Saranno famosi

Come al solito leggo più velocemente di quanto non riesca ad aggiornare il blog e mi ritrovo con una pila crescente di libri che ho letto e di cui vorrei parlarvi. Lascio ancora un po’ da parte i titoli più famosi, di cui potete leggere facilmente anche altrove, per parlarvi di alcuni autori ancora poco noti ma che stanno scrivendo delle cose interessanti.

Oggi, dunque, vi dirò dei libri di Laura Costantini e Loredana Falcone (scrivono in coppia), Marco Mazzanti e Andrea Bonvicini.

 
CHI NON LO SA?

Eibhlin non lo saChi non lo sa che questo libro andrebbe letto? Il libro in questione si chiama “Eibhlin non lo sa…” ed è stato scritto dalla prolifica e bravissima coppia di autrici Laura Costantini e Loredana Falcone. Dal risvolto di copertina apprendo che le due amiche scrivono assieme da quando avevano 14 anni e, mi pare di capire, che questo fu il loro primo romanzo edito (il copyright è del 2003), cui ne sono seguiti vari altri, tra cui il bel “New York 1920” che ho già avuto modo di leggere e commentare.
Opera prima o meno, questo romanzo si presenta comunque come lavoro maturo, ponderato, curato, forse proprio grazie alla perfetta sintonia tra le loro tastiere (un tempo avremmo detto penne).
“New York 1920” è storia apparentemente assai diversa, di gangster, proibizionismo, passione, lotta. Questo “Eibhlin non lo sa…” è storia più lieve, con i tratti del fantasy anche se ambientato nel mondo moderno e attuale, senza nessun mondo parallelo in cui perdersi. C’è però un tocco di magia, una sensazione magica diffusa che nasce dalla natura stessa della protagonista, la ragazza cieca considerata da quasi tutti uLoredana Falcone e Laura Costantinina strega, una ragazza che vediamo bambina, prima orfana dei genitori, uccisi dall’ignoranza e dalla superstizione del mondo, poi anche dell’unica nonna con cui viveva, anch’essa considerata una strega.
Qualche potere, comunque, questa Eibhlin parrebbe possederlo, se non altro quello di incantare il lettore e costringerlo a seguirne le vicende in questo romanzo ricco di personaggi intensi, dal petroliere ostinato, alla sua giovane figlia, eternamente ribelle, al cugino di lei, incerto e innamorato, al prete ossessionato e un po’ folle, alla domestica superstiziosa e violenta, al grande gatto selvatico che accompagna la ragazza.
Mentre si legge, spesso si dimentica di essere in un’Irlanda di fine XX secolo e si ha quasi la sensazione di perdersi in un mistico medioevo, quasi che le autrici volessero dirci che, in fondo, da allora non siamo poi cambiati molto, che abbiamo gli stessi bisogni, le stesse paure, le stesse superstizioni e che tutta questa nostra civiltà, mi pare, è solo un’illusione virtuale.
Ora lo sapete che va letto.

L’UOMO CHE SCRIVEVA CON I COLTELLI
 
L'uomo che dipingeva con i coltelli - Marco MazzantiL’uomo che dipingeva con i coltelli” di Marco Mazzanti (Deinotera Editrice – Ottobre 2008) lo definirei un romanzo cromaticamente tagliente. Che Mazzanti oltre a scrivere, dipinga è evidente dal suo sguardo attento alle immagini e alle cromie.
La narrazione risponde alla domanda: cosa farebbe e come diventerebbe un ragazzo albino cieco che a sedici anni riacquistasse la vista mai posseduta? La risposta si va facendo pagina dopo pagina più inquietante.
Senza voler svelare nulla della trama, dirò qui soltanto che il ragazzo sarà subito ossessionato dai colori, diventerà un pittore ed userà una tecnica molto particolare, che si deduce facilmente dal titolo. I coltelli però avranno nella sua vita e nella storia anche altri ruoli.
Se la percezione del mondo per un cieco è notoriamente diversa, la percezione per un albino che è stato cieco, può essere ancora diversa, al punto da portarlo ad interpretare diversamente e erroneamente gli altri.
Su questi temi si muove l’autore con grande attenzione alle descrizioni, cromatiche, tattili e olfattive, trascinando il lettore in un vortice di sensazioni, a volte persino in una Marco Mazzanti presenta il suo romanzoparticolare sensualità traviata.
Interessante è l’incontro con altre menti malate che non potrà che provocare scintille fatali.
La storia è ambientata sul finire dell’alto medioevo, ma la collocazione temporale della storia non appare significativa, descrivendo caratteri universali che potrebbero muoversi in qualunque tempo.
La lettura scorre veloce e appassionante, anche nonostante qualche debolezza linguistica, del tutto perdonabile.
Un altro autore che merita di farsi strada.

 
PAROLE CHE VENGONO COME LA PIOGGIA
 
Come al pioggia- Andrea BonviciniAndrea Bonvicini, l’autore di “Come la pioggia”  (www.lulu.com) con questo libro ci offre la lettura di un romanzo breve e di alcuni racconti.
Il titolo credo nasca dalla citazione che apre il volume, un brano della Bibbia (Isaia 55, 10-11) in cui si dice che la Parola è come la pioggia, che scende sulla terra per fecondarla.
Questo è infatti un libro sull’uso delle parole (e di questo ci avverte già la quarta di copertina).
Il gruppo di racconti di apertura si chiama, nientemeno, “perché scrivere” e la risposta è forse già in Isaia.
Il secondo gruppo di racconti si chiama “in che modo scrivere”, ed in fondo a ciascuno (spesso sono storie di poche righe), troviamo alcune massime, che potrebbero essere delle regole per un corso di scrittura ma, nel contempo, regole di vita, come, ad esempio la frase che chiude il racconto “Chimica”: “rinunciare alla sciatteria nella scrittura, proprio come si dovrebbe rinunciare nella vita”.
Il terzo gruppo di racconti si chiama “Di cosa scriviamo” e la risposta credo sia nella frase “la letteratura sta tornando alle cose che contano, le cose che sono vicine al cuore dell’autore, le cose che ci commuovono”. Una vera e propria filosofia di scrittura riassunta in una frase.
 
Ho trovato di grande realismo ed efficacia il racconto “sull’acqua” con questa vecchia cheAndrea Bonvicini apre il suo cuore e racconta ad uno sconosciuto i segreti della propria vita e il suo strano dubbio.
Un po’ surreale e quasi fantascientifico il racconto “Ascensori”, con il protagonista bloccato dentro uno di essi.
Molto concreto il racconto dello scaricatore di porto che non ha mai conosciuto altro luogo oltre quello in cui lavora ed è convinto che “un peso spostato da un luogo fino a un altro, era un peso con un senso”.
 
Il tema dell’importanza della scrittura e della parola è anche il cardine rovesciato del romanzo breve che costituisce la parte centrale di questo volume. Una storia in cui si immagina un mondo apocalittico, privato dell’uso della parola: un mondo senza parole è un mondo selvaggio e privo di ogni forma di comunicazione, ci spiega Andrea, dove persino la comunicazione non verbale si perde. Dove il desiderio sessuale si smorza. Dove ci si stupisce di vedere un padre camminare assieme ad un figlio.
Il romanzo si apre, per alcune pagine, con l’ultimo capitolo del libro che il protagonista sta scrivendo. Una storia che mi ha riportato alla mente “Ti con Zero” di Italo Calvino, per l’essere costruito con frasi tipo “Io, per mia (duplice) natura sono rapporto-tensione tra 1 e ∞, non sono l’uno, non sono l’infinito, sono rapporto tra 1 e ∞”.
Capiamo dunque di avere davanti un intellettuale, un pensatore, uno che gioca con le parole ed il loro significato. E cosa capita a costui? Ad un certo punto si ritrova a vivere in un mondo in cui le parole sui libri perdono significato, diventano segni inintelligibili, nessuno ode più le parole degli altri e la violenza dilaga.
Vengono in mente storie apocalittiche quali “Cell” di Stephen King o “Io sono leggenda” di Richard Matheson, solo che qui la chiave di lettura è più intimistica, riflessiva, a tratti filosofica (non mancano riferimenti a pensatori quali Kiergegaard o Pascal).
Il protagonista vive la sua apocalisse personale tutto rivolto all’interno, si reinventa una nuova lingua e continua le sue elucubrazioni e le sue osservazioni del mondo avvalendosi di questa.
 
L’intero libro ha infatti una forte componente introspettiva, una forte propensione a descrivere il mondo mostrando l’interazione del protagonista con l’esterno.
Per rendere l’idea cito una frase a caso che si trova nel racconto lungo che chiude il libro:
“Ebbi allora la percezione precisa della pressione che la suola della mia scarpa esercitava sul duro selciato sotto di me, e in particolare vidi e sentii il bordo della suola che girando schiacciava il mondo sotto di sé”.
Analogamente nel racconto “Ascensori” possiamo leggere:
“La fronte era imperlata di sudore e sentivo chiaramente sul mio polpastrello i solchi del numero del piano incisi sul tasto: eppure ancora non mi decidevo ad altro”.
Grande attenzione dunque ad ogni minimo particolare e capacità di narrare piccoli eventi, ingigantendoli in una percezione del cosmo dilatata, a volte quasi allucinata, nonostante il suo forte razionalismo.
 

13 responses to this post.

  1. Posted by lauraetlory on 18 marzo 2009 at 08:26

    Grazie!

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  2. Posted by lauraetlory on 18 marzo 2009 at 09:30

    Carlo dice che…[..] Saranno famosi [..]

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  3. Posted by scriverecala on 18 marzo 2009 at 12:58

    Grande e ottimo lettore, Carlo.

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  4. Posted by Soriana on 18 marzo 2009 at 18:39

    Consigli di navigazione[..] Su Arteinsieme, un mio racconto Renzo Montagnoli Sulla libertà GiorgiaMada Allarmi siam fascisti! Pietro Ancona Iniquità Stefano Mina Nessun cappotto nuovo Cristina Bove Il palombaro inabissato Patrizio Spinelli Impe [..]

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  5. Posted by rosdrudidurella on 19 marzo 2009 at 14:05

    Carissimo Carlo,
    non posso che farti i miei più sentiti complimenti (scusa se il tono è formale assai) per la crescita e lo sviluppo del tuo blog, davvero degno di nota per tutto, lo linkerò e consiglierò a chiunque ami la lettura. Tra i tanti siti e blog esistenti per recenzioni e quant’altro, il tuo si distingue per sagacia e fluidità di contenuti con un occhio attento alla grafica sempre ottima. Che dire ancora, Bravissimo continua così. Adesso con il copia incolla, aggiungo la risposta al tuo commento da me. Approfitto dell’influenza che mi blocca a letto, per riprendere i contatti e scrivere un nuovo post. Baci, Rossella
    (da: “gli antichi astronauti parte seconda”)
    Per Carlo,
    io non ho nessun tipo di certezza mi limito ad esporre fatti inspiegabili che mi fanno pensare al simbolo dell’infinito dove nulla nasce e muore, ma tu tutto si replica continuamente. Se poi non è cassiopea , ma altro è lo stesso. Cassiopea viene fuori dalla mappatura celeste dell piramidi, sia quelle di luxor che quelle maya, come quelle cinesi ed altre di recente scoperta nel deserto afgano e chissà quante altre ancora che non sono ancora state scoperte. Certo è che la terra è una particella infidesimale rispetto a quanto c’è nell’universo, ogni anno vengono scoperti nuovi pianeti e quindi pensare che l’uomo sia l’unico essere vivente nell’intero universo è follia. Comunque questa mia passione mi prende da quando ero piccola, se interessa l’argomento ho tantissime cose da esporre, troppi misteri senza risposta in ogni epoca e lo sono ancora oggi. Continuerò nonostante il tempo a mia disposizione sia pochissimo e non è facile fare un post senza aver prima fatto ricerche per poi assemblarle. Grazie di tutto Carlo ho letto quanto hai messo nel tuo blog, peccato non abbia più il tempo di prima per dedicarmi anche alla comune passione nella scrittura, il cinema mi ha fatta prigioniera ancora una volta, spero in tempi brevi di riuscire a sviluppare il mio secondo romanzo per ora ancora in bozza. Baci Rossella

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  6. Posted by passandoperme on 21 marzo 2009 at 09:15

    preziosa sentinella.ciao

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  7. Posted by ElisabettaM on 6 novembre 2009 at 14:46

    Facciamo conoscere questi autori[..] Riprendo da Carlo Menzinger, instancabile promoter di noi scrittori che abbiamo messo a disposizione le nostre opere in lettura gratuita su aNobii, la "classifica" di gradimento che sta tenendo aggiornata. Carlo, sei bravissimo, a te i miei [..]

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  8. Posted by Menzinger on 10 novembre 2009 at 01:06

    http://blogg[..] Dal Blog "La legenda di Carlo Menzinger": _________________________________ Il 2 febbraio avevo scritto un post intitolato FACCIAMO CONOSCERE QUESTI AUTORI. che cominciava così: "Si dice sempre che gli scrittori “minori&rdq [..]

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  9. Posted by Menzinger on 10 novembre 2009 at 01:06

    http://blogg[..] Dal Blog "La legenda di Carlo Menzinger": _________________________________ Il 2 febbraio avevo scritto un post intitolato FACCIAMO CONOSCERE QUESTI AUTORI. che cominciava così: "Si dice sempre che gli scrittori “minori&rdq [..]

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  10. Posted by EvaPorata on 4 luglio 2010 at 11:26

    Facciamo conoscere questi autori[..] Copio incollo integralmente. Avete nessuno da aggiungere?! ;-)CriFacciamo conoscere questi autori Dal Blog "La legenda di Carlo Menzinger":_________________________________Il 2 febbraio avevo scritto un post intitolato FACCIAMO CONOSCE [..]

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  11. […] i link dei singoli titoli).    1)   Il Vangelo secondo Gesù Cristo – Josè Saramago 2)   L’uomo che dipingeva con i coltelli – Marco Mazzanti 3)   L’inattesa piega degli eventi – Enrico Brizzi 4)  Il sogno – Michel Foucault 5)   […]

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  12. […] più facile avere grandi sorprese da autori sconosciuti, come mi è capitato con Laura Costantini, Loredana Falcone, Alessandra Libutti, Paolo Ciampi, Alessandro Bastasi e non pochi altri), ma in fondo il successo […]

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  13. […] aver letto due dei bei romanzi scritti da Laura Costantini assieme a Loredana Falcone (“Eibhlin non lo sa” e “New York 1920”) ero impaziente di leggere questa nuova prova di Laura Costantini, per una […]

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