni assumeranno forme altre così diverse da quelle antropomorfiche quali quelle dei Trifidi di Whyndham di cui ci parla sempre Fassio, o il pianeta pensante Solaris di Lem.

Cosa c’è poi di più inquietante di riconoscere degli alieni nei propri figli? Eppure questo è ciò che spesso avviene con il passaggio all’adolescenza. I veri alieni, da sempre accanto a noi, sono loro: i figli.

De “I Figli dell’Invasione” di Whyndham ci parlano, oltre ad Annamaria Fassio, anche Riccardo Gramantieri.

Gian Filippo Pizzo dedica un articolo al ricordo dell’autrice Luce D’Eramo, scomparsa dieci anni fa.

Non poteva mancare un articolo su Avatar.  Ce ne parla Gianfranco De Turris.

Lunga è la carrellata di opere fantascientifiche offertaci da Piero Giorgi.

Nel XIX secolo si credeva esistesse un pianeta nell’orbita intramercuriana. Lo chiamavano Vulcano. Jean-Pierre Laigle ci racconta delle opere che ne hanno parlato, descrivendone gli abitanti. Tra questi non c’era però lo Spock di Star Trek, proveniente da un altro Vulcano.

Sempre di Laigle è il primo racconto della sezione narrativa. Dedicato proprio a Vulcano.

Affascinante il racconto di Dabrowski “Nascita dalla morte”, sull’ipotesi di nascere vecchi e morire bambini, che, con approccio diverso, ricorda un po’ “Il curioso caso di Benjamin Button” (1922) di Francis Scott Fitzgerrald, da cui è stato tratto il recente (2008) film di Fincher.

Memorie di guerra e fantasmi popolano “Il Parco dei Morti” di Domenico Gallo.

Spok - Star Trek

Spok – Star Trek

Ci sono collegamenti tra filosofia e fantascienza? Ne parla Giuseppe Panella.

Claudio Asciuto ci parla dell’utopia al cinema, da Frank Capra a Robert Ruskin, a Arthur Penn, a Sean Penn, a Michael Wadleigh, a Vincente Minnelli, a Conrad Rooks, per finire con Tim Burton, John Boorman e Akira Kurosawa.

Del nuovo romanzo di Stephen King “22/11/’63” ci parla Carlo Bordoni.

Vito Tripi ci descrive tre antologie ucroniche sulla storia alternativa dell’Italia curate da Gianfranco De Turris. In particolare, mi incuriosisce “Se l’Italia – Manuale di storia alternativa da Romolo a Berlusconi”, Vallechi 2005, la cui struttura mi parrebbe ricordare abbastanza quella del volume “Ucronie per il terzo millennio –Allostoria dell’umanità da Adamo a Berlusconi” da me stesso curata (Edizioni Liberodiscrivere).

Chiude il volume un mio articolo su “Stella Meravigliosa” di Yukio Mishima: “Gli alieni sono tra noi” e vorrebbero salvarci dalla guerra atomica, ma ai nostri occhi sono solo una famiglia di pazzoidi esaltati.

Firenze, 27/05/2012

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